Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Bandiera della Siria
Interessante è stato ritornare, ieri 29 settembre, all'eco delle parole pronunciate all'Onu da Barack Obama e, nel ripercorrerle, notare quanto assumessero valenza ancor più retorica del solito, più menzognera del solito. E' stato allora che una considerazione all'apparenza astratta ci si è affacciata alla mente e la ricorrenza, in cui la cristianità d'occidente e d'oriente ricorda Mi-Ka-El, l'Arcangelo guerriero che nella liturgia come nella leggenda, assolve al compito cosmico di combattere la menzogna iconograficamente raffigurata quale serpente, drago o demonio, si è arricchita di significato, come se addizionasse l'evidenza della menzogna stessa, la rendesse ancor più esplicita. Ma lasciamo le considerazioni esoteriche e veniamo ai fatti siriani in ambito Onu e non solo.
In questo mese di settembre che volge al termine, Bashar al-Assad in un'intervista, rilasciata ai rappresentanti dei media russi, a proposito dell'Europa e dei profughi siriani, così si esprime: Il problema non è l'Europa che accoglie o non accoglie i profughi, il problema è che dobbiamo eliminare le cause del fenomeno. Se gli europei sono preoccupati per la sorte dei profughi, devono rinunciare al sostegno ai terroristi...e ancora: se oggi chiediamo a qualsiasi siriano che cosa vuole, la risposta sarà: sicurezza e stabilità, e noi forze politiche sia del governo che fuori dall'ambito del potere, abbiamo il dovere di consolidarci per rispondere al popolo siriano... e ancora: i curdi sono per noi parte della società siriana, non sono forestieri, vivono su questa terra come vivono gli arabi, i circassi, gli armeni e molti altri popoli e confessioni che vivono in Siria da tempo immemorabile...Ora, è facile dire o pensare: è Assad che parla, cos'altro dovrebbe o potrebbe dire, ma non è così, Assad dice la verità, e le sue parole trovano eco anche in quelle di padre George Abu Khazen, francescano e vicario apostolico di Aleppo: In Siria convivono da secoli tanti popoli e molti gruppi religiosi, questo paese in passato ha accolto centinaia di iracheni, libanesi, palestinesi, sudanesi e, sottolineo, non ha mai creato dei campi profughi fatti di tende come ora i paesi circostanti dove sono fuggiti i siriani... e ancora: Barack Obama ha costruito un'alleanza contro il califfato che comprende, oltre ai paesi della Nato, le monarchie arabe del petrolio ... Per fermare l'Isis e gli altri terroristi, bisogna imporre ad Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Stati Uniti di tagliare qualunque rifornimento e finanziamento a quegli assassini... Questo e molto altro padre George Abu diceva un anno fa, ma come sappiamo nulla si è mai interrotto, il rifornimento del 5 settembre di quest'anno, tanto per non illuderci sulla fine dei continui rifornimenti, è stato registrato dal satellite ed è visibile a tutti su google maps, il 5 settembre 700 camion carichi di rifornimenti sono giunti a Raqqa, oramai capitale dell'Isis, l'intera operazione non desta equivoci, alcuni camion sono ancora, e si vedono, fermi ai bordi della strada. Ovviamente tutti hanno visto e possono vedere, tutti tranne i componenti in capo della coalizione anti Isis, loro non hanno visto nulla.
Il fatto è che a mentire siamo noi, esclusivamente noi, ed è così che ci beviamo anche la fandonia avanzata da Parigi che con i recenti raid aerei sulla Siria, non solo ha agito senza tener conto dell'Onu e della Russia, quest'ultima più che altri, dato il ruolo geostrategico che ha in Siria con alle spalle l'Iran, ma ha anche giustificato l'azione adducendo prove circa gli attacchi terroristici in Francia, a partire da Charlie Ebdo, ed anche prima, che attesterebbero la provenienza siriana dell'organizzazione, prove che sappiamo senza alcun dubbio essere non solo false ma la cui falsità a suo tempo, ed ogni volta, è stata dimostrata da molti, comprese le nostre pagine.Ora però è tempo di chiudere questa seconda parte sulla terra di Yussuf, e lo facciamo con un'ultima notizia, notizia giunta nelle ore pomeridiane di questo 30 settembre, notizia che non ci meraviglia, ma dà corpo ad una speranza accesasi già dopo l'Assemblea dell'Onu, in seguito alla discrepanza tra il comportamento di Barack Obama, la sua confermata violenza di espressioni del volto, sguardi e parole, rispetto alla lucida fermezza di Vladimir Putin nella sua presa di posizione pro Siria, pro guerra all'Isis, pro Assad. La notizia di oggi è questa: Bashar al-Assad ha chiesto a Mosca aiuti militari sul campo per combattere l'Isis e Putin ha risposto "sì". Questo "sì" porterà l'esercito russo in Siria, cosa, per quanto sia assurdo dirlo, molto più leale e sicura di soli raid aerei di chiunque che da tempo distruggono tutto nel paese, come quelli che hanno tolto la vita a Yussuf. Sì, certo, questo potrà comportare dei colpi di coda, li comporterà quasi certamente, potranno essere recrudescenze di violenza in loco, nella regione, in paesi limitrofi, in Europa, nei nostri luoghi, nelle nostre città. Potranno avere aspetto terroristico alla stregua di quelli francesi e così via, non ci vuole fantasia per immaginare, sappiamo come si muovono queste cose, come si muove certa gente e loro costruttori e mandanti. Ma può anche voler significare il principio della fine di una guerra vile e bugiarda, perché in fondo è una a formare tutte quelle che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, principiate in quel fatidico ottobre del 2001 in terra afghana e poi, a macchia d'olio, infettato e infestato tutte le altre terre che sappiamo, fino ad ora.
E' così che la speranza parte dalla terra di Yussuf, dalla sua Siria, dal principio della civiltà. E' questo che ci si augura, malgrado quel che di terribile potrà prima comportare e che ci auguriamo non si realizzi, ci si augura che il simbolo di Mi-Ka-El sconfigga il drago della menzogna verso una nuova era.
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