Eritrea, dalla devastazione alla...devastazione

I sogni annegati nel Mediterraneo

Oggi siamo di fronte a un vero e proprio esodo epocale, dove la gente parte senza sapere mai se arriverà

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I sogni annegati nel Mediterraneo

Immigrati eritrei

Se c'è un paese che esemplifica in pieno le speranze annegate nel Mar Mediterraneo e la ragione di questa fuga, è l'Eritrea.

Anche se negli ultimi mesi c'è stato un aumento di persone provenienti dall'Africa occidentale (nelle recenti tragedie cittadini del Senegal, Ghana e Nigeria), allo stato attuale, si stima che più di 1.500 persone al mese scappino dall’ Eritrea, uno dei regimi più brutali e oppressivi esistenti in Africa .

Quasi un anno fa, quattro vescovi leader dell’ Eritrea annunciavano una critica interna relativa alla situazione insolita della nazione africana, attraverso una lettera distribuita pubblicamente.

Nella missiva, di 36 pagine e distribuita in lingua tigrina, i patriarchi anticipavano l'esodo di massa di giovani che stavano sperimentando i duri disagi della regione.

“I giovani di Eritrea vanno a cercare Paesi dove regna la pace, la giustizia, il lavoro, in cui queste qualità siano espresse a voce alta, un paese in cui si lavora e si guadagna onestamente”,  riporta il documento firmato dai quattro appartenenti alla Chiesa ortodossa: Mengsteab Tesfamariam, della capitale Asmara, Tomas Osman (Barentu), Kidane Yeabio (Keren) e Feqremariam Hagos (Segeneti).

Già nel 2013, il relatore delle Nazioni Unite nella regione, Sheila B. Keetharuth, sosteneva che il servizio militare a tempo indeterminato (invece dei 18 mesi previsti dalla legge) fosse una delle ragioni principali, per gli stessi eritrei, di lasciare il loro paese di origine.  

Questo sistema mantiene i suoi cittadini in cattività in una situazione disperata , costringendoli a prendere rischi inimmaginabili in cerca di libertà e di un rifugio sicuro “, dirà, dopo un tour a Malta e Tunisia.

Oggi siamo di fronte a un vero e proprio esodo epocale, dove la gente parte per raggiungere lidi di salvezza, ma spesso non arriva mai.

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