Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Promesse, promesse e promesse…sulla Giustizia. Riforme di qua e di là, responsabilità civile dei magistrati ecc.ecc. Niente di questo è stato fatto.
Ormai chi crede nella giustizia giusta, quella vera, ha smesso da tempo di seguire i dettami del diritto pratico, distanziandosi anni luce da quello teorico, divenuto solo una autentica chimera.
Lo sappiamo bene, la storia ce lo insegna, da secoli la giustizia ha sempre dichiarato colpevole gli emarginati, i poveri, gli schiavi, la plebe; mai i cosiddetti nobili “di portafoglio”, i potenti, i ricchi. E oggi non è diverso, anzi il difetto si è maggiormente accentuato. A essere condannati sono i ragazzi tossicodipendenti, quelli di strada, i contadini, i pensionati, le casalinghe, i senzatetto, i malati di mente, gli impiegati e via dicendo.
Mai un magistrato, nonostante errorigiudiziari.com evidenzi i quasi 60mila casi di innocenti finiti nelle schifose galere italiche; mai un notaio, pochissimi avvocati, perché adesso il legame tra legale e PM ha un forte e consolidato intreccio atto a non farsi male “reciprocamente” ; assolutamente mai un potente che, anzi, può permettersi di definire prima del processo, contro colui che ha querelato, di definire il tutto con un patteggiamento.
Quanto sopra perché?- Vi domanderete.
Semplice: la stragrande maggioranza degli avvocati e dei magistrati non conosce il diritto.
Queste persone il diritto non lo applicano mai veramente, non sostano a guardare ciò che la teoria ha insegnato loro.
La difesa della persona più debole, la maggior parte delle volte innocente, non è mai stata possibile nemmeno nei secoli scorsi, e mai potevamo pensare che dopo millenni di soprusi il mutamento di un sistema così imponente potesse implicare anche una trasformazione di mentalità. Lo si vede in questi ultimi mesi quanto si siano avverate le promesse fatte dal Ministro della Giustizia Orlando e dal suo capo Renzi sulla riforma della legge: solo parole, parole al vento, mentre la gente continua a essere sbattuta in carcere molto prima della sentenza.
Non esisterà mai in Italia una giusta giustizia finché non verrà considerato appieno quell’articolo del codice deontologico secondo cui l’avvocato ha sempre l’obbligo e il dovere di dire la verità e di collaborare col Pm per la ricerca di essa, ma questo da noi è impossibile in quanto per i magistrati arrivare alla verità non sarà mai il loro tornaconto, oggi come oggi una situazione impossibile per la loro evoluzione morale e umana; che gli avvocati credano in primis ai loro clienti, senza arrivare subito a un patteggiamento, grazie al quale il querelato ne uscirà quasi sempre con le ossa rotte. Certo non sto parlando per chi uccide o stupra o compie azioni come rapine a mano armata.
Insomma, chi è nel campo della legge, non desidera che la giustizia funzioni veramente, e quindi ogni riforma non fa che peggiorare il sistema già traballante, in quanto tra le tante ipocrisie del sistema si introducono e corrono veloci i corrotti, i veri criminali, i favoriti della giustizia.
Inoltre c’è da aggiungere che molti avvocati si mostrano per quello che realmente sono: molto più criminali dei criminali stessi, e i giudici sono sempre più disinteressati a trovare la giusta verità.
Carissimi Renzi e Orlando, le cose, al giorno d’oggi, non sono poi così diverse dai tempi del Malleus Maleficarum.
D’altronde sig. Premier e sig. Ministro, finché il Parlamento troverà normale che venga punito l’omicidio, ma si possa tranquillamente mandare in guerra milioni di futuri morti, che sia condannato il furto ma si possano depredare i cittadini con tasse inique e criminali, nessuna vera giustizia potrà mai essere definita tale.
Perché se non si cambia la mentalità di chi governa, la legge rimarrà tale e quale ad ora… cioè uno zero assoluto!
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