Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
“Abbiamo commesso l’attentato di Lahore perché i cristiani sono un nostro obbiettivo, e faremo altri attentati di questo tipo in futuro.” Questa la dichiarazione di un sedicente portavoce del gruppo islamico Jamatul Ahrar che proprio nella giornata di Pasqua, intorno alle 19 (ora locale), ha provocato una orrenda strage tramite un attentatore suicida che si è fatto esplodere in un parco gremito di gente a Lahore in Pakistan. Non solo: il portavoce ha anche aggiunto che attentati di questo tipo continueranno per tutto il 2016.
Il bilancio, a tutt’oggi, è pesantissimo: 72 morti- di cui una cinquantina cristiani - e 320 feriti, in buona parte mamme e bambini cristiani. Il Gulshan-e-Iqbal Park, popolare luogo di ritrovo nei pressi di un quartiere residenziale della città nel nordest del Pakistan, è infatti un luogo molto frequentato dai Cristiani di Lahore. L'attacco è avvenuto al tramonto e ha preso di mira le centinaia di persone che stavano uscendo dal parco per rientrare a casa dopo una giornata all'aria aperta: molte era appunto famiglie cristiane che avevano voluto ritrovarsi per festeggiare la Pasqua. La cosa più orribile è che l’attentatore suicida ha voluto farsi esplodere vicino alle altalene dei bambini, il che significa che sono stati proprio i più piccoli le vittime prescelte. Le testimonianze dei presenti sono terribili: una vera e propria carneficina, con sangue e resti umani sparsi ovunque. Del resto, la polizia ha dichiarato che nell’esplosivo erano mescolate sfere metalliche per aumentare l’effetto letale.
Ovviamente, la condanna del crimine è unanime: il premier pakistano Nawaz Sharif si è detto sconvolto per la perdita di preziose vite umane, mentre il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, pachistana, ha condannato su twitter la strage con queste parole: “Sono sconvolta da un crimine insensato che ha colpito gente innocente. Sono vicina alle famiglie delle vittime. Condanno questo attacco nei termini più forti. Siamo al fianco delle famiglie delle vittime. Il Pakistan ed il mondo intero devono rimanere uniti. Ogni vita è preziosa e deve essere rispettata”.
Papa Bergoglio almeno al momento non è intervenuto di persona,ma si è affidato a una dichiarazione di padre Federico Lombardi: "La strage orribile di decine di innocenti nel parco di Lahore getta un'ombra di tristezza e di angoscia sulla festa di Pasqua. Ancora una volta l'odio omicida infierisce vilmente sulle persone più indifese. Insieme al Papa - che è stato informato - preghiamo per le vittime, siamo vicini ai feriti, alle famiglie colpite, al loro immenso dolore, ai membri delle minoranze cristiane ancora una volta colpite dalla violenza fanatica, all'intero popolo pachistano ferito".
Inserito da ghorio il 28/03/2016 13:02:47
Dopo questo nuovo attentato, sorge spontanea la domanda di chiedersi come impedire che queste cose accadano. Sarebbe ora e tempo che questi terroristi vengano isolati e disprezzati. Capisco che sia difficile combatterli, visto il loro disprezzo della vita umana, ma sarebbe ora che il problema venisse affrontato a tutti i livelli. I talebani, visto che hanno rivendicato l'attentato, a suo tempo sono stati "cullati" da un certo Occidente.Il fanatismo religioso non deve avere diritto di cittadinanza in qualsiasi latitudine!
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