Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Tonino Guerra
Lo sceneggiatore, Tonino Guerra, è spirato questa mattina. Pochi giorni fa, già costretto a letto per problemi di salute, aveva festeggiato il suo novantaduesimo compleanno.
Ci lascia uno dei personaggi più veri e genuini del panorama cinematografico italiano.
Poeta di notevole spessore, inizia a comporre versi in lingua romagnola durante la prigionia nel campo di concentramento di Troisdorf in Germania, parte di quelle poesie vengono raccolte nel primo libro I scarabocc del 1946, a firma Antonio Guerra con la prefazione di Carlo Bo. Segue la raccolta I bu, con introduzione di Gianfranco Contini, che segna una svolta nella poesia italiana e lo proietta tra i grandi del lirismo. Qui la poesia dialettale assume grazie agli stilemi da lui introdotti grande dignità e la nuova dialettalità assurge a lingua della poesia senza più distinzioni né categorizzazioni. Si apre con lui la nuova stagione dei neodialettali, che si congeda da ogni forma di municipalismo.
Nei primi anni '50 si trasferisce a Roma dove prende avvio la sua folgorante carriera di sceneggiatore. Resta nella capitale fino al 1984 quando fa ritorno in Romagna. Dopo un breve periodo trascorso nella sua città natale sceglie come dimora Pennabilli, nel Montefeltro.
Le sue prime sceneggiature nascono per i film Un ettaro di cielo, di Aglauco Casadio che uscirà nel 1957 e Uomini e lupi, di Giuseppe De Santis, che uscirà nel 1956.
Da quel momento si dedica con
continuità all'attività di sceneggiatore e lavora con i più grandi registi del
nostro tempo, tra questi Elio Petri, Franco Indovina, Vittorio De Sica, Damiano
Damiani, Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Franco Giraldi, Alberto Lattuada,
Paolo e Vittorio Taviani, Marco Bellocchio, Francesco Rosi, Federico Fellini,
Theo Anghelopulos, Andrej Tarkovskij, Michelangelo Antonioni.
Con quest'ultimo firma nel '59 L'avventura e inizia
un sodalizio artistico che continua ancora oggi. Ultimo lavoro insieme
l'episodio Il filo pericoloso delle cose del film
Eros presentato al Festival di Venezia nel 2004.
Nel 1973 esce Amarcord, vincitore del Premio Oscar, prima sceneggiatura scritta per Federico Fellini, con cui realizzerà anche E la nave vanell'83, Ginger e Fred nell'85. Ma con Fellini lavora anche alla preparazione delle sceneggiature di Prova d'orchestra e Casanova.
Le sue sceneggiature incontrano anche
la televisione, che lo vede collaborare al teatro televisivo e ad alcuni
sceneggiati.
Intanto continua la sua attività poetica e letteraria che abbraccia anche il
teatro: la sua produzione è vastissima, punteggiata dal conferimento di
significativi premi, tra cui il Premio Pirandello.
E' artista a tutto tondo e si dedica alla pittura, alla scultura e all'ideazione artistica realizzando allestimenti, installazioni, mostre, parchi, fontane, in cui trasferisce la sua sconfinata creatività e genialità.
Coronano la sua feconda carriera,
carica di tanti prestigiosi riconoscimenti, il Premio De Sica e l'Oscar Europeo
del Cinema conferitogli dall'European Film Academy,
nel Dicembre del 2002. Nello stesso anno il Presidente della Repubblica lo
nomina Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Meritodella Repubblica Italiana.
Viene più volte premiato per gli spot pubblicitari ideati in questi ultimi
anni, imitatissimo il suo motto sull'ottimismo. Riceve nel novembre 2004 il
riconoscimento quale Miglior sceneggiatore europeo,
assegnatogli a Strasburgo, capitale della nuova Europa, dall'Unione
sceneggiatori europei.
L'Università di Urbino, in cui si
laurea in Pedagogia nel 1945, nel 2005 gli conferisce la Laurea ad honorem in
Lettere, che va ad aggiungersi a quelle conferitegli in Francia, a Bordeaux, e
in Russia, a Mosca e a San Pietroburgo, nazione dove è anche Accademico ad
Honorem dell'Accademia degli Artisti e Cavaliere dell'Orden, massima
onorificenza russa.
Nel 2010 l'Accademia di Belle Arti di Urbino gli conferisce il prestigioso
premio Il sogno di Piero e, il 7 Maggio, a Roma, gli viene consegnato quello
che è considerato uno tra i più grandi riconoscimenti cinematografici, il David
di Donatello alla Carriera.
Pur essendo un artista stimato in tutto il mondo da moltissimi anni, il volto di Tonino Guerra divenne famoso presso il grande pubblico nel 2001, come testimone della catena di negozi di elettronica UniEuro, creando il tormentone dell'ottimismo, ripreso tra gli altri dal suo compaesano, e pronipote, Fabio De Luigi in un suo personaggio comico, l'Ingegner Cane.
Da qualche tempo, sentendo che la fine si avvicinava, aveva scelto di tornare a vivere nella natia Santarcangelo, lasciando la casa-museo di Pennabilli - sede dell'associazione a lui intitolata - nella quale aveva vissuto, come detto sopra, dagli anni 80.
Se n’è andato il primo giorno di primavera, che anche quest’anno è tornata, ma essa non ritroverà mai più l’omino di Santarcangelo.
Buon proseguimento di vita eterna, caro Tonino.
Inserito da brunella il 21/03/2012 22:02:40
importante scrittore e poeta
Inserito da vittoria il 21/03/2012 22:00:36
Inserito da elena il 21/03/2012 21:59:30
Inserito da ines giolli il 21/03/2012 12:47:24
Inserito da Loredana il 21/03/2012 12:44:56
Conoscevo poco Tonino Guerra, se non per "sentito dire". Ora leggo che ha avuto davvero una carriera ricchissima, accanto a personaggi di tutto rilievo. Un pezzo del talento italiano che se ne va...
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