Kovacic da panchina?
Forse Mancini non riuscirà nell'impresa di portare l'Inter in Europa League, ma è riuscito alla grande a distruggere un immenso talento
di Il Melo
Mateo Kovacic
Dopo Cesena e Parma è toccato al modesto Chievo barricadero portare via un giusto pareggio da San Siro, rischiando addirittura nei minuti finali di vincere.
Ma non è di questo che vogliamo parlare, ma del metodico, studiato, progettato piano di Mancini di rendere un giocatore dalle grandissime capacità tecniche e tattiche un'assoluta nullità.
Sì, mi sto riferendo a Kovacic il giovane centrocampista che fino a metà dicembre era stato definito dai più importanti quotidiani sportivi nazionali e intercontinentali un grandissimo talento, l'esempio di un giovane con un futuro radioso per se stesso e per la squadra che ne deteneva il cartellino.
Bene, chirurgicamente il Mancio, lo ha pian piano portato ad essere un giocatore dei tanti, preferendogli lo zombi Brozovic, un dinoccolato e inutile giocatore di metà campo che sembra reggersi in piedi grazie a un miracolo ottenuto grazie alla Madonna di Fatima.
Con Mazzarri, non un genio della panchina, aveva raggiunto livelli grandissimi arrivando a segnare goal determinanti in campionato e Europa league; con l'avvento del tecnico iesino tutto è cambiato, e il giovane, straordinario talentuoso giocatore nerazzurro è stato di volta in volta relegato in panchina, facendogli perdere il ritmo gara a favore di giocatori dal più basso tasso tecnico e innervosendolo con ruoli atipici per il suo modo di giocare.
Mancini forse non ce la farà a portare l'Inter in Europa, ma c'è l'ha fatta in un compito assai più arduo: rendere brocco un grande talento.