Editoriale

Inchiesta sulle banche e sulla loro abnorme parzialità di erogare soldi a chi meno né ha bisogno

Questi istituti di credito ti ammaliano con promesse pubblicitarie tipo “La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi”... solo parole al vento

 

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empo addietro abbiamo fatto un’indagine, presentandoci di persona, tra le tantissime società finanziarie che avrebbero come fine ultimo quello di aiutarti ad uscire da certuni momenti di crisi economica con prestiti, mutui e altri prodotti di finanziamento.

E’ stata, come già detto nell’articolo, un’esperienza indescrivibile, assurda, paradossale « e se non fossimo in uno Stato, culturalmente e politicamente di mezze tacche, potremmo pensare di essere in una delle demenziali puntate di “Scherzi a parte”».

Oggi, vi diamo conto di un’altra ricerca, questa volta, però, con soggetto le Banche.

Il risultato è lo stesso, forse forse…

Questi istituti di credito ti ammaliano con promesse pubblicitarie tipo “La vita è fatta di alti e bassi. Noi ci siamo in entrambi i casi”, “ Sette buoni motivi per scegliere…”, “La mia banca è differente” “ Una storia italiana dal 1472”… Booom! Che bombe, che bugie, che fregature!   

Sì, perché poi quando sei di fronte a uno degli addetti ai prodotti finanziari, ti accorgi immantinente che è tutt’altra cosa, anzi che è l’esatto contrario.

Cominciano, dopo un amen, a crearti problemi su problemi, per rendere impossibile la transazione. Prima ti dicono che si appoggeranno a una finanziaria dell’Istituto, poi, quando vedono la tua denuncia dei redditi, e si capisce dall’immediata trasformazione facciale, dal sorriso a 76denti Durban’s al gelo assoluto, al tentennamento della testa, allo start alle domande per farti intuire che quei soldi non te li daranno mai, vorresti alzarti e mandarli sonoramente...

E sono tutte eguali, dal MPS, la banca delle coop rosse, quella dei lavoratori, all’Istituto Bancario San Paolo, al Credito Cooperativo eccetera eccetera.

Ti darebbero quanto chiedi, anzi molto meno di quanto reputi necessario, solo dietro garanzie insopportabili; in altre parole il prestito te lo erogano se dimostri di avere denaro, altrimenti col piffero! Se gli spieghi che hai entrate di tot importo, che sei sposato e tua moglie lavora, tua madre ha una pensione e, a supporto di quanto dici presenti CUD, attestati che comprovano che non sei un morto di fame, prova catastale che possiedi parte di una casa ben valutata, e che l’importo richiesto, udite-udite!, è di € 30.000, non di cifre principesche, esorbitanti, se la ridono dietro i baffi come per dire: “ proprio per questo, non ci importa un fico secco di te; che guadagno possiamo mai avere erogando un prestito di detto importo a uno che presenta una simile dichiarazione dei redditi?”

Quanto sopra comprova, come già detto a suo tempo per le finanziarie, che siamo sprofondati in una forma di assistenzialismo bancario solo per pochi noti, per coloro che gli vanno a genio, esclusivamente propensa a soccorrerti se sanno di avere davanti un quasi benestante.

Ma se uno, ha i soldi, viene a farsi sputtanare da siffatta accolita di trasformisti e menefreghisti?

Poi, quando ad un certo punto credi di aver strappato il sudatissimo prestito, vengono fuori dicendoti “ah, ma io pensavo fosse sottointeso che con la moglie aveste la comunione dei beni…

E, il benvenuto con “ se la finanziaria non approvasse la documentazione, proviamo noi della banca a erogare l’importo” si trasforma in un bye bye di siffatte parole “ Possiamo garantire la cifra se apri un C/C con la nostra banca così da far vedere ai piani alti che il conto corrente si muovee poi dopo…”

Ma non finisce mica qui, niente affatto!

Perché la rivelazione malevola di notizie per rovinarti la reputazione continua appena giri il posteriore, insomma che lo sputtanamento prosegua senza sosta.

Sì perché grazie a certi istituti di raccolta dati, a loro collegati cominciano a menzionarti come persona a rischio, quale essere inferiore al quale hanno rigettato una richiesta di prestito.

Ma peggio ancora è il potere decisionale con il quale, i vari responsabili di dette agenzie, possono farti entrare nella lista dei reietti. Infatti, per essere dichiarato cliente a rischio non occorre che sia stata fatta regolare domanda di prestito con documentazione allegata eccetera, e che questa sia stata rifiutata, basta che tu sia entrato all’interno di una di queste agenzie, sia risultato antipatico al responsabile il quale, non solo ti negherà il prestito che non ti ha dato il tempo di chiedere, ma t’inserirà tra i brutti e i cattivi, precludendoti la possibilità di rivolgerti ad altri.

Situazioni che ti avvicinano ogni istante maggiormente verso un patriottismo bancario peloso e opportunista che porta il Paese ogni giorno di più verso la bancarotta economica e la bancarotta etica e comprensiva, dove è premiato solo chi è disponibile a compromessi per ottenere un tornaconto personale.

«Leggere le varie pubblicità, riportate su quotidiani, TV e web, è del tutto inutile quindi; è sufficiente parlare con la gente comune per rendersi conto che sono solo annunci, che è solo becera propaganda».

Dopo questa immersione di dispiacere ho compreso che è persino inutile domandarsi perché la classe dirigente, i cosiddetti poteri forti, finanzino tale esempio di democratica disinformazione.

Quindi, se potete, rivolgetevi ad amici o familiari, lasciate da parte le banche, a meno che non abbiate un mucchio di soldi…allora sì che vi aiuteranno!

Pochi giorni fa un altro piccolo imprenditore si è ucciso. Io barcollo quando un individuo si toglie la vita.

Mi sembra di vedere e rivivere con lui la tenebrosa disperazione che l’ha dapprima ammantato e poi risucchiato.

Una disperazione, una lacerazione dell’anima, che poteva essere evitata da un diverso sistema creditizio. Leggere le varie notizie secondo cui le banche italiane si sono rafforzate al punto da avere sufficienti buffers (tamponi) per sostenersi anche da altre eventuali crisi e associare tutto ciò a questi suicidi dovuti alla mancata erogazione di un muto o di un prestito, mi fa delirare.

E mi fa ritornare in mente certuni, falsi slogan pubblicitari…

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