Un periodico controcorrente

Ritorna Controrivoluzione, la rivista del trono e dell’altare

Sub Christi Regis Vexillis Militare gloriamur: il motto della rivista.

di  Totalità

Ritorna Controrivoluzione, la rivista del trono e dell’altare

La copertina del nuovo numero

 Il ritorno di una bandiera.  In un periodo in cui la cultura è in lutto permanente e le chiusure sono all’ordine del giorno, una  rivista che riprenda il suo posto di combattimento non può che fare piacere: specie poi se si tratta di una rivista politicamente e culturalmente “scorretta”, che non teme di affrontare, con  passione ma anche con serietà e rigore scientifico,  temi  su cui ancora oggi si preferisce glissare e soprattutto tenerne all’oscuro le giovani generazioni.

Controrivoluzione è un periodico nato per una scommessa polemica che si è trasformata in una straordinaria battaglia culturale: opporre una barriera al coro di osanna che stava per accompagnare il bicentenario della rivoluzione francese, evento forse più incensato – al solito – più in Italia che oltralpe, dove anzi non mancarono voci critiche e “revisioniste” che misero pesantemente in discussione il mito della “nuova alba dell’uomo” che sarebbe sorto con  quello che fu, in realtà, uno dei più spaventosi massacri della storia, in cui il genocidio iniziò ad essere praticato come normale arma contro chiunque non fosse pronto a piegare la schiena a un dispotismo ben più feroce del governo legittimo che era stato  abbattuto.

Oggi queste cose non sono ancora entrate nella coscienza comune, ma se non altro se ne può discutere. Ma Controrivoluzione, fondata e diretta dal giornalista mugellano Pucci Cipriani che ne è sempre stato l’alfiere, non si è certo limitata a questo: per molti anni ha convogliato le migliori energie della autentica destra cattolica italiana, dando spazio non solo alle poche ma validissime voci autorevoli che avessero il coraggio di schierarsi, ma anche ai giovani che volevano  trovare uno spazio  senza unirsi ai belati del conformismo dominante. Controrivoluzione  è stata in primissima linea nella battaglia per la vera storia del cosiddetto risorgimento italiano, ancora oggi considerato un feticcio intoccabile, mostrando “di che lacrime grondi e di che sangue” e soprattutto smentendo l’ancor pervicace e falso luogo comune per cui la strada che si percorse per arrivare all’unificazione fosse  la sola possibile. Attraverso articoli documentati e puntuali si è reso giustizia ai sovrani preunitari, “colpevoli” agli occhi del pensiero dominante di non aver voluto sacrificare i loro stati e i loro sudditi alla volontà di conquista del Piemonte sabaudo e dell’Inghilterra che lo spalleggiava, in una lotta che fu prima di tutto contro la tradizione cattolica a cui quei sovrani erano rimasti fedeli.

Ma non solo questo: nel corso degli anni Controrivoluzione è stata  sempre al suo  posto nella battaglia in difesa della vita, contro lo sbracamento della Chiesa postconciliare, contro lo sbandamento di una società sempre più egoista e mercificata: 123 numeri dal 1989 al 2010.  Dopo alcuni anni di interruzione, la rivista torna ora, con cadenza quadrimestrale,  pubblicata dall’editore Solfanelli in una nuova ed elegante veste grafica: il primo numero, già disponibile, è stato presentato a Firenze il 7 aprile scorso.

Il numero 124, oltre all’editoriale di Pucci Cipriani, contiene contributi di Massimo Viglione (il papa Re e  1848; l’anno delle rivoluzioni e della rivoluzione;  Domenico Rosa (Josè Borjès, martire controrivoluzionario); Domenico del Nero (Leopoldo II tra storiografia e documenti autografi); Stefano Colombo (La Massoneria in Toscana, dove tutto ebbe inizio);  Roberto dal Bosco (Forteto, oltre l’abisso);  Gianandrea de Antonellis (Chiesa e scienza in Europa nel secolo XVIII).

Per informazioni e acquisti:  http://www.controrivoluzione.it/

Piaciuto questo Articolo? Condividilo...

Inserisci un Commento

Nickname (richiesto)
Email (non pubblicata, richiesta) *
Website (non pubblicato, facoltativo)
Capc

inserisci il codice

Inserendo il commento dichiaro di aver letto l'informativa privacy di questo sito ed averne accettate le condizioni.