Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
razie alla lungimirante apertura – o forse meglio sarebbe dire voragine - culturale dell’attuale Papa Francesco, si cominciano a vedere i primi risultati anche nel settore dell’arte, dove prima primeggiavano la Chiesa e i Musei Vaticani, adesso gli stessi conquistano un nuovo primato: essere i più visitati da parte dei gruppi LGBT al seguito di un Tour “orientato sessualmente” del quale già avevamo parlato in un precedente intervento su questa testata. La farisaica e luterana “tolleranza” di Francesco e dei suoi caudatari – religiosi e laici – ha condotto anche a questo, favorire che vengano dette e sostenute (tanto “chi è Lui per giudicare”, in effetti in arte e cultura non è proprio ferratissimo, come del resto manca anche in conoscenza teologali) vere e proprie idiozie in campo artistico, quali appunto i baci omosessuali presenti negli affreschi di Michelangelo, secondo alcuni notoriamente gay. Del resto il Vaticano – certo con il poderoso apporto d’un eccelso curatore e operatore culturale di immensa fama e sapienza come Mons. Ravasi – non poteva essere da meno di Milano dove i gai turisti in cerca di brividi artistici, ormai adusi al Codice da Vinci, vengono portati al Cenacolo a vedere Cristo che ha una relazione con Giovanni, adombrando la stessa tra Leonardo ed il suo garzone. Su, forza, siate un po’ moderni anche voi! Siamo nel Ventunesimo secolo, non più nel Rinascimento e soprattutto nel Medio Evo, quando la Chiesa omofobica mandava tutti sul rogo con il santo accompagnamento dell’Inquisizione.
Adesso siamo un paese e un popolo civile.
Fonte
Non possiamo nn dirci conservatori, e allora attenti con la santificazione della tecnologia
Quel che la Corte Suprema non ha considerando riguardo al divorzio
Perché la destra sta sparendo dall'agone politico
Mettete la museruola ai genitori incoscienti
Se le donne vincono quando in politica i migliori rinunciano