Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Un angoscioso e raccapricciante bollettino di guerra, che aumenta di ora in ora: e la cosa peggiore è che molte delle vittime sono bambini. Ieri sera, 14 luglio, sulla celebre promenade des Anglais di Nizza si è scatenato di nuovo l’inferno: uno spettacolo che ormai si ripete troppo volte, che rischia di diventare parte del nostro quotidiano, anche se il copione era diverso: un attentatore (folle? Fanatico? Ancora alcuni aspetti sono da chiarire) che si lancia con un tir a tuta velocità su una folla inerme e spensierata,scatenando una spietata caccia all’uomo, procedendo a zig zag e sparando sulla gente. Come hanno infatti riferito alcuni testimonio infatti Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il franco –tunisino di 13 anni autore della strage, si “divertiva” a braccare e uccidere le sue vittime una alla volta, quasi a giocare con la morte. Al momento, il bilancio è di 81 morti e circa 148 feriti di cui 48 molto gravi e 45 in rianimazione. [1] Il console italiano a Nizza, Serena Lippi, parla poi di molti italiani che non si riesce ancora a raggiungere e che risultano quindi tra i dispersi.
Le dinamiche del gesto criminale son purtroppo tragicamente chiare, meno le motivazioni: chi era esattamente Mohamed Lahouaiej Bouhlel ? Inizialmente si parlava di un franco-tunisino, ma sembra si tratti in realtà a un emigrato di 31 anni, residente in Francia dal 2011, con un permesso di soggiorno avuti tramite il matrimonio con una franco-tunisina che risiede a Nizza e dalla quale ha avuto tre figli. Non risulterebbero legami con il mondo del terrorismo, ma il padre a quanto pare era noto come estremista islamico, iscritto al partito Ennhadha. E naturalmente, l’Isis e i suoi satelliti non hanno mancato di festeggiare in rete l’avvenimento. Sia stato e meno dei loro, certo Mohammed verrà considerato un eroe, uno di quelli che si sono guadagnati il “paradiso”. Un paradiso a cui ci si presenta lordi di sangue e con il peso di vittime innocenti somiglia in realtà molto di più ad un inferno.
Nizza è dunque l’ultimo anello di una catena di sangue che si sta stringendo come un cappio sul vecchio continente. E non solo: non deve dimenticare che questo flagello, che quasi nessuno, dai politici nostrani a papa Bergoglio, ha il coraggio di chiamare con il suo nome, sta facendo vittime un po’ ovunque nel mondo: anche in Africa e in Asia, dove la stragi soprattutto di cristiani sono quasi all’ordine del giorno, anche se se ne parla poco e distrattamente. Le domande che si affollano sono le solite e soprattutto senza risposta: perché L’Occidente non reagisce? Perché L’Isis continua ad operare quasi indisturbata, per quale motivo questo sedicente “stato islamico” continua a prosperare e a colpire, senza che quelle stesse grandi potenze che, quando lo vogliono, riescono a piegare uno stato in pochi giorni (vedi Iraq) si decidano a cancellarlo definitivamente? L’unico che sembra veramente intenzionato ad opporsi è Vladimir Putin, con cui però americani ed “Europei” sono ai ferri corti. E ancora: perché tanto buonismo, tanta vigliaccheria nei confronti degli assassini, tanta acquiescenza verso il mondo dai cui provengono?
La “santificazione dell’immigrato” e di quello islamico in
particolare porta a veri e propri paradossi, per cui quando un italiano, un francese
etc si rende responsabile di un atto di violenza verso immigrati si urla al
razzismo, si mobilitano governi e manifestazioni etc; quando succede l’opposto,
anche in casi mostruosi e eclatanti, si tende a minimizzare, a presentare l’accaduto
come un caso, una deviazione, si invita a non generalizzare etc. Non che quest'ultima cosa
sia in sé totalmente sbagliata: sicuramente non si possono criminalizzare all’ingrosso
milioni di persone solo per l’appartenenza a un credo religioso. A parte il fatto che dovrebbe valere anche il reciproco, bisogna
anche avere il coraggio di affermare due cose: che il modello di “integrazione”
di cui soprattutto le sinistre menano gran vanto è in realtà fallito e che se è
verissimo che non tutti gli islamici
sono o possono essere considerati terroristi (come vogliono certi commenti
farneticanti fatti dai soliti “leoni della tastiera” bravissimi a ruggire solo
nel web, salvo poi tornare a fare i bravi ometti da bar o simile), è
altrettanto vero che oggi il terrorismo trova alimento ed energie in quel
contesto sociale e religioso: non in questo caso forse, ma spesso e volentieri
tra gli immigrati di “seconda generazione”, quindi cresciuti nel paese
ospitante. Tutto questo, non deve i governanti a farsi qualche domanda, invece
di limitarsi ai “girotondi” o ridicole marcette dopo una immane tragedia come
questa?O a limitarsi a tirar fuori gessetti e fiaccolette?
Occorre dunque in qualche modo rivedere e ripensare queste “strategie”
che al momento non hanno prodotto certo prodotto grandi risultati ma che anzi
rischiano di portare al collasso i nostri paesi; senza scatenare “cacce alle streghe” ma
mettendo una buona volta a tacere prefiche e vestali del politicamente
corretto; e senza ascoltare quelle che abitano in
vaticano e dintorni e che, come nel caso per certi aspetti grottesco di Fermo,
non si stancano di “criminalizzare” italiani ed europei (meglio se cristiani) esortando in compenso ad
abbattere le frontiere per trasformare il vecchio continente in una torre di
Babele; mentre in Africa, tra l’altro, vi sono davvero milioni di persone al
limite della sopravvivenza, che non hanno né la forza e neppure la voglia di
emigrare e che patiscono sofferenze e persecuzioni tra il silenzio l’indifferenza
generale. Queille immagini impressionanti di bambini sceletriti e non gli aitanti giovanotti che spesso si vedono sbarcare sulle nostre coste.
Nessun dubbio che l’Occidente e gli Stati Uniti in particolare abbiano avuto e abbiano pesantissime responsabilità, anche e soprattutto nella sciagurata politica di questi ultimi nei confronti dell’Iraq e dei paesi del Medio e Vicino Oriente e nei rapporti con l’Arabia Saudita (con cui sembra avere inquietanti amicizie anche Hillary Clinton, nuova “santona” di sinistri e politicamente corretti) e altri paesi pesantemente “sospettati” di essere conniventi con l’Isis e con il terrorismo islamico. Se tutto questo non può e non deve essere ignorato, non può diventare nemmeno un alibi per chiudere gli occhi davanti a quanto accade nei propri paesi.
Se non ci sarà un deciso cambiamento di atteggiamento su vari fronti, tra pochi giorni saremo a piangere altri morti, tra persone che cenavano tranquillamente in un ristorante o passeggiavano pacificamente in qualche viale. Tra l’altro, c’è il caso che questo assassino non sia nemmeno un killer “armato” dall’Isis o da qualche organizzazione, ma semplicemente un esaltato che ha deciso di “emularne” le gesta. Perché, è inutile negarlo, per alcuni musulmani l’Isis è un vero e proprio mito, alla faccia dell’integrazione. E’ su questo e su altre cose che la tolleranza deve essere sotto zero: se non si vuole davvero che alla fine l’esasperazione esploda creando situazioni ingovernabili, difendere la nostra identità, far rispettare le regole senza “veli” di nessun tipo. Il ministro dell’interno francese Bernard Cazeneuve ha dichiarato: “Serve massima vigilanza perché siamo in una guerra con dei terroristi che vogliono colpirci ad ogni costo e in modo estremamente violento”. [2]Verissimo, ma è una guerra che non riguarda certo solo la Francia e non sarebbe male ricordare che in caso di guerra esiste anche un codice militare,che andrebbe impiegato non solo contro i terroristi ma anche contro complici, fiancheggiatori e simpatizzanti. Altrimenti è difficile dire dove si potrà arrivare, anche se certo per la sinistra, italiana e non, la colpa sarà sempre e comunque di Salvini. E dei fascisti, naturalmente!
[1]Fonte: http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2016/07/14/camion-sulla-folla-a-nizza-diversi-morti-attentato_4515cdda-e88c-4dc8-b616-1432c7f5d11c.html
[2] Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/15/attentato-nizza-diretta-84-morti-molti-bambini-devo-consegnare-gelati-cosi-il-killer-ha-beffato-la-polizia-foto-e-video/2906891/
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