Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Mentre l’Europa e l’Asia si dibattono in una perniciosa e poco comprensibile guerra finanziaria in Siria i militanti del cosiddetto stato islamico, che stato non è visto che si è autoproclamato, ma nessuno lo ha riconosciuto tale, conducono una loro quotidiana guerra con armi, trincee, combattimenti, perlustrazioni e quanto altro componga il tradizionale immaginario bellico.
Sì perché, anche se lo dimentichiamo attribuendo al terrorismo (ovvero quasi dando alla cronaca del medio oriente una dimensione di episodicità) gli episodi più eclatanti di questa guerra dichiarata (ma la dichiarazione di guerra non è stata raccolta e per ora combattono solo loro); la guerra c’è e sta covando tutta la sua forza distruttrice nel magnifico brodo di coltura rappresentato dal dissesto dell’Occidente che si preoccupa dei soldi (intesi come finanza e non come economia).
Sono in tanti a sussurrarlo: 101 anni fa la scintilla di Sarajevo innescò la detonazione mondiale, oggi le cose non sono tanto dissimili.
Guardale le immagini risalenti al giugno scorso fatte ad Hama in Siria, documentano la guerra delle forze speciali Inghemasyoun che in arabo più o meno significa “coloro che si immergono” e ricordate che non è fiction, ma cronaca di guerra alle porte di casa nostra.
Inserito da gio' il 15/07/2015 14:48:55
Sarajevo fu un semplice pretesto infatti. Ma si potrebbe anche risalire al Feroce Saladino ed alle conseguenti rsposte dll'occidente. E ancora più indietro agli Orazi e Curiazi ! Il fatto è uno solo se non si fossero distrutti i pur esili elementi di stabilità in Libia e Irak con guerre insensate in nome di affari più o meno loschi non si sarebbe arrivati a questo punto. Altro che Sarajevo cento anni fa.
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