Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
«La Libia può essere stabilizzata solo con
l'intervento delle forze locali. Un intervento militare di occupazione del
paese sarebbe impensabile». Lo ha detto il ministro della Difesa, Roberta
Pinotti, al programma "La telefonata" di Maurizio Belpietro su Canale
5. E così si riparte da zero dopo dichiarazioni che fino a ieri sera sembravano
preludere ad un nostro intervento.
Il primo e più importante problema da affrontare da affrontare, per quanto
riguarda la Libia, ha spiegato il ministro, «è la stabilizzazione, che è
difficile da immaginare senza una interlocuzione con i libici stessi. Per
questo aspetto - ha riconosciuto - è un segnale negativo la fumata nera per il
voto al governo di unità nazionale e siamo preoccupati per i continui rinvii».
«Quando il governo libico si sarà insediato - ha proseguito Pinotti - ci sarà bisogno di dare una mano per la sicurezza con addestratori e anche forze di protezione e a questo stanno lavorando 19 nazioni con il coordinamento dell'Italia».
Altro tema, ha sottolineato, "è la lotta al terrorismo.
Negli ultimi mesi si è registrata un'avanzata della presenza dell'Isis e quindi
si sta lavorando con gli alleati al tema dell'antiterrorismo. Bisognerà vedere
- ha aggiunto - se da parte dell'Onu ci sarà un invito ad impedire l'avanzata
dell'Isis, ma senza la Libia che collabora anche questo tema risulta difficile
da affrontare».
Per quanto riguarda invece le indiscrezioni trapelate ieri sulla Stampa della
presenza francese sul territorio libico in veste non diplomatica ma armata, il
ministro ha detto: «Non commento le vicende che riguardano un altro paese, ma
in passato accelerazioni unilaterali non hanno aiutato la Libia […] Nelle
riunioni ufficiali - ha aggiunto Pinotti - il ministro francese ha sempre
riconosciuto all'Italia il ruolo di coordinamento per quanto riguarda la
situazione in Libia».
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