Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Sono sicuro che il Maestro di Vinci, se oggi fosse ancora in carne e ossa tra noi, avrebbe detto: “’un se ne po’le proprio più! Chetatevi una buona volta!”. Sì perché da sempre, a questo mondo e in questo paese, quando uno vuol far scalpore e richiamare sul proprio nome i riflettori dei media, si getta a capofitto su un’opera di Leonardo e “scopre” qualcosa di sconvolgente, misterioso, innovativo e ribaltante ogni altra precedente ipotesi e tesi! Così apprendiamo da un comunicato dell’ANSA in data odierna che:
«La celebre Annunciazione custodita alla Galleria degli Uffizi e attribuita a Leonardo da Vinci sarebbe in realtà opera di Antonio del Pollaiolo. A contestare la paternità del dipinto quattrocentesco è lo studioso fiorentino Massimo Giontella nel suo saggio Antonio del Pollaiolo. Il maestro dei maestri, con l'introduzione dello storico dell'Università di Firenze, Riccardo Fubini, e edito da Polistampa. «La nuova attribuzione, che si poggia su argomentazioni storiche, iconografiche e figurative, porterebbe anche a spostare la datazione dal 1472-1475 al 1481, qualificando il dipinto come un'opera della piena maturità del Pollaiolo, a cui però anche Leonardo avrebbe partecipato - si legge in una nota -. Indagando sui rapporti tra il Pollaiolo e Federico da Montefeltro, duca d'Urbino, Giontella arriva a identificare nello sfondo dell'Annunciazione la città di Otranto, espugnata nel 1480 dai Turchi».
Chissà perché capitano tutte a Leonardo da Vinci, mai a Jacopo da Pontormo, Lorenzo Lotto, Giovanni Bellini… no, loro non se li fila nessuno. I ricercatori ricercano e trovano – oh se trovano, e se non trovano ipotizzano, se non ipotizzano lambiccano – sempre qualche cosa che riveda tutto quanto sappiamo sin ora. Vero è che la ricerca si fa proprio anche con la revisione di quanto sappiamo, che si fa anche con i “se”, ma resta il fatto che tali “scoperte” avvengono sempre sulle tavole del “povero” Leonardo che di volta in volta è vegano, omosessuale, a capo di un occulto e antichissimo ordine esoterico di seguaci del graal che è il sangue di Cristo e i Merovingi e Maria Maddalena, un eretico, uno che dà in numeri e li mette nelle pupille della Gioconda, Gioconda che poi è un uomo, ma cinese, forse la mamma di Leonardo stesso, ma tanto poi ce la devono restituire quei ladri del Louvre che ce l’ha rubata Napoleone, dopo che era sta venduta regolarmente a Francesco I. Ma noi ce la riprendiamo, prima o poi. A costo di tagliare la tela! Ah, non è su tela, la Gioconda?
Eh ma non ci si può proprio più fidare degli esperti!!!
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