Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Maria Elena Boschi è indubitabilmente bella con quelle imperfezioni che la rendono vera e autentica; aggraziata, giovane, moderatamente elegante (se non fosse per quei tacchi sempre troppo alti). Quando parla, l’accento toscano e il sorriso rassicurante rendono il suo dire quasi competente. Mostra una sicurezza che, a differenza di Renzi, non diventa mai arroganza. Il risultato è sicuramente positivo al punto che, da qualche tempo, i retroscenisti di giornali seri e di siti di gossip cominciano a immaginare un avvicendamento con il suo pigmalione in costante perdita di consensi a causa delle ripetute promesse mai mantenute, tanto che si è arrivati al paradosso che il gradimento più basso il premier lo ha registrato quando ha garantito di abbassare le tasse!
Boschi a capo del governo al posto di Renzi, l’ipotesi è suggestiva e francamente non abbiamo elementi per contrastarla, anche se ci viene il dubbio che anche chi suggerisce questo cambio della guardia al vertice abbia gli stessi nostri strumenti, ovvero nessuno.
Quando la Boschi divenne ministro si disse che era la preferita di Renzi, la sua anima (politicamente) gemella, un alter ego del premier, fedelissima al punto da non rilasciare una dichiarazione senza aver prima avuto l’imbeccata giusta da Matteo, con qualche eccesso divertente o patetico (giudicate voi): se la domanda fatta da un cronista non verteva sui temi prefissati la risposta era immancabilmente : –Devo sentire Matteo.
Matteo deve averla istruita bene perché, sembra (ma ricordiamoci che noi sappiamo sempre e solo quello che ci vogliono dire i giornalisti ormai tutti embedded) che la Boschi abbia ormai acquisito autorevolezza e indipendenza.
Può darsi che sia cresciuta, può darsi che per lei valga quello che si dice dei presidenti americani ovvero che la carica rende un politico mediocre (grazie a potenti staff) un presidente brillante (certo Obama non deve aver avuto consiglieri particolarmente bravi), può darsi che la naturale timidezza degli inizi, dovuta anche alla giovane età rispetto ad un incarico di tale importanza, si sia dileguata lasciando il posto al talento politico. Può darsi.
Ma chi di noi può dire veramente di avere gli strumenti per giudicare la bella ministro?
Le interviste sui giornali sono tutte patinate (comprese le foto abilmente ritoccate per eliminare qualche difettuccio e omologarla al canone in voga), mai una domanda scomoda, mai un ‘intervista che registri almeno il silenzio imbarazzato. Eppure Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera è un maestro nel proporre dialoghi nei quali l’intervistato viene rappresentato anche nei silenzi eloquenti o nelle battute che vorrebbe off records. Niente.
In televisione poi la Boschi trionfa come icona intoccabile (simile in questo alla presidente della Camera Boldrini che ottiene il trattamento di rispetto minacciando e facendo querele a destra e a manca). Mai un dibattito con un avversario che la metta in difficoltà, mai un vero avversario politico a contrastarla, mai un giornalista che faccia una domanda ficcante.
Il più delle volte la vediamo sola con l’intervistatore di turno solitamente ben disposto quando non dichiaratamente “amico” (Gruber, Floris, Vespa), se viene chiamato qualcuno a far da spalla al conduttore del programma potete giurare che non sarà un giornalista o un opinionista in grado o desideroso di mettere in difficoltà la ministro, insomma un trattamento regnante (come Renzi, ma almeno lui è il premier) che non viene applicato agli altri ministri del governo.
Chi è dunque Maria Elena Boschi? Non lo sappiamo, non abbiamo modo di verificarlo, possiamo solo accettare per fede l’immagine che le stanno costruendo addosso, resa più accettabile dalla sua fresca bellezza e anche simpatia da ragazza della porta accanto, diciamolo.
A noi la Boschi piace, e come potrebbe non piacerci a meno di mettere in campo una insana invidia femminile?
Però vorremmo sapere davvero chi è Maria Elena Boschi; qualche velenosa(?) voce di corridoio dice che a Firenze nello studio legale, dove lavorava prima della fulminante carriera politica, sono un po’ delusi: tutti l’hanno aiutata a farsi eleggere in parlamento e da allora è sparita per tutti occupandosi di mostrare riconoscenza solo al capo dello studio (furbissima, così si costruiscono le carriere dando a chi già ha, rendendo più potente chi ha già il potere per istaurare un circolo virtuoso che faccia lievitare le proprie azioni).
Noi vorremmo vedere se è in grado di sostenere un vero dibattito televisivo con qualcuno che le faccia domande vere, che le chieda conto delle tante, troppe, contraddizioni dell’operato del governo e delle promesse mancate.
Vorremo che oltre al bel sorriso ci fossero belle idee sostenute difese e praticate con tenacia e credibilità; vorremmo vederla scendere dal piedistallo dove i media l’hanno collocata (scanso poi dirci che fa la spesa da sola al supermercato; però, che magnifico esempio di semplicità!) e confrontarsi con la vita reale degli italiani, e non per dare un buffetto a favore di telecamera e fotografi ad un bimbo di colore o ad un pensionato in difficoltà che siamo sicuri abbraccerebbe con il trasporto di una nipote affezionata.
Renzi in questo è ed è stato più bravo di lei, purtroppo per il premier governare significa essere chiamati alla verifica dei fatti, e la storia vediamo come sta andando; viceversa a madonna Boschi si chiede solo di esercitare l’arte della mediazione senza assumersi responsabilità di dare risposte di assumersi responsabilità. Occhio dunque a vederla come possibile sostituta di Renzi, potrebbe anche essere un grande bluff, o magari un vero talento politico. Chissà? Il guaio è proprio questo della Boschi in realtà, oltre ai tacchi alti e al bel sorriso, non sappiamo proprio niente.
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