Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Atena, Piazza Syntagma
Il dado è tratto. La Grecia all'alba si è ritrovata in un territorio completamente sconosciuto, con la situazione del fatidico salvataggio europeo fallito e un debito da onorare di 1.500 milioni.
La riunione dell'Eurogruppo, via teleconferenza, per cercare un accordo sulla base della proposta presentata in ritardo da parte del governo populista di Alexis Tsipras è stata conclusa senza un accordo, in merito alle richieste che il primo ministro greco sostiene da tempo: ristrutturazione del debito e estensione del programma senza condizioni. Tale proposta è stata definita " impossibile ".
Tuttavia, Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha aggiunto una dose di mistero al suo discorso al ricevimento annuale dei corrispondenti europei, francamente poco decifrabile: "Ad Atene chiedono cose tanto importanti che ci trovano impreparati. Non vorrei perdere l'opportunità di influenzare gli eventi che si svolgono in questo momento in Grecia e che possono produrre risultati che non corrispondono agli articoli di giornali pubblicati. "
Non ha chiarito se si riferiva alle prime manifestazioni che sono state organizzate ad Atene in favore del "sì" al referendum cioè, le parole di Juncker, sembravano pro Europa e contro il governo di Syriza.
Piazza Syntagma, ad Atene, è stata riempita ieri da un numero importante di manifestanti che erano arrivati il giorno prima per difendere Syriza e chiedere un "no" al referendum di domenica. Al fallimento di un'economia che stava incominciando a riprendersi bisogna adesso aggiungere la divisione del paese sul conteggio dei risultati del governo di Syriza.
Il Presidente dell’ Eurogroup, l'olandese Jeroen Dijsselbloem, è stato ancor più duro e determinato sulla questione, affermando che la richiesta della Grecia per una proroga del programma di salvataggio è arrivata "troppo tardi" e che in ogni caso "l'atteggiamento politico del governo greco non è cambiato e quindi non c'è altra scelta che prendere la strada della richiesta di un terzo salvataggio dopo il referendum del 5 luglio."
L’olandese ha inoltre ricordato che le condizioni del nuovo tentativo di salvataggio saranno ancora più dure delle precedenti.
Il solito Renzi, figlioccio della Merkel, è entrato sulla questione affermando “ Tsipras non pensi di fare il furbo”.
…da che pulpito!
Inserito da ENRICO MOIA il 01/07/2015 09:24:13
midispiace per la Grecia , mafa bene a tirarsi fuori da questo scempio Europa , DOVREBBERO FARLO TUTTI TANTO PEGGIO DI COSI NON SI PUO' la Germania con tuti i soldi che arrivano si fanno ricchi e noi dell'euro zona POVERI
Inserito da Giusy il 01/07/2015 09:22:28
Se l'Europa fosse una vera Unione la Grecia sarebbe salvata come l'Italia salva i buchi di bilancio di Roma a suon di miliardi.
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