Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
L’aggettivo ricorrente è “brutale”. Brutale il sistema sovietico, brutale, la transizione ad un capitalismo selvaggio, brutale il terrorismo ceceno che uccide cittadini inermi e tanti, troppi bambini.
Non c’è dubbio che nella storia russa del ‘900 la brutalità sia stata una costante tremenda, qualcosa di cui però ci siamo resi conto solo marginalmente, come di un’eco lontana i cui contorni hanno subito uno sbiadimento tale da renderci insensibili o quasi di fronte ad un secolo di brutalità.
Pronti a dichiarare di essere Charlie Hebdo o Paris dopo gli attentati al giornale satirico francese e poi ai tremendi attacchi al teatro Bataclan, abbiamo serenamente e incoscientemente lasciato che nel nostro immaginario la Russia si legasse ad una locuzione tanto stupida quanto fuorviante, “il lettone di Putin” per cui della politica del più grande paese europeo abbiamo contezza solo attraverso gli scandaletti italiani sollevati dalle procure e rilanciati dai giornali.
Provate a chiedere e a chiedervi cosa sapete veramente della Russia e della sua politica, chiedete e chiedetevi come sia avvenuto il passaggio dal sistema sovietico a quello capitalista-democratico. Come hanno fatto gli oligarchi russi a diventare miliardari? Quanto sia stata tremenda la fase del loro capitalismo selvaggio e come sia stato disinnescato. Perché si discute di sanzioni alla Russia? E soprattutto chi è Putin? Da dove viene, come ha raggiunto il potere e cosa ha fatto veramente?
Se volete saperlo leggete il bellissimo libro di Gennaro Sangiuliano, Putin. Vita di uno Zarpubblicato con raro tempismo (visti i recenti accadimenti nello scenario medio orientale) da Mondadori. Leggetelo, compratelo e fatelo leggere, magari regalatelo. Non vogliamo fare una promozione commerciale, ma una volta tanto vi esortiamo a informarvi grazie ad un libro che si legge come un romanzo (e d’altra parte la vita di questo presidente apparentemente anonimo, piccolino, apparso all’improvviso sulla scena mondiale, è una vita che di romanzesco ha molto), ma dal quale, secondo il miglior giornalismo ricostruttivo, potrete capire e conoscere una parte della storia recente significativa e illuminante.
Gennaro Sangiuliano, attualmente vicedirettore del Tg1, dopo una monografia intitolata a Prezzolini si è dedicato alla Russia. È partito da lontano, nel 2012 con un piccolo ma eccellente libro nel quale ha narrato una vicenda rimasta nelle pieghe della grande Storia, quella di Lenin e del suo soggiorno caprese (Scacco allo Zar, 1908-1910: Lenin a Capri, genesi della rivoluzione, Mondadori) che non fu una vacanza nel più bel mare italiano, ma un tassello importante nella costruzione della cosiddetta Rivoluzione d’ottobre. Aperto il cerchio del 900 sovietico Gennaro Sangiuliano, da buon giornalista con una solida base di studi giuridici, non poteva fermarsi quella pagina ormai consegnata alla storia, occorreva proseguire con il racconto di quello che era avvenuto in seguito, e poiché si trattava, almeno in parte, di cronaca dei nostri giorni, ovvero di una storia che il giornalista aveva seguito nel suo svolgersi registrando le omissioni, i fraintendimenti più o meno colpevoli, i silenzi o le roboanti accuse, bisognava cercare di proporre un affresco quanto più reale e veritiero i documenti e le cronache potessero permettere.
E così ecco il suo Putin, che senza pretendere di fare la storia (roba che apparterrà agli studiosi di domani) cerca di rimettere insieme i tasselli di una cronaca vera, onesta, impregiudicata.
Il lettore in queste pagine scoprirà che la prima vera guerra al terrorismo islamico la dobbiamo a Vladimir, o Volodia, perché il primo obbiettivo dei terroristi islamici (i Ceceni nascosti sotto il velo apparentemente apprezzabile della richiesta di indipendenza che commuove sempre tanto noi occidentali, chissà perché) sono stati centinaia e centinaia fino a fare migliaia di cittadini russi inermi e incolpevoli, e fra questi è stata perpetrata la più grave strage di bambini (vi ricordate la scuola di Beslan?) che la storia recente ricordi.
Ma a noi di quegli attentati sono arrivate solo le polemiche che alla fine hanno consegnato all’immaginario collettivo la brutalità dei blitz russi e non la ferocia dei terroristi e delle terroriste che in quella scuola della provincia russa hanno compiuto atrocità inimmaginabili (durante l’intervento delle forze armate le donne imbottite di tritolo seguivano i bambini che scappavano terrorizzati per portarne con loro all’altro mondo il maggior numero facendosi esplodere).
Nello stesso modo ignoriamo che Putin ha riportato i valori della cristianità della terra dell’ateismo di stato, e ha restituito alla patria di Tolstoji l’orgoglio di essere grande, non solo virtualmente, ma anche materialmente procurando un benessere sconosciuto da secoli.
Una sola raccomandazione dobbiamo fare al futuro lettore di questo libro di Gennaro Sangiuliano, dopo aver capito come stanno le cose non abbattetevi, non avvilitevi pensando che siamo immersi in un sistema della menzogna sistematica, riflettete soltanto che per fortuna esiste qua e la qualche bravo giornalista che racconta la verità, e in questi tempi non è cosa da poco.
Gennaro Sangiuliano
Putin. Vita di uno zar
Milano, Mondadori, 2015
pp.280, € 22
Inserito da piccolo da Chioggia il 24/12/2015 19:19:52
x i lettori: e a lato dei volumi del canapone Sangiuliano leggete pure i numerosi articoli passati di Piccolo anzi Minimo da Chioggia su temi russi d'arte architettura o cucina etc. fanno un buon contorno alle cose politiche....
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