Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Silvio Berlusconi è stato solo secondo a Madonna.
Lo show del leader di Forza Italia domenica sera, a «Che tempo che fa», si è infatti insediato al 13,2% di share, con 3 milioni e 268mila spettatori, e quasi 800mila spettatori in meno rispetto alla puntata dell'8 marzo 2015 quando alla trasmissione apparve Madonna, e non la Madonna, che superò i 4 milioni di spettatori per uno share del 14,19%.
Restando ai paragoni con le rockstar, come riportato dal quotidiano romano Il Tempo, in termini di share il Cavaliere ha battuto il 13,07% di share, risultato degli U2, ospiti di Fazio il 12 ottobre 2014, per la prima apparizione tv con il loro nuovo album «Songs of Innocence». In spettatori però il gruppo irlandese fece meglio di Berlusconi, con 3.434.000 spettatori.
Se dall'intrattenimento di costume passiamo al genere politico, sempre restando all'articolo de Il Tempo, il raffronto del ritorno in tv di Berlusconi diventa interessante comparato con le ospitate, a «Che tempo che fa» dei due Mattei, Renzi e Salvini. Il buon Silvio infatti li ha battuti entrambi, seppur di pochissimo, in termini di spettatori. La puntata con il Presidente del Consiglio Renzi, in onda il 28 settembre 2014, realizzò il 12,81% di share con 3 milioni e 243mila spettatori mentre quella con ospite Matteo Salvini, nel gennaio di quest'anno si fermò all'11% con 3 milioni e 136mila spettatori. Se guardiamo al numero degli spettatori, quindi, a parte la puntata record con Madonna, si nota una oscillazione che varia tra le decine di migliaia e i duecentomila spettatori, a seconda delle puntate. Questa variazione, in termini di share può sembrare più grande perché a seconda del periodo di programmazione, primavera, autunno o inverno, la platea televisiva complessiva cambia (esempio, a maggio con meno spettatori si può fare più share, ed è il caso del confronto tra la puntata con Silvio Berlusconi e quella con gli U2 che citavamo poc'anzi).
Intanto la sinistra dà la colpa proprio a Fazio del successo del Cavaliere.
Non avrebbe fatto domande da impensierirlo.
Il critico Riccardo Bocca, in un commento su L'Espresso, riportato da Massimiliano Lenzi giornalista de Il Tempo, ha scritto: «I have a dream. Sì, lo confesso: ho un sogno al culmine dei miei pensieri che vorrei si traducesse in realtà. Vorrei davvero che la Rai, cioè la nostra televisione pubblica, trovasse l'onestà e la voglia per convocare nei suoi più alti uffici il signor UsD (l'Uomo senza Domande), noto anche al pubblico come Fabio Fazio. L'occasione potrebbe essere l'intervista - ma sì, non spacchiamo il capello: eleviamola con nonchalance al rango di intervista - che il conduttore ha fatto domenica sera a Silvio Berlusconi. Un esempio di televisione da disservizio pubblico, in cui l'assenza di pudore e verve ha rimbalzato per l'intera penisola». Per una volta ci tocca difendere Fazio, nel senso che le interviste di «Che tempo che fa» hanno un genere narrativo che è lo stesso da sempre, verso tutti, compreso Matteo Renzi (che quando è stato ospite non è stato certo martellato di domande cattive) o Pier Luigi Bersani. Il fatto che lo accusino, dopo l'intervista a Berlusconi, di disservizio pubblico in fondo è un contrappasso dantesco. Fuori tempo massimo.
E noi tutti conveniamo con il giornalista de IL TEMPO.
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