Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Tre medici dell’organizzazione internazionale “Medici senza frontiere” sono rimasti uccisi dai bombardamenti americani a Kunduz, in Afganistan, città in mano ai talebani, altre 30 persone risultano disperse. Insomma una strage, una strage compiuta dal cosiddetto fuoco amico, che per errore ha ignorato le croci rosse e i segnali della presenza di un ospedale da campo dove solo si forniva assistenza ai malati e feriti.
L’attacco è arrivato di notte (come si vede dalle immagini) e il portavoce delle forze Usa in Afghanistan, colonnello Brian Tribus, ha fatto riferimento, con il consueto linguaggio asettico dei comunicati ufficiali, alla possibilità che ci siano stati “danni collaterali”. Già perché tre medici morti e 30 persone disperse, sono semplicemente “danni collaterali”.
Ovviamente la reazione dell'Emirato islamico dell'Afghanistan ha avuto buon gioco a esprimere la “condanna di questo crimine americano”, come ha detto il portavoce Zabihullah Mujahid.
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