Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Siamo a Firenze e sono le 5:30 del mattino, le famiglie ed i ragazzi stanno rincasando dopo la notte di Capodanno, quando il questore Alberto Intini viene avvertito del grave ferimento di un suo collaboratore. L'uomo era stato avvisato, all'incirca un'ora prima, dagli agenti della Digos i quali avevano notato un pacco sospetto posizionato davanti alla libreria Il Bargello, in Via Leonardo Da Vinci, vicina ad un noto movimento di ispirazione neofascista. L'agente si avvicina al pacco, in modo da valutare come meglio intervenire, ma il pacco esplode colpendolo in pieno volto.
Viene ricoverato in prognosi riservata prima all'ospedalle di Careggi e poi al CTO, subisce l'amputazione della mano sinistra l'occhio destro e in condizioni critiche ma vi sono dubbi circa il recupero della vista. Il sindaco di Firenze subito esprime la sua solidarietà all'agente ferito e a tutte le forze dell'ordine. La Polizia sembra non avere dubbi, l'attentato ha origini politiche, iniziano le perquisizioni soprattutto negli ambienti anarchici (i quali sono quasi sempre i primi a venir battuti quando esplode una bomba, rivelandosi spesso una pista sbagliata, ma non si può escludere nulla).
Siamo negli anni '70 o '80? Gli anni di piombo e delle stragi di militanti scaturite dal conflitto tra opposti estremismi, gli anni in cui si moriva di politica?
Nulla di tutto questo. Stiamo parlando delle prime ore, del primo giorno del 2017, l'altro ieri.
Il centro sociale Casapound Italia ha da sempre incontrato l'ostilità della regione Toscana e non sono mancati i fatti di sangue attribuiti a soggetti ad esso vicini , come Gianluca Casseri il quale il 13 Dicembre uccise a Firenze i due immigrati senegalesi Samb Modou e Diop Mor (costui secondo alcune testimonianze, era un frequentante occasionale della sede pistoiese del movimento, sede che era stata oggetto di un assalto due anni prima); più volte i cittadini ed i centri sociali avevano chiesto alla regione la chiusura delle sue sedi.
Allo stesso tempo vi è da dire che in Toscana collettivi e centri sociali vicini alla Sinistra extra parlamentare (extraparlamentare un termine che in questo paese evoca ancora scenari terribili) si sono resi protagonisti di numerose dimostrazioni violente contro partiti che si riconoscono nell'area della destra o del centro-destra, soprattutto nei confronti di Matteo Salvini e Giorgia Meloni rispettivamente Segretario della Lega Nord e Presidente di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, ai limiti della guerriglia urbana ma anche contro Casapound, per l'appunto.
Ma la bomba è terribile e lo è a prescindere dalla matrice sia dei responsabili sia della parte offesa. E’ terribile perché risveglia tempi che questo paese avrebbe voluto dimenticare. Molti esponenti politici hanno definito questo episodio come un episodio di terrorismo politico, gli ingredienti ci sono tutti ma c’è da sperare che così non sia.
Vi è da sperarlo non solo perché già il terrorismo che si richiama al fondamentalismo islamico pende come una spada di Damocle sul nostro paese, pur non avendolo ancora colpito, ma appunto vi è da sperarlo perché questo paese (come molti altri in Europa occidentale) la stagione del terrorismo politico l’ha vissuta e questo ha lasciato ferite lancinanti e divisioni profonde nella nostra società che ancora devono rimarginarsi. Vi è da sperare che questo fatto si possa davvero liquidare come isolato o come una “ragazzata” troppo grave sfuggita di mano ai suoi esecutori.
Viviamo un momento non troppo diverso da quello che vide il nostro paese mentre si affacciava alla stagione degli anni di piombo: ci troviamo a fare i conti con l’austerità ed il rigore fiscale, con la crisi economica ed una crisi politica di governo, se da una parte la dialettica politica pare radicalizzarsi dall’altra le forze considerate antisistema suscitano preoccupazione, la teoria della storia come circolo continuo è obsoleta ma questi fenomeni sono inquietantemente familiari.
Magari ci sbaglieremo, magari i responsabili verranno trovati e magari saranno due teppistelli con strani concetti di democrazia in testa che con i movimenti politici non hanno nulla a che fare, ma magari no. Non è stato rivendicato nulla, ma non possiamo escludere ancora nulla.
La speranza che la politica non c’entri nulla,
ma conoscendo Firenze e la Toscana ed i loro precedenti pochi credono a questa
ipotesi.
Di quegli anni, gli anni di piombo, la generazione di chi scrive ne ha sentito parlare dai genitori e anche dai nonni; con i miei concittadini genovesi coetanei di questi fatti ne abbiamo sentito parlare dalle nostre madri e dai nostri padri, quando i carabinieri entravano in aula per arrestare un professore militante nell’organizzazione XXII Ottobre e magari coinvolto nel rapimento del giudice Mario Sossi o nell’omicidio del Procuratore Generale Francesco Coco. I nostri genitori rimasti coinvolti nelle risse universitarie tra i militanti di Lotta Continua o di Potere Operaio e quelli del FUAN o della Primula Goliardica. Rimasti bloccati sull’autobus dopo l’omicidio del sindacalista Guido Rossa.
Ovunque, non solo in Liguria ma in tutta Italia, la mia generazione rabbrividisce ancora a sentire parlare di questa terribile pagina della nostra storia. Una pagina così lontana da noi e allo stesso tempo così vicina. Una pagina che noi avremmo sperato di non vivere mai.