Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Andrea Orlando, Ministro della Giustizia
Renzi aveva fatto tantissime promesse, alla pari dei suoi predecessori, ma aveva dato la sua parola che la riforma della Giustizia avrebbe avuto finalmente una degna e dovuta svolta finale.
Siamo quasi a metà agosto e tutto è come prima, peggio di prima.
Andrea Orlando, ministro della Giustizia, bellamente e senza esitazioni annuncia la pausa estiva: «Il disegno di legge sarà votato alla Camera a metà settembre. E dopo nominerò una commissione di esperti per studiare i contenuti della delega».
Si riferisce alla norma sulle intercettazioni, telenovela tragica di questa estate caldissima e piena zeppa di tossicità politica.
Argomento, questo, di cui si dibatte da anni, ma al quale non si vuol dare una giusta legge per tutelare il cittadino, intendendo con quest’ultimo anche il politico nostrano.
Dice l’Espresso: “Durante l’ultima legislatura sulla legge che limitava le intercettazioni telefoniche per i magistrati e vietava la loro pubblicazione per i giornalisti si infranse l’invincibile armata di Silvio Berlusconi. Il Pdl si spaccò tra i seguaci del Cavaliere e i dissidenti guidati da Gianfranco Fini e il governo cominciò a entrare in una lunga crisi. L’ultima immagine parlamentare è quella della relatrice Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia, che parlava a nome non più del Pdl ma del nuovo gruppo legato a Fini, Futuro e libertà. Poi calò il sipario e la legge terminò sul «binario morto», come ironizzò il presidente Giorgio Napolitano”.
E, infatti chi volesse fare dell’ironia sull’ insulsaggine dei nostri Governi, attuale e quelli precedenti, ne avrebbe ben donde.
Con Renzi dovevamo arrivare alla punibilità dei magistrati che sbagliano e mandano in galera la gente onesta; dovevamo dare una ridimensionata alle ferie delle toghe; e, infine, mettere a posto, una volta per tutte, il problema intercettazioni.
In quel periodo, volete scommettere, che riprenderà, prima di tutto, la caccia al giornalista d’inchiesta? E che verrà emanata una legge per sbattere in gattabuia chi tratta la materia giustizia?!
Solum tempus narrabo!
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