Editoriale

Quando l'arte fa fare tanta plin plin

Minzione in pubblico a spese dei cittadini, ma non era meglio costruire un vespasiano e non scomodare l'arte?

Dalmazio Frau

di Dalmazio Frau

no dei peggiori mali del secondo dopoguerra, in Italia, è quello dell’imitazione. Una volta si ricercava l’originalità, ed è così che si sono avute le cattedrali romaniche, poi quelle gotiche, il Rinascimento, il Barocco e via discorrendo.

Invece l’italico genio pare essersi estinto soprattutto nelle persone preposte alle amministrazioni e alla politica, tanto da essere stato sostituito da un più comodo: “lo voglio anch’io”. Quindi, dopo le già sin troppo note esibizioni artistoidi di Cattelan a Rimini, poteva essere da meno il sindaco muliebre di Santarcangelo di Romagna? No. E infatti per dar prova della propria attenzione alla cultura e all’arte ha fatto sì che durante il locale “Festival del teatro di strada” si esibisse in una performance rigorosamente “artistica” il danzatore Frank Willens che – va riconosciuto onore al merito – dando prova di non comuni doti d’abilità in quelli che nulla hanno a che vedere con i “Giochi d’acqua” del Re Sole o degli Este o di tante meravigliose fontane barocche romane, si è cimentato in una funambolica espressione d’arte contemporanea, riuscendo a mingersi direttamente nel cavo orofaringeo.

Ricordo che ai primi del Novecento si esibiva a Parigi un istrione in grado di produrre fenomeni da circo con un’altra parte del suo corpo, era Monsieur Le Petomaine. Ma erano altri tipi di divertimenti riservati a un pubblico adulto e pagante, non sulla pubblica piazza e nulla che venisse presentato come arte. Oggi tali acrobazie sono per lo più ricordate e ammirate nell’un tempo On. Ilona Staller, che ha lasciato dunque tale “memento imperituro” non proprio nell’arte e nella cultura.

Ovviamente il sindaco di Santarcangelo ha difeso le proprie scelte sostenendo che “La manifestazione ha libertà artistica, mica si può sindacare”. E invece sì, signora Sindaco di Santarcangelo di Romagna che si può sindacare e criticare e anche non approvare. Si può e si deve, dal momento che chiunque in pubblico si esponga, dicendo di compiere un’opera d’arte o un gesto artistico o quant’altro, deve essere soggetto a critiche, positive o negative. Così è il gioco. E questa vale anche per l’amministrazione che promuove tali eventi, che, lasciatemelo dire, con l’arte non hanno assolutamente nulla a che vedere. Se poi, come parrebbe essere, tutto questo show che sarebbe “Il Festival internazionale del teatro in piazza” è costato  la bellezza di 754.479,69 euro, dei quali 300.000 dalla Regione (sempre amministrata dal Pd), 128.700 dal comune di Santarcangelo (ovviamente Pd), 110.000 favoriti dal ministro Dario Franceschini (Pd), e 15.000 dalla UE, poi ancora 18.000 dalla Provincia (non so se amministrazione rossa anch’essa ma immagino di sì) più altri comuni sinistrorsi della zona e 26.500 euro tra Coop Compagne e qualche privato intenditore d’arte contemporanea siamo oltre le soglie del ridicolo e del pacchiano per giungere all’intollerabile sfregio non soltanto dell’arte e del buon gusto ma anche del rispetto nei confronti di quelle tante persone che ogni giorno, sempre di più, in questo paese sono ormai sul libro mastro della povertà e della fame.

Questo è il modo di sperperare il denaro, con la consueta protervia e spocchia che malcela soltanto l’ignoranza, da parte della Sinistra, adducendo le scuse dell’arte e della cultura, naturalmente tutto infarcito dalla solita e ormai stantia dicitura di “libertà d’espressione”. Povera Sinistra, com’è caduta veramente in basso… una volta aveva Dario Fo a fare “teatro di piazza” con lo Zanni e “Mistero Buffo”… ora un ballerino acrobata auto orinante. Segni dei tempi!

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