Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
.. il bell'articolo di Pietro Acquistapace "Siamo tutti crociati? Il fondamentalismo islamico e l'identità perduta" di alcuni giorni fa, il cui link riportiamo di seguito per un invito a leggerlo, si chiude con "riprendere in mano le redini della nostra vita", espressione che non poteva non sollecitare in noi la stesura di questa pagina, il cui fulcro, presente altre volte nel nostro contesto dato il suo quotidiano manifestarsi, richiede il rinnovarsi periodico nella memoria, sì da poterlo scorgere nei suoi molteplici aspetti, si sta parlando dello Spirito della Menzogna.
In realtà compito dell'uomo attuale è proprio quello di
imbrigliare la propria vita, ma perché questo possa attuarsi, bisognerebbe
afferrare la causalità trascendente dei fatti, così come la Fisica afferra la
causalità dei fenomeni sensibili. In questo modo, e forse solo in questo, si
farebbe evolvere la situazione umana, si arresterebbe l'azione dell'autentico
nemico dell'uomo, qui chiamato Spirito della Menzogna e in altra pagina con
Dostoevskij: "il signore distinto", che non è identificabile in un
uomo, in una corrente politica, in una religione, in un popolo e così via, ma
si può ritenere una sorta di entità avversa all'uomo e alla sua evoluzione. Non
sempre esso è facilmente individuabile, poiché spesso, molto spesso, non dimentichiamolo,
alberga anche lì dove si mente "a fin di bene", perché anche in tal
caso ci si pone contro quel che si anela raggiungere o per cui si crede
lottare.
Lo Spirito della Menzogna, così come nei grandi scrittori del passato, come si diceva, va ricordato periodicamente perché è dominatore di questa nostra epoca, è rifornitore di forze degradanti l'umanità, è quell'elemento che impedisce all'uomo la possibilità di spiegare a se stesso le ragioni del dolore, personale o collettivo che sia, secondo verità.
E' lo Spirito della Menzogna che priva l'uomo della possibilità di avere idee
autonome e quindi identificare le cause invisibili della quotidiana vicenda
umana per divenirne consapevole. E' lo Spirito della Menzogna a favorire
esclusivamente la spiegazione materialistica d'ogni cosa, d'ogni evento, poiché
questa spiegazione coglie sempre e solo la parvenza, non la verità, in tal modo
fomentando odio e accusa verso l'altro, e sottolineando così la mancanza di
autocoscienza.
L'uomo, imprigionato in questa condizione, continua a roteare nella
spirale dell'ignoranza che a sua volta crea la spirale delle azioni errate, da
cui gli eventi errati che a loro volta colpiscono le menti, ancor più se
giovani, quindi desiderose di luminosità, trovandosi esse a dibattersi in
tenebre elargite loro dalla quotidianità dei tempi.
Non solo, ma così
roteando, si alimentano quei destini, già di per sé complessi, quando non
difficili, che spesso, molto spesso, si esplicano singolarmente nella violenza
su se stessi, qualunque forma venga assunta, e sugli altri, chiunque essi
siano, espandendosi a macchia d'olio in una collettiva follia, che poi si
palesi in un attentatore suicida, omicida o suicida-omicida, si palesi in un
parricida o in un matricida, si palesi in una madre o in un padre che uccida il
proprio figlio, in un pilota suicida-omicida come di recente, la lista è
lunghissima e quotidiana, non fa molta differenza, unica differenza essendo
relativa al dolore, alla perdita, al sacrificio, ma non al riconoscimento della
matrice perché la matrice invisibile è sempre la stessa.
Sì, l'uomo ha mollato davvero le redini della propria vita, nella maggior parte dei casi non s'avvede d'essere sotto il sottile dominio della sua parte inferiore, la parte "malata", il pericolo è che potrebbe non riprenderle queste redini, senza che avvenga una individuale presa di coscienza di sé, vale a dire un individuale lavoro opposto all'azione di quello Spirito dominatore di cui sopra, di quella parte "malata" che alberga in ognuno accanto a quella "sana", allo Spirito della Luce, e, albergando, lavora per alimentare l'assenza di coscienza di sé da cui sta scaturendo il processo involutivo, il subumano a cui stiamo assistendo.
Se questa presa di coscienza di sé si rendesse possibile, così come la follia, essa s'allargherebbe a macchia d'olio facendosi collettiva, così portandoci a riafferrare le redini della nostra vita. E l'uomo, forse, riprenderebbe ad armonizzarsi con i ritmi dell'Universo, riscontrabili nel proprio corpo nel ritmo cardiaco. Ma questa pagina, come spesso ci accade, è forse ancora una volta solo desiderio di scrittore. Null'altro.