Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Gli ex presidenti di Colombia, Andrés Pastrana, e Bolivia, Jorge Tuto Quiroga, hanno inviato congiuntamente, mercoledì 3 giugno, una lettera a Papa Francesco affinché interceda con il presidente Nicolas Maduro e convochi elezioni politiche libere e traparenti in Venezuela, con osservatori internazionali, libertà a tutti i media e scarcerazione immediata degli oppositori politici. Approfittando dell’udienza privata concessa dal Santo Padre a Nicolas Maduro il prossimo 7 giugno presso il Vaticano, Pastrana e Quiroga, a nome di più di 30 presidenti che hanno firmato le dichiarazioni di Panama e Caracas, hanno dichiarato di ricorrere al Papa perché è “ l'unica persona che può intercedere con il presidente del Venezuela per la convocazione di elezioni libere, senza brogli.”
In un altro paragrafo della missiva i firmatari giustificano la loro richiesta perché Francesco è l'unica persona in grado di rompere “il muro che per decenni separa gli Stati Uniti e Cuba , così da porre fine alle ultime vestigia di guerra fredda. Siamo convinti che sia possibile ripristinare l'armonia, la pace e la speranza in Venezuela e realizzare il miracolo che la terra di Bolívar possa riconquistare la libertà e la piena democrazia”.
In questa lunga, affettuosa e rispettosa lettera al Santo Padre, gli ex presidenti denunciano la distruzione dell'apparato produttivo del Venezuela, causato dagli espropri costanti e dalle confische in una repubblica “mono-esportatrice di petrolio” completamente dipendente dalle importazioni per sfamare la sua popolazione.
Tra le altre cose hanno denunciato “una classe privilegiata, che rappresenta lo scarso cambio, e che lascia il popolo indifeso all'impennata dei prezzi delle materie prime”.
In quella che è forse la parte più commovente del messaggio a Sua Santità, Pastrana e Quiroga si rivolgono a lui “ in nome di Lilian, Mitzy, Patricia (le mogli dei carcerati Leopoldo Lopez, Antonio Ledezma e Daniel Ceballo), oltre ai loro figli e decine di altre donne in lutto per la morte dei loro parenti e che soffrono pene indicibili nel loro paese. Ci rivolgiamo a voi, Santo Padre, perché aiuti tutti i detenuti in sciopero della fame e che stanno chiedendo qualcosa di legittimo, cosa normale in qualsiasi altro paese: che sia fissata anche la data per le elezioni parlamentari in programma per quest'anno con osservatori internazionali qualificati; e di scarcerare i prigionieri politici; di bloccare la censura e la repressione”.
La lettera di Andrés Pastrana e Jorge Quiroga si chiude con un messaggio affettuoso: “Lei ci chiede sempre di pregare. Lo Facciamo Sempre.
Questa Domenica 7 giugno, pregheremo per Lei e il nostro amato Venezuela .
La salutiamo con profonda ammirazione e rispetto eterno”.
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