Bruxelles contesta duramente il nostro Paese

L'UE, dopo la giustizia e le carceri invivibili, bacchetta ancora l'Italia. Questa volta per i migranti

Il trattato di Dublino impone di rimanere nello Stato di primo ingresso fino al termine della procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato...

di  Totalità

L'UE, dopo la giustizia e le carceri invivibili, bacchetta ancora l'Italia. Questa volta per i migranti

L’Europa accusa l’Italia di fare poco per la schedatura dei migranti che arrivano sul proprio territorio. Il nostro Paese potrebbe ora subire l’avvio di una procedura d’infrazione, e quindi di dover pagare sanzioni. Ne parla oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:

L’accusa è pesante, sempre la stessa, e riguarda il mancato fotosegnalamento di chi chiede asilo. Secondo la commissione guidata da Jean Claude Junker all’appello mancherebbero almeno 60 mila stranieri giunti sulle nostre coste nell’ultimo anno. Una contestazione che il capo del dipartimento Immigrazione Mario Morcone ha respinto consegnando una relazione preparata dal capo della polizia Alessandro Pansa e durante un’audizione di fronte alla commissione del parlamento europeo: «Nei nostri confronti c’è un pregiudizio di tipo politico. Abbiamo fotosegnalato l’80 per cento delle persone, manca una parte di eritrei e siriani che rifiutano di farsi prendere le impronte anche facendo resistenza fisica. Per questo d’ora in poi sarà videoregistrata la procedura di chi si oppone».

MIGRANTI, SCHEDATURA: LA RISPOSTA DELL’ITALIA ALL’UE -

Ad accusare l’Italia è stata per prima la Germania. Poi lo stesso ha fatto la Francia. Nei mesi scorsi Pansa, in una lettera al direttore generale per gli Affari Interni e l’Immigrazione, ha comunque evidenziato che il numero dei migrantifotosegnalati in Italia è raddoppiato e che in nostro Paese è in linea con le norme Ue. L’unico problema riguardarebbe «eritrei e siriani che temono di non poter poi raggiungere lo Stato che hanno scelto come destinazione finale e dunque vengono soltanto fotografati». Spiega ancora Sarzanini sul Corriere:

Il trattato di Dublino impone di rimanere nello Stato di primo ingresso fino al termine della procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato, dunque chi vuole raggiungere il Nord Europa cerca di sfuggire alla registrazione. Qualche settimana fa la Commissione chiede nuovi chiarimenti, minaccia l’avvio della procedura di infrazione. Morcone vola a Bruxelles, consegna la relazione con i dati. Spiega che dal 1° gennaio al 7 dicembre «sono entrati in Italia 149.110 migranti, di cui 38.205 eritrei e 7.401 siriani». Chiarisce: «Il 20 per cento che non risulta fotosegnalato appartiene nella maggior parte dei casi agli eritrei che, come si sa, chiudono i pugni e si oppongono in ogni modo alla registrazione delle impronte digitali. Un atteggiamento registrato anche altrove senza che siano formulate le stesse accuse».

Intanto continuano le stragi in mare. Sono sei i bambini, tra loro un neonato, morti per il naufragio di un gommone pieno di profughi afghani a largo di Cesme, sulla costa Turca.


Da: Giornalettismo.com

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