Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Il Governo Renzi parla di tutto, magari senza arrivare a niente, ma tace sul problema giustizia, materia questa “molto cara” all’ex sindaco di Firenze o almeno era quello che proferiva tempo fa durante i suoi comizi elettorali.
Dall’inizio dell’anno 2015 a oggi, per esempio, le vittime di femminicidio sono già arrivate a 88, con un aumento dell’8% in relazione allo stesso periodo dello scorso anno.
L'emergenza, dunque, è più che evidente, non avendo avuto alcuna battuta d'arresto.
Intanto, l'associazione Sos Stalking, afferma “ di malagiustizia si muore più che di omicidio. Una significativa percentuale delle vittime (circa il 25%) aveva denunciato, spesso anche ripetutamente, il persecutore, prima di essere tragicamente uccisa da chi non avrebbe nemmeno dovuto più avvicinarsi. Le cronache ci hanno purtroppo abituato a episodi di quotidiana violenza, che spesso vedono coinvolte le donne”.
Riporta l’AGI : ‘ L'ultimo caso riguarda Vincenza Avino, uccisa a colpi d'arma da fuoco per strada a Napoli, dall'ex compagno più volte denunciato per stalking dalla donna. Dopo un periodo agli arresti domiciliari l'uomo è stato rimesso in libertà e a nulla è valsala misura cautelare del divieto di avvicinamento. Ma se a fronte della denuncia il magistrato non dispone il carcere, ne' gli arresti domiciliari, ne' altre misure cautelari come il braccialetto elettronico, la tutela per le vittime e' totalmente azzerata”.
Sempre Sos Stalking, evidenzia “ è il calo della fiducia nella giustizia da parte delle vittime, che non sentendosi protette, denunciano meno”.
E’ verissimo! Per la giustizia italiana conta molto più un reato al patrimonio che non i continui soprusi che subiscono le donne.
Secondo l'associazione, “ nel 2013 i femminicidi sono stati
179, 110 nel 2014. Da gennaio 2015 a oggi, in soli 9 mesi, le vittime sono già
88. Se in Italia il quadro è piuttosto allarmante e non sembra avere una
soluzione immediata, negli Usa, la misura cautelare del braccialetto
elettronico è invece ampiamente utilizzata: più di 100.000 detenuti in libertà
vigilata e molestatori sessuali indossano il braccialetto elettronico negli
Stati Uniti a fronte di 90 unità in italia nel 2014. Nel 2015 il numero e'
aumentato di poco, ma è gravemente insufficiente a fronte dell'attuale numero
di detenuti in attesa di processo, che ammonta a circa 17000. I motivi? Il
braccialetto elettronico costa. I dati ufficiali dell'amministrazione
penitenziaria parlano di circa 100-120 euro al giorno per ciascun braccialetto.
Le casse dello Stato, quindi, hanno permesso finora di noleggiarne soltanto una
manciata".
Per Sos Stalking “ Se è vero che al comparto della Giustizia mancano i fondi
per garantire una maggior tutela, è altrettanto pacifico che ancora troppo
spesso le denunce non portano a un intervento immediato ed incisivo da parte
della magistratura mettendo di fatto a rischio l'incolumità delle vittime. Da
anni è in corso il dibattito sulla responsabilità' civile dei magistrati, ma
non si è mai arrivati a nulla. Nessuno pensa a risarcire i parenti delle
vittime. Occorre un intervento urgente dello Stato, affinché predisponga un Fondo
di garanzia con tale finalità”.
Hanno creato quello per le vittime della strada, perché non programmare anche
quello per le vittime della giustizia?
Parole inutili, dite voi?
Forse, ma noi di Totalità, saremo sempre in prima linea per
una legge migliore e giusta che non preveda alcuna diversità tra color che son ricchi e color che son
mendicanti (come ebbe a scrivere qualcuno), ove i ricchi ne escono sempre
bene e i poveri…
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