Editoriale

Gay art, pronto il tour in Vaticano alla scoperta dell'arte omosessuale

Chissà perché piace tanto l'autoghettizzazione. Mai ll rischio vero sono le bufale e le falsità pseudo storiche, cioà il trionfo dell'ignoranza.

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

on paghi del Gay Village e del Gay Pride, tanto sostenuti dall’amministrazione Marino, in attesa di giubilare l’Anno Santo straordinario, che in effetti vale per tutti, eterosessuali o meno, la Redazione de L'Huffington Post ci dà notizia di un’altra trovata geniale messa a segno nella città di Roma.

Una società di viaggi che non nominiamo per non far loro pubblicità gratuita, ha ideato un tour gay-friendly in Vaticano. Già questo basterebbe a far gridare al pessimo gusto non soltanto per la scelta discutibile e la mancanza di rispetto, ma dovrebbe indignare per primi gli stessi omosessuali che non dovrebbero avere un “tour” diverso da tutti gli altri, creandosi così ancora una volta una stupida e inutile autoghettizzazione.

Ecco dunque che si vuole offrire ai turisti – che immaginiamo per lo più orientati sessualmente in tale direzione – l’opportunità di vedere – secondo chi, poi, sarebbe del tutto da stabilire – l’arte presente in Vaticano in un’ottica omosessuale.

Riportiamo quanto detto dal direttore editoriale di Yahoo Viaggi: “Per lo più si tratta di un viaggio nella storia dell'arte gay del Vaticano, un racconto dei retroscena della vita di molti degli artisti che sono stati omosessuali, un modo per parlare dell'erotismo nell'arte, che è molto diffuso e molto evidente, ma lasciato fuori nel tipico, serio e, siamo onesti, noioso tour standard del Vaticano”.

Molto diffuso? Molto evidente?

Trattengo a stento le risa. Già la definizione di “arte gay” in Vaticano fa comprendere quale sia il livello abissale di non conoscenza proprio in materia artistica e soprattutto nel campo specifico. Ci piacerebbe sapere quali sarebbero questi artisti tanto acclaratamente omosessuali dal momento che – e la cosa non è di poca importanza – ricordiamo che l’accusa di “omosessualità” non è mai esistita nel Rinascimento o prima, ma piuttosto quella di “sodomia”, che è ben altra cosa.

Poi immaginiamo il solito carosello di nomi e di falsità pseudostoriche indegne persino di Dan Brown nel quale ancora ricorreranno ai nomi di Michelangelo (non era omosessuale ), Raffaello ( noto puttaniere ), Leonardo ( non era omosessuale e mai ha operato in Vaticano ), Cellini (non era omosessuale e noto puttaniere ), Caravaggio ( non era omosessuale e noto puttaniere ), Pinturicchio ( amava le donne ), fino al Bernini che arrivò ad avere per amante la moglie d’un suo allievo.

Allora dove sarebbe questa “arte gay” occultata, nascosta dalle morbose talari vaticane?

Sempre dall’Huffington Post riportiamo quanto scrive con discutibile sicumera Tony Adams, ex sacerdote cattolico ora guida turistica: “Entrando nella Cappella Sistina, ci si trova di fronte a qualcosa fatto da un uomo gay che potrebbe essere descritto, in molti campi, come pornografia di fascia alta”.

Pornografia? Il Giudizio di Michelangelo sarebbe pornografia seppur di “fascia alta”? C’è da pensare che la guida turistica abbia perduto da tempo la direzione dei suoi studi.

Tutto questo è ancora una volta ( ma quante ancora ce ne saranno? Usque tandem? ) la dimostrazione evidente del profondissimo livello d’ignoranza e pressapochezza che attanaglia questa società in disfacimento, dove, pur di far cassa, non si esita più a insozzare tutto ciò che vi è di nobile e sacro come l’arte in primo luogo, finendo così, in questo caso almeno, per svilire e avvilire anche coloro ai quali è diretta l’operazione “culturale”.

Sì perché i primi ad indignarsi per una simile proposta non dovrebbero essere né I Musei Vaticani e dunque l’ottimo Paolucci, né gli Storici dell’Arte, ma proprio i Gay perché sono loro quelli che sono stati offesi da un’ennesima forma di razzismo omosessuale che, tra le altre cose, in questo caso esclude altre “variazioni sul tema”. Insomma si vuole l’”arte gay” in Vaticano ma allora nulla per l’”arte lesbica” o quella “trans”?  Razzisti!  

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    1 commenti per questo articolo

  • Inserito da Antal il 25/07/2015 18:39:13

    Mi sembrava infatti di aver visto girare per il centro di Roma un torpedone a due piani pieno di lustrini e di paillettes... A parte gli scherzi, la cosa sconcertante è che questo Adams si ingrifi osservando gli affreschi di Michelangelo, senza cogliere minimamente la vertigine e il terrore di fronte al Giudizio.

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