Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
iera degli orrori continua, senza sosta. C’è veramente da chiedersi con profondo sgomento se questo sia un crescendo; e allora quale sarà il culmine. A pochi giorni di distanza dalle terribili immagini di Nizza, è Monaco di Baviera a essere teatro di una scena di guerra.
Già, la guerra. Perché è difficile ormai negare che tale sia. A Monaco, nel pomeriggio di ieri, la gente passeggiava tranquillamente nel centro commerciale Olympia, affollatissimo e situato nella zona residenziale della città; esattamente come a Nizza percorreva la passeggiata in attesa di una festa. Lo shopping, il ritrovo da Mcdonald’s; riti se vogliamo stanchi, insulsi, consumisti …. Si può bollarli come si vuole, ma non certo crimini che meritino la morte. Una testimone racconta una scena agghiacciante: un killer avrebbe estratto la pistola gridando il solito Allah Akbar (Allah è grande) prima di puntare la pistola su un gruppo di bambini seduti. “ Non sono potuti fuggire” afferma la donna piangendo e si dichiara sicura del grido dell’assassino, proprio perché musulmana.[1]Il numero dei morti è ancora imprecisato, si parla di una decina. Molto numerosi i feriti.
Ma quale Dio può gioire della morte di un bambino? Forse le feroci divinità dell’America precolombiana, i cui sacerdoti strappavano sugli altari i cuori della vittime umane (non però dei bambini,almeno di solito). Invece gli innocenti sembrano adesso le vittime preferite: a Nizza, a Monaco, ma anche in Africa e in Siria, anche “grazie” a bombardamenti americani.
Il culmine dell’orrore lo si è raggiunto forse in Siria, ad Aleppo: l’esecuzione, puntualmente filmata, di un bambino di dodici anni, decapitato da un boia barbuto che, sempre declamando la grandezza divina, compie il suo lavoro tra una folla festante. Uno spettacolo che forse neppure il regista di un film spazzatura dell’orrore potrebbe immaginare. Ma la cosa più agghiacciante è lo sguardo del piccolo: indescrivibile. Pur avendolo visto solo in film o in fotografia, è impossibile dimenticarlo, perché è un atto di accusa schiacciante.
Per chi? Certo, in primis per chi uccide, tra l’altro sporcando il nome di Dio. Tutte le vittime di questi giorni accusano la viltà di un Occidente che non osa chiamare le cose con il loro nome, che cerca sempre di trovare un’attenuante, una scusante: l’assassino di Nizza era depresso, quello di Orlando un represso …. Ma se tutti i repressi e i depressi facessero azioni del genere, a quest’ora il mondo sarebbe spopolato. Evidentemente, c’è qualcosa che “accende la miccia” di questa supposta depressione, dato ma non concesso che sia tale.
Anche per la nuova strage di Monaco c’è uno strano riserbo. Si parla di tre killer, di cui forse uno morto ; e si segue anche la pista del mondo “xenofobo e razzista” della destra estrema. Certo, nessuno ha il monopolio della follia assassina, ma che personaggi del genere scelgano un obiettivo come quello, a rischio di colpire molti più tedeschi che stranieri, appare quantomeno strano. Vi sarebbero dei testimoni secondo i quali almeno uno degli attentatori era tedesco : anzi, si racconta addirittura un “ameno” colloquio tra un killer e un passante che lo avrebbe aspramente rimproverato ….[2]Gentile davvero questo killer, che non spara addosso a chi gli fa la predica … ma forse era solidarietà germanica!
Per la verità ,molte sono le cose che non tornano in questa ennesima vicenda di sangue. Se ci fosse veramente una attribuzione alla destra estrema, potrebbe essere in atto un tentativo di “depistaggio”? Un modo cioè di “giustificare” il buonismo da un lato e dall’altro invece di demonizzare, con il solito giochetto della generalizzazione, tutto quanto sappia anche lontanamente di “destra”? Dietrologia, complottismo a buon mercato, dirà qualcuno. Può darsi, ma quanto sta accadendo in Europa e nel mondo in questi ultimi tempi è talmente pazzesco e assurdo da autorizzare a volte anche le congetture più azzardate. Oppure possono entrarci, in qualche modo, i recenti avvenimenti di Turchia, dove il “restauratore della democrazia” Erdogan sta mettendo in atto sistemi tali da far impallidire anche i colonnelli argentini di non rimpianta memoria o gli scherani della Corea del Nord?
Certo la dichiarazione della testimone musulmana sembrerebbe lasciare pochi dubbi a proposito, ma sembra – almeno in queste ore – che la polizia tedesca si stia orientando diversamente. Si ricordano sinistre coincidenze: il centro commerciale sorge proprio dove si trovava il villaggio olimpico di Monaco, dove nel 1972 un commando palestinese uccise 11 atleti della squadra israeliana. Si ricorda poi che ieri cadeva il quinto anniversario della strage di Utoya in Norvegia, dove uno squilibrato “estremista di destra” Anders Behring, uccise 77 persone e ne ferì più di trecento. E poi ci sarebbero per l’appunto anche testimonianze verso una matrice “ tedesca”, anche se il tutto appare molto confuso. C’è da dire che tutta questa serie di “coincidenze” formerebbe una cornice davvero perfetta!
Vedremo se le cose si chiariranno nelle prossime ore e in che direzione. Ma questo non cancella comunque un dato di fatto: l’Occidente deve assumersi le sue responsabilità e sue colpe, riconoscendo di avere operato una profonda destabilizzazione in questi ultimi anni (soprattutto, ma non solo, con la presidenza Obama e con “imprese” come quella di Libia): troppo comodo presentare l’integralismo islamico come un rigurgito di ferocia fine a se stesso . Per non parlare poi delle complicità – e responsabilità – americane per quanto concerne Isis e dintorni. Se non si affronta il problema in tutta la sua complessità, sarà impossibile venirne in qualche modo a capo.
Tutto questo però non deve neppure diventare un alibi per negare il problema dell’integralismo islamico o quello delle complicità, delle connivenze e del fascino che terroristi e integralisti esercitano su molti musulmani. Il buonismo d’accatto, l’incapacità dei governi occidentali – soprattutto (ma non solo )di sinistra di gestire il problema “profughi” che rischia di assumere il carattere di una vera invasione, il vero e proprio “terrorismo psicologico”(e a volte non solo tale) attuato nei confronti di chi osa opporsi a tutto questo rischia veramente di portare la situazione a un punto di non ritorno. Bisognerebbe avere il coraggio di dire a chiare lettere che certi governi, i cui rappresentanti vanno poi a fare la passerella piangendo ipocritamente ai funerali, sono sicuramente complici di questa situazione: sia perché in parte l’hanno provocata, sia perché non hanno il coraggio, la capacità e la dignità di difendere i loro popoli. E non dimentichiamo anche l’atteggiamento di certi prelati, compreso Bergoglio a cui la parola “integralismo islamico” sembra proprio non venire alle labbra o alla penna. Ma già, lui è bravo solo a ricordare le “nefandezze” dei cattolici …
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