Scoperte ... dell'acqua calda!

La ricetta per la maturità? Libri e cyclette!

Un gruppo di ricercatori olandesi ricerca il perfetto equilibrio per uno studio proficuo.

di Domenico Del Nero

La ricetta per la maturità? Libri e cyclette!

Sono in vista i fatidici esami di stato, un tempo detti di maturità; è il momento, anche i più scansafatiche, di decidersi  a  sudare sui libri, mentre impazzano  tototema ( o meglio, toto prima  prova), totoversioni e totoproblemi.  Non solo testi,  però:  oltre alle leopardiane “sudate carte” (espressione per la verità un po’plebea per la penna  comitale del poeta di Recanati) sembra sia utile, per destreggiarsi tra terzine dantesche, formule matematiche  e sillogismi filosofici, anche un adeguato esercizio fisico.

Scoperta, a dire la verità, dell’acqua calda ma  d’altra parte non si può scoprire sempre  nuovi arcani. E così, uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Current Biologysostiene che  lo sport a fine giornata farebbe addirittura da “fissante” per imprimere nelle menti le nozioni e i concetti faticosamente elaborati: dettando addirittura la tempistica e la … posologia. [1]

Secondo un esperimento condotto dai ricercatori olandesi delRadboud University Medical Center di Nijmegen, devono trascorrere almeno 4 ore tra la fine della spremitura delle meningi e l’inizio di quella muscolare.   Settanta persone sono state infatti sottoposte a questo test: la prima parte prevedevala memorizzazione di notizie  collegate a immagini di determinati luoghi, la seconda esercizi in palestra divisi tra  una lezione di aerobica e una pedalata veloce su cyclette. I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: il primo ha fatto sport subito, il secondo 4 ore dopo aver studiato, il terzo si è trasferito dalla scrivania alla … poltrona!

A una verifica svoltasi  48 ore dopo, gli esperti hanno constatato che il migliore apprendimento era del gruppo che aveva svolto attività fisica 4 ore dopo lo studio; risultato confermato anche da un esame diagnostico, con grande soddisfazione dei ricercatori olandesi .

Per la verità, non c’era bisogno che proprio dall’Olanda – con tutto il rispetto –  ci venisse ricordato il vecchio e proverbiale mens sana in corpore sano. Sicuramente l’attività fisica è un ottimo “correlativo oggettivo” allo studio e in preparazione del fatidico appuntamento di fine quinquennio delle superiori si potrebbero suggerire diverse simpatiche varianti: fare un po’di box immaginando che al posto del punging ball ci sia qualche prof baffuta e feroce o il docente più odiato dalla classe che ovviamente  è diventato il membro interno più importante; o più modestamente, una partitina freccette usando come bersaglio la sagoma del presidente della commissione. Ma se certo le studiate epiche  all’ultimo secondo difficilmente potranno ovviare a maratone di poltronesca ignoranza, è un po’ difficile pensare di  poter ingerire esametri omerici  o  logaritmi a colpi di cyclette.

Non c’è bisogno che siano i soliti tuttologi a suggerirlo: l’attività fisica è indispensabile per i giovani e anche nella preparazione dell’esame può essere utilissimo scaricare la tensione, senza bisogno di applicarsi tabelle o orari più o meno maniacali; anche perché, se tra una studiata e una sgroppata devono passare quattro ore nelle quali lo studente non si capisce bene cosa debba fare, visto che non può né sudare sui libri  né sugli attrezzi, il rischio è che poi faccia bene al  massimo la prova di scienze motorie!

 



[1] Fonte: http://www.repubblica.it/salute/forma-e-bellezza/2016/06/17/news/maturita_per_una_memoria_a_prova_di_ferro_basta_fare_sport_dopo_aver_studiato-142234696/

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