Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Con questo articolo diviso in più parti cercheremo di dare una risposta e magari anche un aiuto alla signora Annamaria di Lerici, la quale si lamenta che Totalità non tratta a dovere il problema del bullismo. A parte il fatto che proprio il sottoscritto ha invece pubblicato vari pezzi su questa dilagante piaga sociale, tengo però a puntualizzare che fa molto piacere ricevere simili richieste, perché la cosa evidenzia che i nostri lettori sono molto sensibili ai grandi problemi che la realtà ci sbatte quotidianamente davanti agli occhi.
Cominciamo.
La parola bullismo si riferisce a tutte le forme che riguardano gli atteggiamenti aggressivi, intenzionali e ripetuti, che si verificano senza motivazione evidente, adottati da uno o più studenti contro un altro o più coetanei.
Gli atti dell'infastidire o intimidire possono essere molteplici, come colpire o spingere o sputare (intimidazione fisica); calunniare o insultare (bullismo verbale), esclusione sociale (bullismo sociale) intimidazione attraverso gesti (bullismo emotivo, non verbale); invio di messaggi insultanti per posta elettronica ("cyber-bullismo").
Le molestie esercitate per imporre il proprio potere sugli altri attraverso continue minacce, insulti, aggressioni, molestie, ecc, puntano al totale dominio del soggetto preso di mira nel corso di mesi o anche anni.
La vittima soffre in silenzio, nella maggior parte dei casi. Gli abusi intimidatori provocano dolore, angoscia, paura, al punto che, in alcune situazioni, possono portare a conseguenze devastanti come il suicidio.
La scuola è il luogo ideale per le attività di questi giovani aggressori.
Com'è noto per lo più trattasi di molestie invisibili per gli adulti e gli insegnanti che quasi sempre non sono a conoscenza del disagio che molti alunni stanno verificando sulla propria pelle.
Il bullo insegue la vittima nei bagni, nei corridoi, nella sala da pranzo, nel patio, e sempre in assenza di adulti che potrebbero fermarlo. In alcuni casi, le molestie al di là delle mura scolastiche, arrivano a mezzo telefono o e-mail.
Di solito chi abusa evidenzia un comportamento provocatorio permanente. Ha un suo modello aggressivo nella risoluzione dei conflitti, e questo deriva dalla difficoltà di ottenere nella vita un certo tipo di rapporto negato dalla famiglia o dagli amici.
Vittime di molestie di solito sono bambini che non hanno le risorse o capacità di reazione. Sono poco socievoli, molto sensibili e fragili, quasi "schiavi" del gruppo, e non riescono a nascondere le loro paure o imbarazzi di fronte al prepotente di turno.
L'aggressore si sente superiore, perché ha il sostegno di altri bulli o perché certuni hanno poca capacità di rispondere agli attacchi. Le cause di tali delinquenziali atteggiamenti possono risiedere nei benefici sociali a cui i bambini sono esposti, in assenza di valori, di limiti, regole e modelli di coesistenza; ricevere la punizione o subirla con la violenza o l'intimidazione e imparare a risolvere i problemi e le difficoltà con la repressione sono la conseguenza a questo stato di cose.
Inserito da LeonEmago il 10/05/2024 10:14:02
Inserito da ArcherEmago il 06/04/2024 02:49:27
Inserito da JosueEmago il 02/03/2024 08:49:26
Inserito da LeonardoEmago il 23/01/2024 00:40:06
Inserito da yanmaneee il 07/03/2022 05:16:34
Inserito da Boftofbes il 31/01/2022 23:40:17
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Inserito da EnrileFer il 14/11/2021 15:29:56
Il professore e la dignità della scuola; una battaglia da Don Chisciotte?
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
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