Miracoli della natura

A Roma per errore nacque un lago di acqua minerale, era il 1990 oggi è un'oasi naturale

Potrebbe essere un piccolo paradiso entro l'anello ferroviario della capitale se non fosse deturpato dai resti del cemento della fabbrica da cui tutto nacque, ecco la storia

di Simonetta  Bartolini

A Roma per errore nacque un lago di acqua minerale, era il 1990 oggi è un'oasi naturale

Quel cemento deve essere abbattuto

Lo hanno chiamato lago Sandro Pertini, ma per fortuna (come si fa a dare ad un lago il nome di un ex presidente della repubblica che ha già intestato un non fortunatissimo ospedale romano) nessuno lo chiama così, si parla di lago Preneste o ex Snia-Viscosa. È l’unico lago naturale entro l’anello ferroviario di Roma: balneabile, acqua purissima, e già perché il lago nasce da una polla sotterranea  di acqua minerale!

La storia è quasi incredibile perché il lieto fine è la rivincita della natura contro la cementificazione. Il lago nasce per una 'disattenzione' degli operai di un cantiere che qui doveva costruire, negli Anni '90, un centro commerciale con annesso parcheggio sotterraneo. Il costruttore è Antonio Pulcini. Scavando gli operai bucarono letteralmente la marana che scorre nel sottosuolo. L'acqua di purissima natura minerale, venne fuori prepotentemente e allagò tutto. I responsabili dei lavori pensarono di rimediare maldestramente convogliando l'acqua, pompandola con le idrovore, nell'acquedotto cittadino. Il risultato fu disastroso: le fogne del quartiere scoppiarono e il pasticcio venne scoperto.


Risultato ovvio: cantiere sotto sequestro, denunce, indagini. Da allora l'acqua è stata lasciata in pace e poiché, come si sa l’acqua è generatrice di vita ecco il lago: un bacino di 500 metri di perimetro per 10 mila metri quadri di superficie e 10 di profondità dove fauna e vegetazione hanno trovato un habitat naturale per vivere rigogliosamente infatti nell’area sono state censite 180 specie di piante, nonché 50 di uccelli, molti dei quali protetti a livello europeo. Ci sono martin pescatori, cormorani che spesso sostano sul mostro di cemento peraltro rimasto in piedi nonostante le aspre battaglie condotte affinché esso venisse abbattuto  (si veda più avanti la storia delle battaglie legali e delle proteste in proposito), i germani reali che vivono stabilmente nell’area, una coppia di tuffetti, gallinelle d’acqua che nidificano tra i canneti, poiane, almeno tre esemplari di gheppio, picchi rossi, pettirossi, fringuelli, verdoni, verzellini, capinere, e gli immancabili gabbiani reali che scorrazzano indisturbati, soprattutto di notte.

CRONOSTORIA DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE DALLA SPECULAZIONE DELLA VISCOSA DI VIA PRENESTINA (dal sito https://lagoexsnia.wordpress.com/cronistoria-della-lotta/)

DALLA  CISA  VISCOSA  ALLA  SNIA  VISCOSA
– 1954    Chiusura della fabbrica CISA Viscosa
– 1969   Fusione della CISA Viscosa con la SNIA Viscosa, che poi nel 1982 cederà i suoi immobili, fra cui il complesso dell’ex fabbrica di largo Preneste, alla Società Immobiliare Snia S.r.l. per vendere l’intera proprietà negli anni ’90.


1968 LA  PINETA  STORICA
–  23.03.1968    Con Decreto Ministeriale  del 23.03.1968 ex L. 1497/1939, si appone il Ex_snia Vincolo Pineta 1968 , impiantata a fine anni Venti tra il convitto e i servizi, sita  sulla collina della fabbrica CISA Viscosa


PRIMO  TENTATIVO DI  SPECULAZIONE  – L’ ECOMOSTRO   E   IL  LAGO: dal 1990 a oggi
1990
– 29.03.1990 La società Pinciana 188 srl (con sede a Frosinone)  acquista da Immobiliare SNIA  il complesso industriale di largo Preneste a Roma
– 02.04.1990 La società Pinciana 188, Srl  presenta, prima al Comune e poi al Presidente della Regione Lazio la richiesta di concessione edilizia per costruire un edificio da destinare ad attività produttive su una parte dell’area appena acquistata
– 30.05 1990  L’assessorato all’Urbanistica della Regione Lazio (assessore Paolo Tuffi, D.C. con collegio elettorale a Frosinone)  rilascia la concessione edilizia n. 958 /1990
– 07.11.1990  La società Pinciana 188 Srl, con effetto dal 01.01.1990, viene assorbita dalla società Ponente 1978 Srl, con sede a Roma, di proprietà del costruttore Antonio Pulcini

1992
– 1992 A seguito di indagini  cittadini e comitati presentano alla Procura della Repubblica, un esposto-denuncia sulla concessione edilizia. Il successivo giudizio  penale accerterà la falsificazione della planimetria sulla quale si era basata la concessione
– 1992  Poco dopo l’inizio dei lavori nel cantiere, uno sbancamento di circa m. 10 intercetta la falda acquifera profonda e si forma il lago. Il costruttore tenta di liberarsi dell’acqua, convogliandola verso il collettore fognario, che non regge. Si allaga largo Preneste. Ciò risulta da una nota dell’Assessorato all’urbanistica Regione Lazio inviata il 14.07.1993 all’Amministrazione comunale perchè intimi alla Società responsabile di contenere i danni accertati.
– 22.06.1992 Con  decreto regionale n. 1402, si dispone l’integrale annullamento della concessione edilizia.  La società Ponente 1978 impugnerà questo annullamento con un ricorso prima al TAR del Lazio e poi al Consiglio di Stato. Entrambi i ricorsi saranno respinti, il  primo nel 1996, il secondo nel 2007

1993
– 09.02.1993 L’ordinanza n. 155 della VI circoscrizione del Comune di Roma ordina la demolizione delle opere eseguite in base alla concessione edilizia poi annullata. La società Ponente 1978  non procede alla demolizione,  e presenta  ricorso al TAR Lazio. Dopo sette anni, nel 2010 questo ricorso viene  parzialmente  accolto con una sentenza che sottolinea la sostanziale assenza di una linea di difesa da parte dell’Amministrazione comunale. Nel 2011 a seguito di forti pressioni di cittadini e comitati, il Comune presenta ricorso al Consiglio di Stato avverso questa sentenza.
– 14.06.1993   L’Assessorato all’Urbanistica Regione Lazio, a seguito di un sopraluogo, accerta che “è stato realizzato uno sbancamento della profondità di circa 10 metri ed è stata compromessa una vena  idrica”. (comunicazione a Comune e Municipio del 14.07.1993).  I lavori del cantiere  vengono definitivamente interrotti

2010
– 01.07.2010  Viene  depositata la sentenza del TAR n. 22076/2010, che accoglie parzialmente le richieste della Società Ponente 1978  di non procedere alla demolizione del manufatto illegale sul lago. Il tribunale è giunto a tale conclusione perché, testualmente: “L’Amministrazione tace sul punto, avendo omesso ogni utile accertamento al riguardo”

2011
Su  sollecitazione dei cittadini e delle forze politiche di opposizione, nel febbraio del 2011 il Comune di Roma presenta ricorso  al Consiglio di Stato, avverso la sentenza del TAR Lazio, di cui sopra

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