Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
“Il Faust non mi abbandonava un solo istante, lo portavo sempre con me e abbozzavo qua e là qualche motivo per servirmene il giorno in cui mi fossi deciso a scrivere l’opera”. Come Arrigo Boito, l’autore dello straordinario e metafisico Mefistofele (1868) così anche Charles Gounod (1818-1893) fu ben presto ammaliato dagli acri vapori del capolavoro di Goethe. Ma mentre il poeta- musicista italiano si ispirò direttamente alla fonte, concependo il disegno di condensare in un unico melodramma tutti i fili principali – e tutti i molteplici significati – della tela goethiana, Gounod si accontenterà sul piano librettistico di molto meno.
Il compositore francese conobbe ventenne il Faust nella traduzione di Gerard de Nerval: e fu allora che scoccò la scintilla. Nel 1839 vinse il prestigioso Prix de Rome e non mancò di portarsi dietro, nella capitale allora pontificia, il testo che tanto lo aveva affascinato: fu a Capri nel 1842 che, durante una passeggiata notturna sugli scogli, concepì le primi idee musicali per la notte di Valpurga. Ma bisognerà attendere il marzo del 1859 perché l’opera faccia la sua comparsa al Théâtre Lyrique di Parigi dopo essere stata rifiutata dall’Opera. La storia dell’opera non era però conclusa: ci vollero circa 10 anni perché raggiungesse la sua forma definitiva, trasformandosi da opéra-comique (dunque, con dialoghi parlati) in un Grand Opera, diventando uno dei titoli più celebri e rappresentati del teatro francese, anche se negli ultimi decenni il suo splendore si è forse un po’ appannato.
In ogni caso, Faust resta un caposaldo del teatro musicale francese ed è un vero piacere poterlo
vedere sul palcoscenico dell’Opera di Firenze, in una edizione che è stata
molto apprezzata ed ha avuto notevole successo: quella di David McVicar
(ripresa da Bruno Ravella) una
coproduzione del Royal Opera House di Londra, Teatro Verdi di Trieste, Opera de
Lille, Opera de Montecarlo. McVicar è un regista scozzese, esponente di spicco
di una “avanguardia” che cerca di innovare senza stravolgere o trasformare le
intenzioni di compositore e librettista in qualcosa di alieno. Così la vicenda viene trasportata ai tempi
dello stesso Gounod, e più precisamente di quale tragedia che fu la guerra
franco-prussiana, che provocò il crollo del Secondo Impero: è proprio a questo
conflitto che partecipa, ritornandone, lo sfortunato Valentin, fratello di
Margherita. Mefistofele è un istrionico, abile affabulatore spietato quanto
basta, fornito di “baule delle meraviglie”da cui estrae a
seconda delle necessità il trucco
giovanile del vecchio dottore, gli abiti di Faust ringiovanito, i gioielli di
Margherita. Sul podio una bacchetta molto prestigiosa, quella di Juraj Valčuha. Lo spettacolo dovrebbe
debuttare stasera, sempre che … il diavolo non ci metta la coda: in
occasione della prima è stato infatti proclamato uno sciopero da parte dei
lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino, ma i vertici della Fondazione si
dicono convinti che almeno l’orchestra non sciopererà. Speriamo …. Le repliche andranno avanti sino al 3
febbraio, per un totale di 5 spettacoli. Per quanto riguarda le voci vi sarà un unico
cast, con il tenore Wookyung Kim nel ruolo di Faust, la soprano Carmela Remigio
in quello di Margherita e il basso-baritono Paul Gay nei panni diabolici di
Mefistofele. Orchestra e coro (diretto da Lorenzo Fratini) del Maggio Musicale Fiorentino.
Il cammino di Faust dalla storia al palcoscenico, di prosa prima e musicale poi, è particolarmente lungo e complesso. Johan Faust è un personaggio reale, anche se sulla sua nascita e i suoi primi anni non si hanno notizie certe. Sembra che sia nato nel 1480 e che si sia diplomato ad Heidelberg nel 1509. Personaggio singolare ed inquietante,incrocio tra negromante, scienziato e ciarlatano, si qualificava come Maguster Georgius Sabellicus Faustus Junior: astrologo, fonte dei negromanti, chiromante, mago propiziatore, astrologo e … urologo! Vantava una memoria superiore a quella di Pico, dicendo di poter ricostruire se fossero andateperdute le opere d Platone e Aristotele; per fortuna non fu necessario metterlo alla prova. Tra le sue capacità mirabolanti ci sarebbe stata la possibilità di realizzare qualsiasi desiderio umano e addirittura di poter ripetere i miracoli di Cristo. In compenso non mancò di avere qualche problemino con la giustizia ….
E il famoso “patto col diavolo”? Lo avrebbe rivelato lui stesso a un francescano che cercava inutilmente di convertirlo. Doveva comunque trattarsi di un satanello di poco conto, oppure …. diabolicamente imbroglione, perché morì in miseria e carico di debiti verso il 1540: morte naturale ma ….pochi anni dopo la sua scomparsa, un pastore di Basilea affermò che il corpo era stato trovato rivolto verso terra, segno che il demonio aveva preteso il rispetto del contratto. E già una trentina d’anni dopo la sua scomparsa, lasua leggenda cominciò a circolare: nel 1587 Johan Spiess pubblicava la Historia von D. Johan Faust, che fissava la leggenda nei suoi caratteri fondamentali: lo scienziato Faust abiura la fede in cambio di 24 anni di servizi diabolici garantiti e assicurati, nel corso dei quali sarebbe salito fino al cielo delle stelle fisse e avrebbe evocato davanti all’imperatore Alessandro Magno e Elena di Troia, dalla quale avrebbe avuto un figlio. Alla fine, il diavolo se lo sbrana e se lo porta all’inferno.
Nel 1589 l’ingresso in pompa magna nella letteratura: Christopher Marlowe pubblica the tragical hisory of Doctor Faustus, fedele nel complesso alla versione dello Spiess ma con un diavolo di nome Mefistofilis, che alal fine conduce Faust alla dannazione.
Prima di Goethe, la leggenda conobbe altre rielaborazioni, ma fu il grande poeta tedesco e elaborarne la forma più compiuta, lavorandovi dal 1768, a 19 anni, sino a pochi mesi prima della morte (1832). L’opera si chiude qui con la salvezza e la redenzione del protagonista, anche se sul significato di essa si è molto discusso.
Per quanto riguarda il teatro musicale, già prima di Gounod il soggetto era stato sfrutttato più volte: il primo sembra essere stato nel 1814 un certo Joseph Strauss di Vienna e l’anno dopo Ludwig Spohr. Nel 1846 vi fu la leggenda drammatica per soli, coro e orchestra la Damnation de Faust di Hector Berlioz, da cui Gounod fu fortemente impressionato.
Per quanto riguarda il testo musicato da Gounod, il libretto realizzato da Jules Barbier e Michel Carrè (già autore di un “dramma fantastico” tratto dal Faust, che Gounod aveva visto nel 1850. La scelta fu quella della efficacia scenica, ma a spese per profondo significato del poema drammatico di Goethe. Ci si concentra sulla vicenda amorosa di Faust e Margherita, come già nel dramma di Carré; si eliminano le presenze sovrannaturali tranne Mefistofele; le scene alle porte della città, nella cantina di Auerbach e nella strada dove Faust incontra Margherita si sintetizzano in un quadro unico: la kermesse. Stessa sorte per la stanza di Margherita e il giardino di Marta, mentre la formidabile complessità della figura faustiana si riduce nei termini di un anelito sentimentale diffuso e generico. Ma nonostante questo l’opera è ricca di fascino e di pagine tutt’ora assai celebri e merita senz’altro di rimanere in repertorio.
Rappresentazioni:
Ven 20 gennaio, ore 20:00
Dom 22 gennaio, ore 15:30
Mar 24 gennaio, ore 20:00
Mar 31 gennaio, ore 20:00
Ven 3 febbraio, ore 20:00
La trama dell’opera: ( Fonte: http://www.flaminioonline.it/Guide/Gounod/Gounod-Faust4.html)
Atto
primo.
Chiuso nel suo laboratorio il vecchio dottor Faust si interroga sulla vanità
delle sue ricerche (“Rien! En vain j’interroge”). Si odono dall’esterno canti
che salutano la primavera e la resurrezione. L’eco gioiosa di tali voci getta
Faust nella disperazione. Deciso a suicidarsi, invoca in un sussulto blasfemo
il demonio. Appare Mefistofele che gli offre fortuna, gloria e potenza. Gli
doni piuttosto la giovinezza, replica Faust: essa è un tesoro che contiene ogni
cosa. Una piccola formalità e avrà ciò che chiede, risponde Mefistofele; si
tratta di cedere l’anima per l’eternità. Davanti all’esitazione di Faust,
Mefistofele fa apparire l’immagine meravigliosa di Margherita. Detto fatto, il
vecchio dottore firma il patto e viene trasformato in un giovane elegantissimo
pronto ai piaceri della vita (“A moi les plaisirs”).
Atto secondo.
È la kermesse, un brulicare di popolo vociante. Valentino, in procinto
di partire per la guerra, affida la sorella Margherita alle cure dell’amico
Siebel; per se stesso non teme, sarà protetto dalla medaglia sacra che
Margherita gli ha donato (“O sainte médaille”). Si unisce quindi ai compagni
d’arme: ci sarà qualcuno che vorrà intonare una canzone lieta per scacciare la
tristezza? Si offre Wagner ma è interrotto dall’arrivo di Mefistofele. Sarà il
nuovo arrivato a cantare (“Le veau d’or”). Applaudito come cantante,
Mefistofele si esibisce quindi come indovino: predice a Wagner la morte in
battaglia, a Valentino la stessa sorte in duello, a Siebel che non potrà più
toccare fiori senza che appassiscano. Alza quindi un brindisi «alla salute di
Margherita». È veramente troppo per Valentino: estrae la spada ma gli si spezza
in due. Che sia un sortilegio satanico? Meglio scacciare lo stregone con le
spade messe a forma di croce (“De l’enfer qui vient”). Mefistofele si allontana
imbattendosi in Faust. È tempo gli faccia incontrare Margherita, lo rimprovera
il dottore. Solo un momento e la vedrà, ribatte Mefistofele. Ecco infatti la
ragazza uscire dalla chiesa, mentre si scatena un valzer vorticoso (“Ainsi que
la brise légère”). Mentre Mefistofele allontana Siebel, Faust può avvicinare
Margherita che, con garbo respinge le profferte amorose del cavaliere (“Ne
permettrez-vous”). A Faust, sempre più innamorato, Mefistofele promette il
proprio aiuto.
Atto terzo.
In giardino sul retro della casa di Margherita, al crepuscolo. Giunge Siebel,
che coglie fiori per Margherita (“Faites-lui mes aveux”). Non fa a tempo a
toccarli, però, che avvizziscono. Bagna allora la mano con l’acqua benedetta e
il sortilegio svanisce. Raggiante, depone i fiori sulla soglia, mentre entrano
Faust e Mefistofele. Faust è rapito dall’incanto del luogo (“Salut, demeure
chaste et pure”), vorrebbe fuggire ma Mefistofele lo richiama all’ordine e
depone un cofanetto di gioielli di fianco ai fiori di Siebel. Ecco giungere
Margherita, assorta nell’immagine del giovane incontrato la mattina (“Je
voudrais bien savoir”); si pone all’arcolaio e canta la ballata del re di Thulé
(“Il était un roi de Thulé”). D’un tratto si accorge dei fiori e del cofanetto,
e non resiste alla tentazione di indossare i gioielli (“Ah, je ris de me
voir”). Entra la vecchia Marta. Tutto quello che vede le sembra il dono di un
ricco innamorato e se ne compiace con Margherita. Si fanno avanti Faust e
Mefistofele. Quest’ultimo annuncia a Marta la morte del marito e inizia, subito
dopo, a corteggiarla. La vecchia si consola in fretta della vedovanza e
passeggia compiacente con Mefistofele. Faust può così stringere d’assedio
Margherita, che questa volta lo ricambia (“Il se fait tard”); si rifugia però
in casa quando la corte diviene troppo pressante. Faust vorrebbe fuggire,
felice del momento vissuto, ma Mefistofele lo trattiene: non gli interessa
ascoltare ciò che Margherita confesserà alle stelle? Ecco infatti la ragazza
affacciarsi alla finestra e, credendosi sola, dichiarare tutto il proprio
amore. Faust allora, travolto dalla passione, si palesa a Margherita che gli si
abbandona fra la braccia tra le risate sardoniche di Mefistofele.
Atto quarto.
Sedotta e abbandonata da Faust, Margherita è fuggita e schernita da tutti; solo
Siebel le è rimasto fedele. Intenzionata a cercare conforto in Dio entra in una
chiesa ma è tormentata da Mefistofele, che le ricorda il passato e le
preannuncia la dannazione (“Seigneur, daignez permettre”). Tornano i soldati
dalla guerra (“Gloire immortelle de nos aieux”); tra loro è Valentino che non
tarda ad apprendere da Siebel ciò che è successo. Entrano Faust e Mefistofele:
il primo vuol rivedere Margherita, il secondo allora, per farla affacciare, le
intona una serenata offensiva (“Vous qui faites l’endormie”). Giunge furibondo
Valentino che sfida Faust a duello, ma è una lotta impari; il dottore, aiutato
magicamente da Mefistofele, ferisce l’uomo che cade a terra moribondo. Mentre i
due fuggono ecco accorrere Marta, Margherita e un gruppo di borghesi. Prima di
spirare, Valentino maledice la sorella (“Écoute moi bien, Marguerite”).
Atto quinto.
Mefistofele conduce Faust nel suo regno, le montagne dello Harz. È la notte di
Valpurga. A un cenno di Mefistofele il paesaggio sinistro si muta in un palazzo
meraviglioso: le regine e le celebri cortigiane dell’antichità si offriranno a
Faust per ottenebrare il ricordo del passato. Ma ecco apparirgli d’improvviso
la visione di Margherita, il collo cerchiato di sangue. Turbato, Faust ordina a
Mefistofele di condurlo da lei. Margherita langue in prigione: presa dalla
disperazione ha ucciso il figlio avuto da Faust e deve essere giustiziata
all’alba. Giunge Faust; Margherita, fuori di sé, lo abbraccia e rievoca il
passato (“Oui, c’est toi, je t’aime”). Inutilmente Faust cerca di riportarla
alla ragione e convincerla a fuggire. Quando Margherita si avvede della
presenza di Mefistofele, invoca le potenze celesti, respinge Faust e cade a
terra morta. «Dannata» grida Mefistofele, «Salvata» canta un coro celeste, che
chiude l’opera inneggiando alla resurrezione.
Inserito da maitre il 11/08/2018 07:51:39
GRANDE PADRONE VOYANT E SPIRITUALISTICO BABATUNDE MOUSSA Dalla notte dei tempi, l'uomo è semprestatoconfrontato ai problemiche sono restatisenzasoluzione e l'haportato a dubitaredellamissioneche è venuto a compiere su Terra. Ma se c'è un problema, questo è che c'è necessariamenteunasoluzionechecercateforsedelcattivoluogo. Mi si chiamaBabatunde Moussa, figlio dei dei tutti potentiche mi hannodotato di poterisoprannaturali dalla miaadolescenza. Sono conosciuto molto per l'efficacia e la precisione dei mieilavori, anche conosciuti per il termine ed il grado di soddisfazione dei mieiclienti. Con più di 20 anni di esperienza al mioattivo, sono all'originedellafelicità, delsuccesso e dellaricchezza di moltepersonesituati un po' dovunquenelmondo, e tuttoquesto, per la combinazione dei potenti sorti Vudùedun'utilizzazionesenzafagliadellamagianera, senzapericolo. Avetedivertito dei vostriproblemi e stessodellavostravita al puntodove ne voletefinire, più di preoccupazioni. Sietecadutiinfinesullabuona persona. I mieicampi di interventoraggruppano la vitaaccademica, professionale, sentimentale, sanitaria e finanziaria. Qualequestedomande sono chi vi tormentanoedallequali non avetetrovato di soluzioni? Voichedesiderate : -ricuperare il vostro copain/copine/mari/femme qualunquesia la durata di separazione ; -conquistareunanessuno per cui il vostrocuorebrucia di passione ; -provocare o evitare la separazione o il divorzio ; -sbloccare la sua vita sentimentale edattirare sua anima-sorella ; -salvare un amicochesubisce l'influenza di una persona ; -cercare, ottenere e manteneredurevolmente un impiego molto moltopagato ; -usciredefinitivamente delle difficoltàfinanziarie; - dominare o fermare la vostragelosia o quelladelvostropartner ; -finire ne con la sfortunaunabuona volta per tutte ; -intraprendere, indovinare i vostriaffari, ingrandire la vostraimpresa e trovare dei buonimercati e partner, ; -concepire dei bambini ; -avereunafortunaillimitata ai giochi di caso ; -guarire di malattie gravi, incurabili e stesso dei casidisperati ; -ammaliareuna persona affinchésiasotto il vostrocontrollo ; -proteggere la vostracoppia o la vostrafamiglia ; -essereprotettocontroglispiritimalefici, la stregoneria e gliincidenti ; -ottenere delle carte per viaggiareall'esterno ; -fare un patto col diavolo per la gloria, il successo, la felicità e la ricchezza ; -migliorare la redditivitàdellavostraimpresaedattirare più di clientela ; -avere dei portafogli, delle zucche o valigiemagicheche vi riporteranno in media 1000 000 qualunquesia la monetadelvostropaese ; -riuscirebrillantementeagliesami e concorsi ; Voicheavete di altriproblemiche non sono enumeratisull'elenco, non restatenell'angoscia perché non c'è problemasenzasoluzioneveloce e duratura con me. I mieiritualiattireranno verso voi il denaro e la fortuna in tutti i vostriaffariedunariuscita totale nellavostravita, sono dei ritualisemplici e rapide. Basta appenaseguire le mie istruzioni e di fareciòche vi chiedoed i risultati sono velociedefficaci. Ovunquesiatenelmondo, saretesoddisfatti perché il potere dei rituali è effettivo. COME IO UNIRE? Molto semplice, ve mi basta: Contattare al mioindirizzomaglio "maitreglory@gmail.com"Contattare al mionumero«Whatsapp»che ha:+1 805 420 223 1 Col Grande ilDottorBabatunde Moussa, la risoluzione dei vostriproblemi è assicurata
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