Spigolando dai giornali

I candidati a sostituire Marino si scaldano a bordo campo, e alla Corte dei Conti ammoniscono sulla intollerabile pressione fiscale

di Vincenzo Pacifici

I candidati a sostituire Marino si scaldano a bordo campo, e alla Corte dei Conti ammoniscono sulla intollerabile pressione fiscale

Mentre la situazione a Roma è tutt’altro che chiara è stata approvata a maggioranza e non all’unanimità secondo prassi consolidata la mozione del Consiglio comunale sulle Olimpiadi.  In vista di future auspicabili elezioni si cominciano ad affacciare le candidature . “Il Giornale” presenta Alfio Marchini, cui guarda con attenzione il Cavaliere, palazzinaro ed uomo già di sinistra, segnalando che trattasi dell’uomo “più corteggiato del momento. Alleato con chi ci sta, senza stare troppo a guardare alla vecchia e, secondo lui, superata logica dei partiti tradizionali”. Persino Matteo Salvini, senza ragionarvi troppo sopra, ha affermato con la incancellabile ed insuperabile sua eleganza: “ chi scrive che è tutto è già deciso scrive c…. [lui lo dice]. Io più che dire che Marchini non lo conosco non so cosa fare. Non posso dire sì o no ad una ipotesi del genere, prima devo incontrarlo e capire cosa ha intenzione di fare. Devo capire cosa vuole fare per le scuole, per la sanità, per le strade, per l’ordine pubblico. Se me lo spiega e le sue idee sono interessanti, però, perché no”. Ma come è possibile rifiutare per la capitale d’Italia la politica? Tutte le scelte, se non condizionate, sono legate alla politica. Sarà forse perché Salvini considera Roma pari in rilievo ed importanza a tre Comuni della sua terra (Pedesina 36 abitanti), Morterone (38) e Menarola (45). Addirittura Francesco Storace sembra attento a questa candidatura mentre la Meloni a Roma, sua culla politica, potrebbe avere un peso notevole, non dimenticando poi che un certo Giorgio Almirante ha seduto sui banchi del Consiglio comunale di Roma.

  Un sondaggio compiuto da Datamedia ricerche segnala una crescita infinitesima, inspiegabile, per Fi (+0,3) ed incredibile per la NCD (+0,2) ed una perdita dell’0,1%  della Lega, ora  al 15,2%, e sempre dello 0,1% per Fdi , sovrastimati soprattutto per le loro incertezze. Intanto, senza che Salvini che se ne accorga, sono in corso manovre sospette ed equivoche, come prova l’intervista a Gaetano Quagliariello, “coordinatore “ di NCd il quale, rimanendo saldamente in maggioranza, apre ad una coalizione di centrodestra e apre al ruolo del Cavaliere come padre nobile dell’operazione, dal momento che “gli deriverebbe naturalmente da quello che ha rappresentato [?] e da quello che ha fatto”, aggiungiamo, e disfatto da autocrate, sedicente maestro di liberalismo. E poi ci interroghiamo sulle cause della crescita del non voto!

   Per affrontare finalmente le questioni serie, Enrica Laterza, presidente del coordinamento delle Sezioni riunite della Corte dei Conti, ha ammonito che “la prospettiva di una pressione fiscale che resti sull’attuale elevato livello appare difficilmente tollerabile”. Il governatore della Banca d’Italia ha rilevato che l’economia italiana, così come quella europea, si trovano in una fase di “ristagno, stagnazione”, spiegando che per tornare ai livelli del 2008 “ci vorranno anni”. Questi giudizi – speriamo – siano presto illustrati al “presidente del Consiglio”, impegnato a compiere un altro atto di violenza politica, con l’ennesimo voto di fiducia sulla “riforma” della scuola, in cui – ho visto alcune immagini della seduta – nella bagarre contestativa della Lega e dei grillini si distinguevano per i loro atteggiamenti perbenisti ed educatini i sedicenti “oppositori” berlusconiani.

   Del giudice emerito della Corte costituzionale e professore emerito della Scuola Normale superiore di Pisa, Sabino Cassese, i lettori del suo “fondo” su “Il Corriere” desidererebbero conoscere l’ammontare della pensione dopo l’allucinante affermazione, secondo cui “Se la Corte, con sentenze che hanno impatto sulla pubblica spesa, obbliga il Parlamento a riallocare grandi quantità di risorse, non solo produce squilibri di bilancio, ma priva di tutela altri titolari di diritti. Se obbliga il Parlamento a perequare le pensioni, toglie risorse che potrebbero andare ai giovani”.  

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