Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Detto per correttezza che quest’ultimo “murale” almeno strappava un sorriso per il paradosso fumettistico che ha voluto produrre l’autore Maupal, va altrettanto detto che il sindaco, nella sua virginale inconsapevolezza, avrebbe anche potuto risparmiarsi – insieme all’assessore Luca Bergamo – di premiare e scusarsi con lo stesso Maupal. Leggiamo infatti quanto scrive lo stesso Bergamo sul proprio diario Facebook:
«Virginia Raggi ed io abbiamo incontrato poco fa Mauro P. in arte MAUPAL, l’autore del bellissimo e tenero murales raffigurante Papa Francesco e il suo impegno per la pace, rimosso con eccessivo zelo qualche giorno fa. Abbiamo parlato del suo lavoro, del nostro disappunto per la solerzia con cui il murales sia stato sottratto al godimento di cittadini e turisti, e di progetti da fare insieme. Mauro ha regalato una copia 70x100 del dipinto che presto, appena messa una semplice cornice, abbellirà il Campidoglio, la casa di tutti i romani, dove chiunque possa vederlo. Ci ha anche regalato la maglietta che raffigura il suo “Superpope” e che cita queste parole di Papa Francesco tratte da Il nome di Dio è Misericordia: “Non ci sono situazioni dalle quali non possiamo uscire, non siamo condannati ad affondare nella sabbie mobili”. Le abbiamo indossate con entusiasmo e preso l’impegno di coinvolgere lui e gli altri artisti che danno nuova vita e bellezza a mura tristi della città, in interventi per portare bellezza in giro per le periferie di Roma. Ci stavamo lavorando e ora lo faremo con ancora maggiore intensità.»
Complimenti, signor Sindaco e soprattutto mi complimento con la linea estetica adottata dal suo stimatissimo assessore!
Questa ignobile farsa del ritenere alcuni – non tutti – grafittari, artisti degni di dare “nuova vita e bellezza a mura (muri assessore, le mura sono un’altra cosa ) tristi della citta’”, deve finire!
E basta anche con questa ormai stantia politica dell’abbellimmento delle periferie! Dovevate pensarci prima, quando le avete costruite. Dovevate pensarci quando edificavate Corviale o San Basilio! Non è facendo ridipingere con dei murales, vecchi edifici malnati che porterete la bellezza nelle banlieu romane! Tutta ipocrita demagogia ancora post sessantottina di rimbalzo!
L’opera di Maupal la posso anche trovare simpatica, ma non è accettabile né ammissibile che su muri (muri Assessore, muri) di palazzi, palazzine ed edifici si verifichi questo ennesimo sfregio.
La “street art” è uno di quei prodotti della follia americana che a noi sembra di dover accogliere ed importare per essere così “al passo con i tempi”. E invece no. Inoltre faccio loro notare che gli stessi cittadini statunitensi – soprattutto i newyorkesi – sono profondamente ostili a questa presunta forma d’espressività artistica. O vi piace tanto prendere la Metro B con le carrozze oscenamente verniciate in modo tale da rendere impossibile qualsiasi tipo di vista? Vi fareste ricoprire – lo chiedo all’Assessore Bergamo – la vostra palazzina di “Tags” e “Blocks”?
Se “sì” allora, la prego, se lo faccia pure a casa sua e lasci che il resto dei muri (muri non mura) altrui continui la propria vita intonso e immacolato come è stato concepito.
Inserito da Antal il 07/11/2016 16:16:20
"Subire" è proprio il termine giusto se penso alla street art. Non l'ho mai digerita, tranne pochissimi esempi di cui si può oggettivamente riconoscere la bravura dell'autore. Per tutto il resto, la maggior parte direi, trovo che vi siano diversi elementi che me la rendono così aliena e antipatica. Primo, come giustamente Dalmazio ha fatto anche notare, questa mastodontica auto celebrazione del proprio nome scrivendolo ovunque e in barba al benessere del cittadino che ogni giorno deve sorbirsi un'ora di treno senza la possibilità di poter vedere al di fuori dei finestrini (questo alla faccia di chi sostiene l'equazione street art=bellezza), è inaccettabile per la violenta viltà con cui ti viene imposta. Secondo punto, ho finalmente capito che passeggiare in una città piena di graffiti variopinti, più che passeggiare per i corridoi del Louvre, mi ricorda piuttosto la cameretta disordinata di un adolescente. Poiché a me non piace vivere dentro alla camera di un mio ipotetico figlio rappettaro, pretendo che i nostri governanti rimettano la testa a posto e non ci raccontino più la cacchiata dei graffiti variopinti che abbelliscono le città grige, ma soprattutto pretendo che anche i critici si facciano una bella doccia fredda prima di consegnare ai libri di storia dell'arte questa tanto celebrata espressione "giovanile" figlia del consumismo e del vuoto umano che contraddistingue quest'epoca. VIVA GLI ARTISTI ANONIMI!!!
Inserito da archmazzola il 31/10/2016 12:30:20
Che altro aggiungere? Come non condividere ogni tua singola battuta sulla tastiera? Sembra di sentire me stesso! Ho apprezzato particolarmente la tua ripetuta richiesta all'assessore alla CULTURA di saper distinguere tra muri e mura! ... Questa è ormai la cultura! Andiamo avanti senza fare sconti a nessuno.