Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
E’ troppo facile e semplice notare che se ci fosse stato Berlusconi, il monito di Papa Francesco: “Denunciate la corruzione che in Italia impoverisce senza vergogna. Non siate timidi nella denuncia e presentate proposte concrete e comprensibili, non teorie per pochi eletti” la grande (sempre quantitativamente e mai qualitativamente) stampa, i telegiornali e le trasmissioni della Rai, di Sky e La7 si sarebbero scatenati in una denuncia corale e globale con mobilitazioni anche dei sindacati. Ora, invece, pare che il pontefice, tanto apprezzato nelle occasioni in cui telefona alla Bonino e a Pannella, sia stato colpito da un improvviso “colpo di sole”, parlando a vanvera, non essendo possibile individuare il destinatario (o meglio il gruppo di potere) della censura tanto accorata quanto mirata.
Chi avrebbe il dovere o piuttosto l’obbligo di combattere fino a battere “la diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata”? Certamente l’esecutivo ma anche l’opposizione, se fosse attenta ai discorsi fatti in palazzi diversi da quelli del potere. Ancora una volta Berlusconi ed il suo “minigruppo”, ormai in via di irreversibile liquefazione, è “in tutt’altre faccende affaccendato”. Deve infatti approfondire, fino a renderlo definitivo, lo strappo con Fitto, deve lasciare che il foglio di famiglia, per ingraziarsi il “giglio magico”, ironizzi sulla sinistra dem, censuri l’avvocatessa Noviello, rea di non avere difeso con la dovuta grinta lo Stato nella causa delle pensioni e lodi la deputata Elena Centemero, di professione dirigente scolastica, scesa in campo, in nome e per conto del suo evanescente raggruppamento, a tutela della sua casta professionale sul tema della scuola, con il “presidente perpetuo” in pieno arretramento, tanto da ottenere, grazie all’insensata presenza in aula della c.d. ”minoranza”, appena il 34% dei consensi degli aventi diritto (214 su 630) sul criticatissimo articolo dei poteri ai presidi sceriffi.
Il discorso del Papa ha affrontato anche un altro aspetto, che coinvolge le responsabilità dei presuli, molte volte vicini e sensibili ad esponenti delle organizzazioni ecclesiali, schierati con l’estrema sinistra, invitandoli a “perseguire lo sforzo di tradurre” le dottrine “in proposte concrete e comprensibili”.
Speriamo che il pontefice sia informato della protesta contro i corsi di affettività e sessualità partita dal Veneto per bloccare “l’ideologia del gender” che il presidente –boy scout vorrebbe introdurre con la riforma della “Buona Scuola” con un emendamento antidiscriminazione.
A proposito di questi scottanti tasti, va criticato ancora una volta “Libero” per i sarcasmi scagliati contro l’84enne cardinale lettore Janis Francis Pujats, responsabile di una crociata contro la politica dell’Unione europea sulla sodomia e sull’omosessualità e meritevole di una pesante ironia sull’impegno antigay e su un crollo con oltre 50 vittime, causato, secondo la battuta immaginaria attribuita dal quotidiano ad “un calo di moralità che sta colpendo la Lettonia”.
Fitto ha annunziato la nascita di un’associazione di “conservatori – riformatori” sulla scia di un gruppo omologo presente al Parlamento europeo. E’ un accostamento che non cancella le perplessità su un nome, impostato su una incredibile contraddizione. Facciamo due semplici esempi: a) in caso di un provvedimento parlamentare, regionale o comunale di impronta riformatrice i conservatori dello stesso gruppo si accoderanno (e perché ?), si asterranno (e perché ?) o voteranno contro, come sarebbe scontato?; b) nella preparazione di un programma elettorale si dovrà tenere della duplice e contrastante natura del gruppo con una conseguente confusione e perdita di credibilità presso i cittadini.
Attenti a destra, dove tutto marcia in un verso promettente, a collusioni con questi equilibristi, la cui origine indelebile è democristiana!
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