Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
ichio di diventare noioso, lo so, ma non è che posso passare sempre il mio tempo – che è costoso - a suonare la marcia funebre a una destra inconcludente, ignorante e totalmente disinteressata alla Cultura ma non alle poltrone.
Ecco l’ennesima riprova di un paese abbandonato alla devastazione bipartisan.
A gennaio scorso Franceschini affermava giubilante: “Studiare Giotto è come studiare Dante. Per questo la Storia dell’Arte tornerà nella scuola in maniera importante” A parte che preso da palese raptus poetico paradantesco s’era lasciato condurre via per l’aere da ridicole rime il Nostro nel maggio successivo, si lascia ancor più andare a deliri ipnagogici con un suo nuovo annuncio in perfetto stile renziano “yeah, batti il cinque, fratello!”: “Ritorna l’insegnamento della Storia dell’Arte. Un passo deciso verso la piena integrazione fra scuola e cultura per rendere i nostri giovani dei cittadini pienamente consapevoli del proprio patrimonio artistico. Sono certo che il Senato confermerà queste norme”. Purtroppo a poche ore di distanza da tali entusiastiche esternazioni del buon Franceschini si viene a sapere che nel testo del Disegno di Legge “Buona Scuola” non sono neppure state considerate le misure di reintegro delle ore di Storia dell’Arte eliminate – o ridotte non s’è mai veramente capito – dall’Onorevole Gelmini.
Cos’è successo? Parrebbe che in realtà nella versione Beta della “Buona Scuola” la Storia dell’Arte fosse stata inserita nei programmi degli istituti professionali ed “in tutti i livelli dei Licei, a partire dal biennio” dove si suggeriva ai presidi di favorire il ”potenziamento delle competenze nell’arte”, frase alquanto vaga e generica. Poi, in Commissione Cultura, gli obiettivi generici parrebbe siano divenuti “obiettivi formativi prioritari” – acciderbolina acciripicchiola! - e in un modo misterioso il generico vocabolo Arte sia divenuto un più articolato ma sempre misteriosofico: “Storia dell’Arte, con particolare attenzione ai temi del patrimonio artistico culturale e ambientale”.
Ovvero?
Ovvero passo a un secondo argomento che – in apparenza – sembra slegato da questo e invece ne fa strettamente parte.
Un Amico mi segnala questo video
https://www.youtube.com/watch?v=EiM0M9lrQPA&feature=share
Il mio primo istinto sarebbe quello di non parlarne neppure, tale e tanta è la rabbia che mi ha fatto montare. Anche perché l'unica cosa che si potrebbe dire è solamente una sequela d'innominabili insulti rivolti non soltanto a questa povera ignorante ( nel senso che ignora fatti di cultura comune ), ma ai suoi genitori, ai suoi insegnanti e a tutti coloro che le hanno consentito di vivere. Questa, che purtroppo è una delle tante e dei tanti, mi permetto di ricordare, ha diritto di voto e probabilmente esplica anche un qualsiasi tipo di lavoro, che non so e non voglio conoscere.
Perché, mi chiedo da secoli, SE un disgraziato alla guida di un veicolo uccide o ferisce delle persone gli viene ritirata la patente e invece non si ritira una Licenza Media a gente come questa che da evidente dimostrazione di non essere in grado di attivare i due neuroni dei quali è dotato il loro cervello? Quest'ignoranza, questo tipo d’ignoranza, non ha alcuna scusante. Innanzitutto perché anche se non si conoscono le date e i fatti storici – per altro in questo caso legati non alla Guerra delle Due Rose o ai Sumeri ma alla semplice cultura di massa - ci si deve arrivare per “ragionamento”, e comunque qua non si tratta di distinguere un dipinto di Guido Reni da uno di Annibale Carracci, si tratta di usare il cervello! E allora ci stupiamo ancora perché questo paese vada male? Ecco perché rubano, perché stuprano, perché vendono droga, perché corrompono. Ecco perché la scuola è un centro profughi della demenza e del fancazzismo, ecco perché le nostre città sono devastate dall’incuria e dalla brutalità di gente che defeca a cielo aperto... perché... perché c'è chi vota uno come Renzi e altri indifferentemente di centro, destra o sinistra che fanno il gioco, piccolo, ignobile e meschino di favorire l’ignoranza. Sì perché un popolo di bestie si governa meglio!
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