Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Denis Verdini
Era da tempo che Denis Verdini stava preparando il salto, non tanto mortale, verso il leader Renzi, e dobbiamo ammetterlo l’ha fatto con la massima freddezza e determinazione, preparando da mesi i dettagli per questa inversione di rotta, nonostante il Cavaliere abbia fatto di tutto per dissuaderlo verso tale passaggio al nemico.
Verdini è una vecchia volpe della politica, tanto volpe, che ha spiegato siffatto cambio di casacca grazie alla bontà delle riforme di Matteino e, in particolare, della convenienza aziendale di un nuovo Nazareno.
“ Matteo ha bisogno di aiuto per le sue riforme”, ha tenuto a precisare e chi meglio di lui saprà dare consigli sinceri e imparziali a Renzi; forse sino a quando lo scettro dell’ex sindaco fiorentino comincerà a vacillare? E tale freddo addio, parole di Alessandro De Angelis di Huffington Post, “ con il complice delle operazioni più spregiudicate e custode di inconfessabili segreti avviene alla presenza del gotha berlusconiano, dall’avvocato Niccolò Ghedini a Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Perché Verdini è Verdini. Fuori l’emotività. L’ultima trattativa non è su poltrone e parole, ma sui silenzi. Per cui sarà difficile sentire qualcuno di Forza Italia bollarlo come traditore e altrettanto difficile ipotizzare chiacchiere fuori posto dall’uomo che è stato al fianco di Berlusconi nella gestione di pagine nere, come la cosiddetta “compravendita” dei responsabili.”
Insomma, un tipo, il buon Denis che viene compreso anche da chi dovrebbe sentirsi visceralmente tradito.
E tutto ciò, culminato con la rottura con Berlusconi, proprio nel giorno in cui la procura di Firenze lo rinvia a giudizio per bancarotta sulla vicenda del Credito fiorentino. Forse il suo processo più temuto.
Ma una cosa è subire processi quando come capo hai un certo Silvio Berlusconi e un altro quando ti sei schierato dalla parte di Don Renzi da Rignano.
Che sia anche questa una motivazione della metamorfosi di Verdini?
Inserito da ghorio il 24/07/2015 14:02:12
Verdini evidentemente ha nostalgie di poltrone. Ad ogni modo questi trasformismi non sono nuovi. Naturalmente nell'Italia politica confusa di oggi sono all'ordine del giorno. Quanto alle riforme sarebbe ora di approvarle, con il Senato eletto direttamente, sempre 100 senatori, e non come vuole Renzi. Ma almeno ridimensioniamo queste regioni mangia soldi e cancelliamo, in modo definitivo, le province.
Inserito da Francy il 24/07/2015 10:16:03
Povero Verdini, assetato di potere e di POLTRONE, un altro da mantenere, Vergognati TRADITORE, ripensaci e vattene a casa.
Inserito da stefano acerbi il 24/07/2015 09:57:11
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