Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
Massimo Giannoni, Tutto in uno, olio
Spinoza sosteneva che “bene è ciò che fa crescere la conoscenza”, non molto dissimile da Tommaso d’Aquino che vede nel “male una mancanza”, dunque la Conoscenza – quella che il buon caro Dante fa cercare a Ulisse per “seguir virtute” – è sempre un di più che va ricercato in ogni modo e mai fuggendola con l’ignavia codardia del “non sum dignus”. Ma questo morbo affligge ovunque, il presunto colto e il vero “imbecille” ( da “sine baculo” ), il politico sia esso pentastellato, diessino o di destra sovranista, la malattia è l’ignoranza mista all’incapacità, alla presunzione del non “saper fare”, all’annoso, trito e tristo gioco delle tre carte, fatto di mantenimento del proprio status, del collocamento dei “famigli” e del “tutto va ben madama la marchesa”.
Se c’è chi rifiuta la Cultura, vi è invece chi crede di farla in maniera pedissequa, banale, scontata, proprio come i post preconfezionati di Facebook, ripetendo in “copiaeincolla” idee altrui senza neppure fare lo sforzo d’acquisirle, farle proprie, sedimentarle e sublimarle in un’operazione “alchemica” dell’intelletto, che in effetti si rende assai ardua quando quest’ultimo si rivela essere praticamente assente.
In questo buffo mondo, quasi un Gioco di Ruolo, ove si cita il Rinascimento a fianco del Risorgimento, ma nessun nome viene fatto del primo e del secondo i soliti più o meno mal studiati sui banchi di scuola. Per tacere delle inutili “Fondazioni”, veri e propri burosauri di accantonamento immobiliare ed economico, baluardi contro qualsiasi forma di movimento e innovazione, cavalli di frisia giganteschi eretti a difesa del nulla interno e non dell’assalto dei “tartari” che viene da fuori.
Piagnistei, revanscismi, slogan fatti di parole vuote, conditi dal perenne apparato funerario di una continua quaresima dell’intelletto, delle idee e dell’apertura mentale, tutto subordinato al “non movére”.
Un mondo destinato all’Entropia, determinato dalla seconda legge della termodinamica, dove non saranno i miti ad ereditare la terra ma soltanto i più idioti.