Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Finalmente l’annus horribilis 2015 ha le ore contate e siamo vicini a scandirne la fine con il solito conto alla rovescia, consci che se il prossimo fosse peggio di questo saremmo sicuri di essere davvero dinanzi alla fine del mondo paventata scriteriatamente alcuni anni addietro.
Questi 365 giorni ci hanno lasciato addosso ferite quasi mortali, ma nonostante tutto siamo ancora vivi, messi male ma in vita.
Un anno da dimenticare a livello economico in attesa di questo 2016 senza, però, ben poche aspettative, nonostante il leader Renzi regali entusiasmo ad ogni sua dichiarazione, ma essendo un tantino abituati a queste illusioni ingannatrici ci basiamo sui dati veri, reali e di prospettiva e quindi, tutta ‘sta allegria proprio non riusciamo a giustificarla.
Sarà forse felice per aver annullato delle imposte che, nella realtà, sono state subdolamente attenuate, sminuzzate e in altra parte ripresentate in altre bollette?!
I tagli agli sprechi tanto sbandierati ancora si stentano a percepire, mentre si scorgono benissimo, senza bisogno di occhiali, gli aumenti sulle varie tipologie di bollette che ci ritroveremo nella cassetta della posta quale buon augurio di anno nuovo.
I disoccupati sono ancora drammaticamente numerosissimi, i consumi –nonostante le varie bufale del Governo- calano; una dopo l’altra chiudono o si ridimensionano le piccole e medie industrie.
L’economia, nel nostro Paese, è al crollo totale mentre il resto dell’ Europa ha ripreso, in gran parte, a camminare speditamente.
E Renzino da Rignano sull’Arno vede tutto rosa e fiori!
Ma, fortunatamente, a sostenere la baracca Italia ci pensa la giustizia, vero fiore all’occhiello del nostro sforacchiato stivale.
La magistratura italica, portavoce del diritto più antico del mondo, vera e propria icona dispensatrice di esempi ai quali attingere, più e più volte è stata premiata dalle parole di lode proferite dalla Comunità Europea, per la sua proverbiale equità nei giudizi, per il suo totale distacco o interstizio verso prese di posizione prettamente politicizzate; giudici dall’immensa statura morale che mai, e sottolineo mai, hanno ottemperato per questo o quel partito così da determinare l’eliminazione politica di qualche avversario mal sopportato.
Quei magistrati che hanno saputo adempiere, sempre e perfettamente, alla loro interpretazione obiettiva dei vari codici, mettendo in galera chi lo meritava e lasciando liberi gli innocenti.
Insomma, la massima espressione in positivo di una struttura che altro non è che l'ordine integerrimo dei rapporti umani in funzione del riconoscimento e del trattamento istituzionale dei comportamenti di una persona. Spero abbiate capito che ho fatto del sarcasmo, mero, pragmatico scherno.
Ebbene sì, non dovete credere ad una parola di quanto scritto sopra in merito alla giustizia in Italia, in quanto, ho solo riportato un sogno, uno dei tanti, tenuti sottochiave nel cassetto.
Malaugurato 2015, dunque!
Stasera il grande saggio Mattarella ci impolpetterà ben benino affermando che l’Italia è sulla via della ripresa, che dobbiamo credere nelle istituzioni e che con l’aiuto di tutti continuerà questa stabilità governativa.
E per l’ennesima volta dirà con piglio fiero “ Siate orgogliosi di essere italiani”.
E chi gli rispondesse “caro Presidente vogliamo le elezioni?”
Unica occasione per liberarci di un parlamento illegittimo, come sentenziato tempo fa dalla Consulta.
Alla fine, però, in molti brinderemo al nuovo 2016, con l’unica speranza di non ritrovarci ancora davanti per molto tempo gli stessi insulsi grugni… e poi che si compia il destino.
Avete mai letto un finale di articolo così?
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