Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Lo abbiamo detto più e più volte… Cercate di non cadere nella rete vischiosa della magistratura italica, altrimenti rischiate di non uscirne più, perché un potere nato per assisterci si è ormai trasformato da anni in orrendo strumento di tortura psicologica e fisica, di malagiustizia, di sofferenza e disperazione.
Considerando appieno la richiesta dei Pm, il giudice per le indagini preliminari, Stefania Donadeo, ha chiesto al parlamento il permesso per l'utilizzo di undici (11) intercettazioni tra il Cavaliere e due invitati di Arcore.
Giorni addietro si è tenuto un dibattimento davanti al gip di cui sopra, interpellata a decidere se inviare al Parlamento, come chiesto dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dai pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, la richiesta di autorizzazione a usare le telefonate come atti dell'inchiesta. Si tratta, però, di intercettazioni tra il Cavaliere e due ragazze, presenti in una delle serate di di Arcore.
Le intercettazioni telefoniche sono avvenute tra il 2012 e il 2013, quando l’ex Premier era ancora senatore, e sono state acquisite in merito a un’altra indagine che aveva come oggetto una supposta truffa su finanziamenti pubblici ai danni di un imprenditore, e poi archiviata.
Quindi, le telefonate che i Pm vogliono usare, sono state recuperate dagli inquirenti e inserite nel fascicolo Ruby ter.
La parzialità della questio è tutta nel fatto che detto materiale è definibile come “ascolti indiretti”. Invero, Silvio Berlusconi, non era stato intercettato esplicitamente, ma gli obiettivi da raggiungere erano le due ragazze.
Ieri, invece, il giudice ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri, ordinando l’invio degli atti delle intercettazioni al parlamento che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di autorizzazione all’utilizzo nel procedimento.
Questa è la nostra giustizia, e il Cavaliere possiede un esercito di legali di prim'ordine; pensate a chi si ritrova nelle fauci di cotanta legge, magari perché denunciato dal riccone di turno e non ha le disponibilità per difendersi; pensate a coloro che, a causa delle ristrettezze economiche, possono solo sperare in un patteggiamento che, comunque li distruggerà a vita; a tutti quelli rinchiusi pur essendo innocenti nelle infide e medievali italiche galere.
Pensate a Berlusconi, lettori cari, ma anche e soprattutto all'altra categoria, quella che marcisce ingiustamente o paga ai domiciliari colpe mai avvalorate da prove...