Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
a “riformite” contagia anche lo Strega e così si cambia tutto! Per carità non equivocate, il premio rimane lo stesso, il vincitore annunciato, Nicola Lagioia con il suo La Ferocia, vince nella certezza generale, nel Ninfeo di Villa Giulia l’unica discussione riguardo ai libri ruota intorno ai racconti di Covacich. La Sposa (classificatosi secondo come da copione) che troppo ha preteso presentandosi con un genere che nella storia ha premiato pochi illustrissimi, da Moravia a Magris.
E allora qual è la manifestazione della infiammazione riformatrice? La serata stessa della premiazione, completamente rivoluzionata per esaudire (si dice, questo era l’altro argomento ai tavoli del Ninfeo) le esigenze della conduttrice Concita De Gregorio, e per rendere l’evento più elegante (risparmiando un po’, che con la crisi ...) limitando il numero degli invitati nonché degli ...imbucati.
Così il fatidico calorosissimo primo giovedì di luglio quest’anno ha visto “solo” 700 invitati, contro i 1200 degli anni precedenti (sugli imbucati non ci sono cifre certe), che però si sono dovuti sobbarcare di una lunga fila per entrare con rigorosissimo controllo ai tornelli.
Entrati nel Ninfeo la seconda sorpresa è stata la cena placée (cena leggera diceva l’invito e infatti ad onor del vero ogni normale porzione dell’ottimo menù era divisa per i 10 commensali di ogni tavolo).
I commenti però sono positivi, meglio della ressa ai buffet degli anni precedenti, dicono i più ottimisti, ma con il passare del tempo si capisce che la cosa non funziona.
Allo Strega si va per incontrarsi, per fare pubbliche relazioni, per sentirsi una volta protagonisti della bella vita cultural mondana della Capitale.
Non ci si siede quasi mai, si passa da un tavolo ad un altro, e l’assegnazione del posto fino alla scorsa edizione era solo virtuale, ognuno si sedeva dove voleva, si alzava... ma soprattutto affollava i quattro vialetti che dividono i quattro spicchi di prati dove stanno i tavoli fin sotto il palco della giuria.
Un kermesse un po’ caciarona che culminava negli ultimi minuti dello spoglio con le tifoserie divise in un allegro baccano, tanto romano ma anche tipicamente stregato.
Certo, in tutto questo il conduttore della diretta tv non se lo filava nessuno, anche perché, si sa che i tempi televisivi impongono pause e ritmi che mal sia adattano alla presa diretta dell’effervescenza di un evento.
A quanto si vociferava nel Ninfeo, pare che la bionda Concita abbia chiesto di essere protagonista assoluta della serata, non solo gli spettatori da casa, ma anche quelli di Villa Giulia dovevano stare seduti e fare il pubblico da salotto televisivo.
Così niente affollamento nei vialetti, improvvisamente sgombrati dai pochi ardimentosi che non avevano capito la tassatività degli ordini impartiti da un inflessibile Francesco Piccolo che ha minacciato gli eventuali trasgressori di andare personalmente a prenderli per un orecchio.
Concita ha fatto la sua trionfale entrata in scena... accolta da un silenzio di tomba, neppure un applauso. Poi senza attendere la proclamazione del vincitore, molti, annoiati, se ne sono andati.
Gli “amici della domenica” se si stravolge la “loro” serata che più romana non si può, sanno essere molto severi.
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