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BONASSOLA

Perla del Levante Ligure, ora interessante motore culturale

…unisce alle bellezze del paesaggio, alla gioia dei bagni, mostre, presentazioni di libri, mecenatismo e ottima cucina marinara

di Leyla  da Brest

Perla del Levante Ligure, ora interessante motore culturale

Bonassola

Appare, dal mare, con le sue case colorate su cui domina la cinquecentesca Torre dell’Orologio, quasi monito al trascorrere del tempo, come racchiusa da due speroni di roccia che sembrano proteggere dalle intemperie il piccolo golfo esemplare e la spiaggia; attorno, arrampicata a diverse quote sulla costa, le località di Serra, San Giorgio, Montaretto, Reggimonti: è Bonassola, graziosa cittadina rivierasca, subito al di là di Punta Mesco, divenuta luogo di vacanze raffinate, con alle spalle una secolare storia di dura vita di mare, di pirati, di lotte.

Le origini di Bonassola sono infatti piuttosto antiche, anche se lo sviluppo maggiore data dalla fine del quattrocento ed è in particolare segnato dalla costruzione del castello cinquecentesco, eretto fra il 1561 e il 1565, con una delibera presa il 1° agosto 1561, durante una riunione plenaria di tutti gli abitanti di Bonassola e dei borghi circostanti, dopochè in una terribile scorreria i pirati Turchi, arrivati sulla costa ligure con una forza di quindici vascelli, sette galere e tre liuti, saccheggiarono Montaretto, catturando cinquantatre uomini di cui soltanto ventitre furono riscattati l’anno successivo.

Da secoli, le incursioni piratesche erano un flagello della zona, soprattutto nel periodo della buona stagione, tanto che nel 1544 gli abitanti di San Giorgio costruirono una torre detta “Torre degli Arduino” dal nome della più potente famiglia del logo; un’altra difesa fu piazzata dopo la costruzione del castello, anche sotto l’oratorio di S. Erasmo, eretto nel Quattrocento, da sempre luogo di riunione dei bonassolesi.

Nonostante queste misure difensive, compreso un notevole armamento di artiglieria, nel castello acquistato con il contributo della repubblica di Genova, come attesta una procura rilasciata a tale Giovanni Paganetti per ritirare la somma erogata, le scorrerie dei pirati e dei corsari continuarono, impedendo commerci e navigazione alle barche di Bonassola e catturando uomini per richiederne i riscatti. Da questa situazione, nacque ad iniziativa di un intraprendente gruppo di homeni del paese, quella “Cumpagnia de Bonasolla”, sorta con lo scopo di liberare i bonassolesi che avessero sottoscritto il patto qualora fossero stati catturati dai Turchi o “da altri Corsalli infidelli”, che costruisce la prima forma di previdenza istituita in Liguria e forse in Italia. L’ “instrumento”, ovvero l’atto di costituzione della “Cumpagnia” fu redatto dal notaio bonassolese Vinzoni nell’anno 1569.

Ma le origini di Bonassola affondano più addietro nel tempo; il primo nucleo di case sorse a Montaretto, S. Giorgio e Reggimonti, unificati sotto la giurisdizione della parrocchia di S. Giorgio di Reggimonti, antica chiesa di cui si trova menzione ancora in un documento del 1266, in cui fu testimone il Rettore di S. Giorgio “de Resemonti”, andata distrutta, forse per uno smottamento, attorno al 1310. I suoi ruderi danno attualmente nome alla località della “Chiesa rotta”; dagli scavi effettuati in questi luoghi nell’estate del 1959, sono affiorati resti di una costruzione a forma ellittica, probabilmente un’antica torre del I° o del II° secolo dell’era cristiana.

Un’altra antica chiesa, di cui rimangono soltanto alcuni ruderi, ma di cui si trova ancora notizia in un documento notarile del 1738 riguardante un lascito di 200 lire, fu S. Pietro in località Scerno, edificata, sembra, anteriormente al Mille.

Tra il Millecento e il Milleduecento, le vicende dei Bonassolesi furono sempre fuse con quelle dei Levantesi di cui condivisero la dura vita sul mare, le lotte e le vicende legate alle sorti di Genova, a tal punto che sussiste ancora una disputa su quale delle due località abbia dato veramente i natali a quel Jacopo da Levanto, navigatore, divenuto ammiraglio sotto Luigi IX re di Francia, di cui trasportò l’armata alla Crociata in Terra Santa.

Sul finire del Trecento, secondo una leggenda locale riguardante la illustre e antica famiglia dei Vinzoni, arrivò a Montaretto un membro della casata dei Visconti di Milano stabilendovisi e dando origine, appunto, al casato bonassolese dei Vinzoni.

Nel Quattrocento, cominciarono a sorgere, in località Gavazza e Canneto le prime case accosto alla marina, da cui avrebbe avuto origine la Bonassola odierna.

Per quanto concerne l’aspetto politico-giurisdizionale, Bonassola fece sempre parte della Podesteria di Framura, con la quale da secoli si contende, col nome di “Bulnetia”, che gli storici attribuiscono ora all’una ora all’altra, la più antica citazione in un frammento geografico dell’Anonimo ravennate, risalente al IXsecolo. Entrambe le località furono sempre sotto il Capitanato di Levanto, e quando nel 1803 avvenne la divisione del territorio ligure, entrarono a far parte con il “cantone di Levanto” della giurisdizione del “Golfo di Venere”, passando poi nel 1815 con la Liguria, dopo la caduta napoleonica, agli stati Sardo-piemontesi.

La bella chiesa parrocchiale di S. Caterina fu completamente ristrutturata in epoca barocca; la sua costruzione era cominciata sul finire del Cinquecento, ma soltanto verso il 1630 fu ultimata, venendo poi consacrata qualche decennio dopo, nel 1678, dal vescovo di Luni Giovan Battista Spinola.

Nella Chiesa sono notevoli gli altari in marmo policromo dedicati, uno alla Madonna del Rosario, l’altro a S. Giuseppe; altre opere d’arte di grande interesse sono il gruppo ligneo attribuito alla scuola di Antonio Maria Maragliano (Genova 1644-1741) ed un altro gruppo raffigurante la madonna del Rosario con Bambino e Santi, opera dello stesso Maragliano, conservato nella sacrestia. Pregevoli dipinti, il “S. Francesco” di Bernardo Strozzi (Genova 1541- Venezia 1644) ed una “Natività” di Giovan Battista Carloni (1592-1677) pittore genovese di soggetti sacri. Ma nella bella chiesa, oltre alle opere antiche, è da ammirare un’importante opera moderna: il “Cristo” di Antonio Discovolo, il cui nome è indissolubilmente legato alla Liguria, alle Cinque Terre e alle Terre del Levante.

E’ una delle stranezze del fato che è sempre giocoliere, la circostanza che Antonio Discovolo, considerato universalmente uno dei più grandi interpreti del paesaggio ligure, non fosse affatto ligure di nascita, ma lo divenisse d’adozione. Nato infatti a Bologna nel 1874, alla terra ligure approdò dopo molte vicissitudini, ma questa è un’altra storia.

E’ da ricordare che tra i molti ritratti dedicati ai familiari e amici, Discovolo dipinse a pastello un ritratto della famiglia di navigatori bonassolesi di cui fecero parte Luigi Serra, ammiraglio della flotta sarda e Francesco Serra, suo nipote, ammiraglio della marina nazionale in periodo risorgimentale.

Tra i personaggi della Bonassola d’antan, sono inoltre da ricordare Giuseppe e Giovan Battista Bennati, abili artefici della filigrana d’argento che nel 1846 furono premiati con medaglia d’oro a Londra e a Genova. Personaggio interessante, filantropo e benefattore, fu Carlo Bonfiglio, capitano bonassolese d’adozione che avallò anche una cambiale a Benito Mussolini per fondare il Popolo d’Italia.

La propensione al mecenatismo, ed in senso più lato, l’attenzione alla cultura in questa località –limitrofa alla Monterosso di Eugenio Montale-, si sono conservate negli anni, concretizzandosi in un’attività capillare di promozione di artisti, letterati e pittori portata attualmente avanti dall’Assessorato alla Cultura del Comune nella persona della Dott.ssa Gandolfi con presentazioni di libri, ed esposizioni di quadri. Iniziative che trovano la loro cornice ideale nel bel Castello, restaurato e dunque idoneo ad ospitare mostre di buon livello e di risonanza non soltanto nazionale.

Quanto alla cucina essa è quella tipica del Levante ligure elaborata dalle brave massaie e divenuta poi vera arte con le conserve fatte in casa dagli ortaggi inebriati del sole e con il pane rustico intorno il quale anche piatti semplici di tradizione marinara divengono autentici chef-d’oeuvre…


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