Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
900, 1000 morti, come in un bombardamento aereo, come un attacco terrestre di fanteria.
Sì, stiamo parlando di un'altra guerra, quella che da anni si combatte nel Mediterraneo, una guerra solo di disperazione, con vittime partite con il solito fagotto di speranze e mai approdate alla meta.
Fuggono dalle guerre interne? Dalla fame che ne deriva?
Poco cambia, il fatto è che ci sono miriadi d’individui pronti a lasciare le loro Nazioni, pur sapendo che le percentuali, di arrivare a calpestare la terra promessa, sono pochissime.
E, poi, cari lettori, l’Italia sarebbe la terra promessa?
Milioni di profughi e clandestini in arrivo da mezzo mondo, Africa e Medio Oriente su tutti, per toccare le italiche sponde?
Per cominciare una nuova vita ammantata di serenità e prosperità?
Certo la disperazione e la fame rendono bello anche un formaggio stantio e pieno di vermi.
Ti fa vedere le cose in ben altro modo di come realmente sono.
Più di un milione di sciagurati all’erta pur di attraversare il Mare dei Morti, quel Mediterraneo trasformato in una tomba liquida i cui becchini sono i pesci.
Una cifra abnorme, un esodo biblico, e tutti diretti da noi.
E lo Stivale più sfondato del mondo, fino a quando potrà reggere siffatto urto di carne umana?
Per la Boldrini, la Sinistra e parte dei cosiddetti “buonisti”, le nostre porte dovrebbero rimanere continuamente aperte. Punto e basta!
E, come facciamo a sostenere ancora per molto una simile situazione?
L’Italia è già messa malissimo per conto suo, con la crisi che la sta dilaniando, con la povertà in continuo aumento, con la disoccupazione che non dà respiro, con l’impossibilità di trovare posti di lavoro.
Da nord a sud, interi nuclei familiari, non sanno come arrivare alla fin del mese e senza il benché minimo aiuto da parte dello Stato, che preferisce liberare camere di hotel per far spazio a clandestini o musulmani.
Quindi, dovremmo essere proprio noi cittadini d’Italia, con un piede nello strapiombo, a organizzarci per spostarci in altri lidi a chiedere immediato aiuto.
Sì, mi direte, ma dopo il sermone di dovere, cosa consigli?
Di bombardare non appena individuati, sin da subito, gli scafi e gli scafisti assassini, i gommoni e chi li manovra; tutte quelle imbarcazioni, naturalmente, senza persone a bordo.
Da qui, poi, ne dovrebbe seguire, finalmente, una dovuta protezione militare da parte dell’Onu, su tutte le coste del Mediterraneo.
Più, non posso dire, perché, allora, dovrei parlare del nostro Governo e farmi la bocca amara di prima mattina non è per niente consigliabile.
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