Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
La rete di Candreva
L’Inter non è riuscita nell’impresa, ritenuta sino a pochi minuti prima della partita molto abbordabile, di battere la Lazio.
C’è voluta una formazione delirante del Mancio e la follia di Melo per far sì che l’undici di Pioli uscisse con i 3 punti da San Siro.
La squadra nerazzurra è entrata in campo spaccata in tre distinti tronconi, la difesa, un duo che doveva proteggere la stessa e l’attacco. Non si è vista la parvenza di un giocatore che sapesse far circolare il pallone a favore delle punte con il consequenziale risultato di non vedere un tiro verso la porta di Berisha.
La Lazio dal canto suo ha fatto un tiro ed ha segnato il goal del vantaggio. Poi solo snervante possesso palla dell’una e l’altra compagine.
Nonostante ciò, l’allenatore interista ha rimesso in campo gli stessi undici, mostrando ancora una volta la sua testardaggine nel non voler ammettere i propri errori.
Poi, visto che l’andazzo era sempre quello, ha inserito Ljaijc e Brozovic e, guarda un po’, dopo poco è arrivato il pareggio di Icardi.
Da lì a qualche minuto è iniziato lo show demenziale di Melo che si è messo a litigare con tutto quanto gli ricordasse i colori laziali; per giungere al rigore commesso solo da coloro che son colpiti da grossi problemi di rigidità mentale; fino all’entrata da tike wondo che per poco non costava la testa a Biglia.
L’Inter ha perso da una squadra che ha fatto due tiri, uno su penalty, solo ed esclusivamente per colpa propria.
L’unica cosa rossa che l’Inter dedicherà ai tifosi per questo Natale sarà il cartellino rimediato da quel Melo avariato.
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