Finte libertà e vere restrizioni

I terroristi potranno programmare un attentato su WhatsApp e il fisco potrà controllare i nostri conti bancari

Ci illudono di darci maggiore tutela della privacy, ma lo Stato ci toglie un po' di libertà ogni giorno condannandoci ad vere paura anche se innocenti

di Simonetta  Bartolini

I terroristi potranno programmare un attentato su WhatsApp e il fisco potrà controllare i nostri conti bancari

“I messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end, il che significa che WhatsApp e terze parti non possono leggerli o ascoltarli”. Ieri agli utenti di WhatsApp è arrivato questo messaggio rassicurante e, diciamocelo, anche un po’ lusinghiero: improvvisamente ci siamo sentiti tutti dei potenziali detentori di segreti da tutelare gelosamente, piccoli 007 casalinghi che da ieri potranno scambiare il segreto della ricetta che li farà vincere la prossima edizione di Masterchef!

Neppure l’Fbi potrà forzare il sistema criptografico end-to-end, gli hacker avranno le armi spuntate e non potranno aiutare vostra moglie in cerca della prova dell’infedeltà (mi raccomando però non lasciatele il cellulare a disposizione!).

Oltre a noi comuni mortali dai piccoli segretucci domestici saranno altresì tutelati terroristi, delinquenti, corrotti e corruttibili vari, in nome della tutela della privacy i futuri sciroccati del giubbotto  esplosivo potranno tranquillamente scambiarsi informazioni progetti criminali et similia senza rischiare di essere intercettati.

La libertà, direte voi ha un prezzo, è vero, peccato che quella stessa libertà ce la stiano togliendo i governi in nome della sicurezza, della lotta all’evasione fiscale ecc.: da qualche giorno il fisco ha libero accesso ai nostri conti correnti bancari e a tutto quello che gli istituti di credito detengono a nostro nome e con quelle informazioni potrà procedere contro di noi se ritenesse di averne motivo, e poiché in materia fiscale l’onere della prova  è a carico dell’accusato ogni cittadino potrà aspettarsi veri e propri incubi processuali-fiscali che oltre alla beffa costituiranno un danno economico non trascurabile, poiché per dimostrare la propria innocenza avremo bisogno di un avvocato, in fiscalista, carte bollate da firmare e pagare...

Però tranquilli, prendete appuntamento per la lezione di tango via WhatsApp in totale sicurezza, nessuno potrà più intercettarvi!

 

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