Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Gentiloni e D'ALema
Eppur si muovono ancora!
E’ il caso del dinosauro D’Alema che è tornato a fare il Solone, l’uomo saccente e moralista, alla Festa dell’Unità di Milano.
L’ex Primo Ministro ha tentato di restare all’interno del tema del meeting sul socialismo europeo e la minaccia del populismo… e per un bel po’ di tempo rimane incollato alla questio : “ I governi progressisti fanno a gara a tenersi buona la Merkel per avere qualche margine di flessibilità dalla Commissione”, afferma con piglio sicuro.
Ma poi arriva la prima stangata all’amato Renzi: “ L’attuale governo italiano è subalterno ai conservatori tedeschi”. Prendi e porta a casa!
Con lui c’erano Gentiloni e Sassoli, e proprio al primo risponde in modo duro, dopo una sua esternazione a favore del Governo di Matteino e ai rapporti con l’UE: “Non ho visto il Pd con in mano la spada della crescita, e neppure un protagonismo dentro il Pse. Al recente congresso non sono stati inviati neppure i 50 delegati che spettavano all’Italia. Sono arrivati da Roma due simpatici signori che hanno votato 50 schede contro il candidato migliore, Baron Crespo, e hanno contribuito ad affondarlo”.
La questione internazionale, la critica alla sinistra che “non è in grado di uscire dal paradigma dell’austerità tedesca, favorendo il populismo”, finisce per riguardare ogni volta l’Italia. A Gentiloni che aveva definito il Pd come “unica forza del Pse avanti nei sondaggi”, l’ex leader replica: “Dal 40% delle europee nei sondaggi ora siamo al 30%, abbiamo perso per strada oltre due milioni di voti. Ci sarà una ragione?”.
Poi evidenzia il crocevia di fronte al quale si troveranno le forze di sinistra in Europa: “O allearsi con i conservatori per fare diga al populismo, e difendere lo status quo, oppure ricostruire un nuovo centrosinistra, come sta cercando di fare il Psoe alleandosi in alcune grandi città con Podemos. In Grecia i socialisti, alleati dei conservatori, sono finiti al 5% e dunque hanno risolto il problema. Il Pd che farà davanti a questo bivio?”. La risposta è aperta. “Una possibilità è l’alleanza con Alfano, Casini, Cicchitto e Verdini. Non è un paradosso, è l’attuale maggioranza di governo”, spiega D’Alema pungente. “Ma quello con i conservatori rischia di essere un abbraccio mortale”. Uno scroscio di applausi investe l’ultima frase del buon Massimo.
“L’altra possibilità è ricostruire un centrosinistra, cercando di assorbire come in Spagna anche le spinte più radicali. Voglio capire dover andrà a finire il Pd ”.
“Il populismo”, spiega l’ex premier, ”guadagna terreno non solo per la paura degli immigrati, ma per questo cocktail che ha al centro la crisi, il disagio sociale e le risposte che non arrivano”.
Insomma, caro baffo, un po’ come dice la destra e Salvini in particolare. Che strano!
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