Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Napoli campione d'inverno
Era l'1-0 che tutta Italia, interisti a parte, aspettava da tempo. L'Inter cade dal trono, scivola in classifica, punita dal risultato che più gioie ha portato in questa stagione alla squadra di Mancini. Ironia della sorte, a pochi giorni dalle polemiche emerse per il risultato del match contro l'Empoli, i nerazzurri perdono una delle partite in cui hanno creato di più da inizio campionato, con almeno tre palle gol più che limpide create nei primi quindici minuti di gioco e tante altre nei restanti settantacinque.
Quasi a compensare i conti con la sorte, azzerare bonus e mettere d'accordo quei nemici che oggi si sono goduti una grande domenica ed ora sono convinti di aver assistito al defintiivo ridimensionamento di un'Inter che da luglio, a bocce ancora ferme, non perde occasione per ricordare attraverso i suoi vertici e i suoi giocatori che l'obiettivo rimane la qualificazione alla prossima Champions League.
Sia chiaro: ciò non vuol dire nascondersi o evitare di alzare l'asticella; si tratta di semplice consapevolezza di vizi e virtù, assolutamente condivisibile, sia propri che degli altri. Serve tempo e solo dopo aver raggiunto l'obiettivo stagionale l'Inter potrà provare ad insidiare squadre più attrezzate e dai progetti sicuramente da più tempo avviati. Capita, nel corso di un cammino lungo e tortuoso, di inciampare in un antipatico Sassuolo, al quale mai troppi complimenti verranno avanzati per organizzazione e sacrificio.
Osso duro, uno dei tanti che caratterizzano il panorama della Serie A, ma che onestamente meritava poco più di una pacca sulla spalla dinanzi a quanto mostrato dall'Inter nell'arco di tutti i novanta minuti e che avrebbe dovuto giocare una fetta importante di match in 10 uomini dopo l'evidente, inutile e sciocca manata di Berardi(talento indiscusso ma abituato a vigliaccherie del genere) sul volto di D'Ambrosio. Spiace che ad un arbitro così ligio al suo dovere come il Signor Doveri, pronto sempre a metter mano al taschino, sia sfuggito questo episodio non da poco.C'è chi uscendo dal Meazza ha mugugnato anche sui troppi uomini d'attacco inseriti dal tecnico alla fine del match, quasi a volersi accontentare del punticino piuttosto che puntare a vincere.
Questione di mentalità, frutto di anni post Triplete in cui di batoste, soprattutto casalinghe e per mano di neopromosse e squadre di provincia, l'inevitabile processo di involuzione ha iniziato fastidiosamente ad insinuarsi nel tifo nerazzurro. E' giunto il momento di voltare pagina, tornando ad azzannare più possibile tutto e tutti come una volta, prendendo spunto magari dalla fame di Sarri e del suo Napoli, meritatamente in vetta al campionato al giro di boa, ma che dovrà misurarsi con l'euforia dilagante di un popolo da sempre croce e delizia della sua città e della sua squadra.
Il professore e la dignità della scuola; una battaglia da Don Chisciotte?
EI FU. L'anniversario di un personaggio sicuramente controverso, ma le vestali del politically correct ....
IL KULTURKAMPF DELLA SINISTRA AMERICANA: il mito del piagnisteo che non finisce mai.
GIULIO REGENI: tra verità nascoste e ragione di stato.
Sancte Michael Archangele, defende nos in proelio; la spada dell'arcangelo ci protegga dai moderni iconoclasti!