Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Marino & Renzi, stretta di mano e poi a magnà a sbafo...
Lino Amantini è il titolare del ristorante “Da Lino”, dove Matteo Renzi si recava per pranzi e cene nel periodo in cui era presidente della Provincia e, dopo, come sindaco di Firenze.
E molte di queste ricevute, della trattoria medesima, sono transitate di fronte ai giudici della Corte di Conti come spese di rappresentanza dell’attuale Presidente del Consiglio.
Si dice che nei quattro anni come capo della Provincia, in soli pasti, Matteino, abbia raggiunto l’esorbitante cifra di circa seicentomila euro, mentre quando era primo cittadino ancora non è dato sapere, in quanto gli scontrini sono al vaglio dei magistrati contabili.
Insomma, tutto il PD è Paese o meglio tutto il PD è pasti e scontrini.
Molti urlano e sbraitano in merito a queste “mangiate” e ricevute, però in pochi si domandano:
“E dove doveva portare gli ospiti della Provincia o del Comune, a casa sua?”
Tornando a Marino, sicuramente lo stesso deve aver sfiorato qualche personaggio che non doveva neanche guardare per arrivare a tanto trambusto, poiché mai e poi mai si era visto un linciaggio simile: e in fondo stiamo parlando di 20mila euro, vero? Un’inezia a confronto di altri caporioni che l’hanno preceduto.
Se, invece, si tocca l’aspetto politico, concordo con chi dice che Marino più che un amministratore di una città è paragonabile al maggior incompetente di tutti i tempi. Basta ricordare lo scivolone sui 4.550€, i Fori imperiali della discordia, il passo falso con i gay ecc.
Ma quando il popolo romano di centrosinistra ha scelto Marino pensava forse di aver trovato un nuovo Tony Blair? E cosa lo faceva pensare? Forse l'incerto e ondivago percorso politico del futuro sindaco? O le sue peripezie americane sempre in tema di rimborsi spese?
Diciamoci la verità: sulla statura politica e le doti amministrative di questo medico prestato alla politica era lecito nutrire molti dubbi. Al dilettantismo Marino ha poi aggiunto dosi intollerabili e imprevedibili di saccenteria e spudoratezza.
I risultati di questo micidiale mix sono sotto gli occhi di tutti.
Ma ora è troppo facile scaricargli addosso tutte le colpe.
Anche il popolo delle primarie ha le sue belle responsabilità.
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