Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
“Il Paese di fronte” è il titolo di un’iniziativa organizzata dall’Ambasciata della Repubblica di Albania in Italia, nel Museo della Civiltà Romana.
La mostra è nata per ricordare i venti anni trascorsi da quando la prima nave d’ immigrati albanesi giunse in Italia. Molti si sono sempre chiesti perché gli albanesi abbiano scelto proprio l’Italia come meta per emigrare, visto che il nostro Paese ha sempre dovuto far fronte a crisi economiche, disoccupazione e tassi di debito pubblico altissimi. Ma per gli albanesi l’Italia è sempre stata una meta molto ambita soprattutto per un fattore storico culturale che ha visto questi due Paesi uniti. Solo nel periodo della guerra fredda i due Stati si sono trovati in schieramenti contrapposti.
Le radici di questa unione vengono da lontano. Molti comuni italiani del sud ne conservano ancora tradizioni, cultura, religione e l’antica lingua Arbëreshë. Le minoranze etniche e linguistiche albanofone raggiunsero l’Italia tra il XV e il XVIII secolo, dopo la morte di Giorgio Castriota detto Skanderbeg, condottiero che riuscì a fronteggiare per oltre venticinque anni l’avanzata dell’Impero Ottomano. L’Italia ha dedicato all’eroe albanese diversi monumenti. A Roma in Piazza Albania è raffigurato a cavallo con indosso il particolare elmo oggi simbolo della sua patria, e lo stesso hanno fatto città come Bologna, Perugia, Bruxelles ed anche Canada, Stati Uniti e Sud America. In Italia diversi comuni sono abitati dai discendenti di questo condottiero che ancora oggi possiedono parte del feudo concesso da Ferdinando I Re di Napoli come ricompensa per aver fermato l’invasione ottomana verso Roma e aver difeso la cristianità.
Molti Comuni ricordano nella loro denominazione questa antica presenza: Piana degli Albanesi, Santa Caterina di Gela, Contessa Etelina nella provincia di Palermo, a Campobasso Campomarino, Ururi, Chieuti, San Marzano in Puglia, ma le comunità più rappresentative di queste popolazioni sono quelle presenti in Calabria, con San Giorgio Albanese, Falconara Albanese, Frascineto, Andali, San Paolo Albanese, Spezzano Albanese. Ci sono inoltre piccole comunità nella zona del centro Italia, nei Castelli Romani come Grottaferrata, Frascati; in alcuni comuni delle province di Milano e Torino. Ora gli albanesi d’Italia si incrementano con la nuova immigrazione dovuta alla mancanza sia di lavoro, che di attività economiche tali da poter sostenere un’intera forza lavoro . L’emigrazione avvenuta negli ultimi anni del secolo scorso ha prodotto tanta nuova documentazione che è oggi oggetto dell’ esposizione a Roma, fino al 4 marzo 2012, e che sarà utile andare a vedere per poter evidenziare e riscoprire interessanti aspetti di una cultura e di una storia che per lungo tempo sono stati celati dal grande velo dell’oblio.
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