Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Marika Guerrini nasce a Pozzuoli. Scrittrice, indologa, storica dell'Afghanistan, studiosa di antropologia culturale e pedagogica e del pensiero filosofico di Rudolf Steiner. Ideatore del "Sakura Arte Roma" da tempo ha rivolto la sua attenzione alla geopolitica internazionale con particolare attenzione alla regione centro asiatica meridionale India inclusa. Ha vissuto in Afghanistan e Iran. Vive e lavora a Roma. Autrice di "Grigiarancio" Asefi Terziaria 2000 ( seconda ediz. ampliata, Amazon 2011, Smashwords Edition 2011, lulu book 2011); "Massoud l'Afghano il tulipano dell'Hindhu Kush" Venexia 2005; "Afghanistan Profilo Storico di una Cultura" Jouvence 2006; saggi e articoli in volumi collettivi tra cui "Tripartizione Umana ed Educazione" Graus 2007; "L'orientalista guerriero" Il Cerchio 2011. Il suo blog http://occiriente.blogspot.com
entre in Europa ci si barcamena tra l'aderire al Ttip (Trans.Atlantic Trade Investment Partership), il trattato di libero scambio enfatizzato da Washington, in Russia, Putin applica il Facere de necessitate virtutem, trasformando l'azione delle sanzioni imposte dall'occidente, in oro per il paese. Ma entriamo nella faccenda.
Punto iniziale quindi le sanzioni imposte da oltre un anno e
mezzo e l'impatto negativo sul paese, obiettivo finale estratto da un
recente discorso di Putin alla Duma, dopo aver verificato i positivi risultati
della trasformazione in atto: rendere la "Russia autosufficiente entro il
2020", in cui autosufficiente va preso alla lettera. Ma estrapoliamo alcuni
punti chiave dal discorso: "Da un decennio importiamo quasi la metà dei
nostri prodotti alimentari dipendendo in maniera critica dalle importazioni.
Ora la Russia è entrata tra gli esportatori, lo scorso anno le esportazioni
russe sono salite a 20.000 milioni di dollari. Questo corrisponde a un quarto
in più delle nostre entrate derivanti dalla vendita delle armi e a quasi un
terzo derivanti dalle esportazione di gas", qui scattano i ringraziamenti
ai residenti rurali e la pronuncia della frase obiettivo di cui sopra. Poi va
avanti col dire:" ...abbiamo tutte le risorse idriche, la Russia può
trasformarsi in uno dei maggiori produttori mondiali di alimenti di qualità,
sani e puliti, ecologicamente parlando, alimenti che molte industrie
occidentali hanno smesso di produrre nonostante la richiesta mondiale continui
a crescere...". E va ancora avanti con una nota severa: "...
Suggerisco di requisire le terre agricole di quei proprietari che le utilizzano
male e di venderle all'asta a coloro che possono e vogliono coltivare la
terra...", in altri termini bando all'agricoltura d'affare, a chi fa il
furbo, per dirla in gergo.
Ovviamente l'occidente, che tra l'altro si guarda bene dal divulgare questa
rivoluzione che cozzerebbe con i progetti del Ttip di Washington e tutti gli
interessi privati tra multinazionali e via dicendo, potrebbe commentare
quest'ultimo punto con un'accusa di assenza di Democrazia o abuso di potere da
parte della Federazione Russa, del suo Presidente, della Duma, e continuare con
buonismi di vario tipo, non è così, è semplicemente azione di chi si assume
appieno la responsabilità del proprio mandato e della fiducia in lui riposta
dal popolo per il benessere del paese e dello stesso popolo.
A favore di questa rivoluzione, e a convalidare il, necessità fa virtù,
subentra anche un fattore storico non di poco conto. Negli anni '70 a causa dei
cattivi raccolti provocati dalla enorme industrializzazione e conseguente
diserzione dalle campagne, il regime sovietico utilizzò i ricavati dal
petrolio, i petroldollari per intenderci, nell'importazione di frumento e grano
dagli Usa. I prezzi ovvio, furono astronomici e i profitti delle compagnie
americane interessate furono enormi, tanto da passare alla storia come" il
gran furto del grano", così la Russia che prima del 1917, era stata il
granaio d'Europa, si trovò a dipendere dagli Usa.
In questo stesso mare, la restrizione economica sovietica, fece sì che la
maggior parte dei prodotti delle industrie chimiche, venissero utilizzati più
che altro nella fabbricazione delle armi. Questo fece sì che il territorio
allora sovietico ora russo, come alla legittima origine, non subisse
avvelenamenti da fertilizzanti, erbicidi e chi più ne ha più ne metta, cosa che
invece accadde, e continua, in occidente, che sia europeo o
nordamericano.
Ora come ora, in Europa, dove si sta verificando una presa di coscienza nel
campo, gli agricoltori si trovano a combattere con le conseguenze degli agenti
chimici che hanno avvelenato il territorio distruggendo microorganismi
naturali e indispensabili alla vita della terra, innanzi tutto all'agricoltura e
all'allevamento di animali da macello, idem gli agricoltori dell'America del
Nord, quelli che se ne preoccupano, idem in Canada sempre quelli che se ne
preoccupano, e vogliamo restare in occidente altrimenti questa pagina si
trasformerebbe in un trattato.
In Russia, invece, sempre per quella necessità che si fa virtù, benché in
questo caso virtù involontaria, splende e vive ancora la Terra Nera, in
russo Chernozem, la terra ricca di minerali, di humus, acido
fosforico, ammonio, fosforo etc, chi se ne intende sa essere essenziali per la
ricchezza e l'organica fertilità del terreno. Tutto ancora pulito e tutto su di
un territorio vastissimo, la Terra Nera si estende dalla Siberia attraversa la
Russia, nord Ucraina fino ai Balcani.
Interessante è anche vedere come e quanto questa scelta della Russia verso la
qualità a scapito della quantità, si stia dimostrando anche di quantità. E
fortemente i profitti lo stanno dimostrando. Ma questo spesso accade quando
sacrificio e saggezza vanno a braccetto, ancor più se si tratta di elementi
viventi che sia terra, vegetale, animale o uomo.
Certo tutto ciò non è di giubilo per i vari Monsanto che sono giunti anche in
oriente con i loro veleni, ma ripeto questa è un'altra storia. Né è di giubilo
per gli Stati Uniti in cui si sono create addirittura delle "Leggi
Bavaglio", come vengono chiamate, per la proibizione ai giornalisti
persino di scattare foto ad alcuni luoghi agricoli e di allevamento di animali,
ovviamente da macello, in cui vengono usati enormi quantità di ormoni, antibiotici
e rimedi di alta tossicità che passa poi ai loro prodotti di consumo, è stata
proibita anche la tracciabilità sia agricola che animale. L'assurdo è che
contemporaneamente a tutto questo si continui a parlare di Ttip in cui,
attraverso la questione economica non scevra da quanto esposto, anche se questo
si vuol far passare, si annida il tentativo di Washington di legare il proprio
benessere a quello europeo, tra l'altro alla lunga fittizio per l'Europa in
quanto arma a doppio taglio, al solo scopo di non perdere, in prospettiva
futura, la già vacillante supremazia mondiale. Ma questo è argomento ricorrente
nelle nostre pagine.
Ora, il solo fatto che in occidente non si parli o molto poco e in sordina,
della rivoluzione agricola russa, acuisce la sua validità.
Inserito da Valerio il 28/04/2022 20:45:35
Molto d'accordo con autarchi russa. Buona pubblicazione e commentario.
Inserito da Valerio il 28/04/2022 20:45:02
Molto d'accordo con autarchi russa. Buona pubblicazione e commentario.
Non possiamo nn dirci conservatori, e allora attenti con la santificazione della tecnologia
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