Comitato direttivo
Giovanni F. Accolla, Franco Cardini, Domenico Del Nero, Giordano Bruno Guerri, Gennaro Malgieri, Gennaro Sangiuliano, Mirella Serri, Marcello Veneziani.
rariamente alla vastità popolare non sono un fan di Alberto Angela, già figlio dello scientista Piero, ma devo convenirne che davanti al peggior Ministro dell’Istruzione che abbia avuto la repubblica italiana, almeno il giovane Angela ha il merito di trasmettere all’usufruttuario del canone TV una parvenza di cultura di base, il che di questi tempi è già qualcosa.
Del resto, a campagna elettorale già iniziata, tra maiali grufolanti a piede libero e ignoranti da sempre in libertà di profferire qualunque idiozia sia in televisione sia sulla carta o sulla rete, ancora una volta noto che nessun partito né lista – fatta eccezione per “Rinascimento” – ha messo tra le priorità quella della Cultura. L’Arte poi scordatevela. E questo già dovrebbe farci capire che il ministro Fedeli è soltanto l’apice di un immenso iceberg fatto di arroganza, ignoranza, tracotanza e presunzione, che si estende trasversalmente da sinistra a destra e di un intero “sistema” – oserei dire di “pensiero” se ve ne fosse uno – che vuole invece annichilire ogni possibilità culturale in Italia. Questo perché un popolo ignorante si governa meglio, perché non pensa, perché non si interroga, perché l’importante è “San Remo”, la partita della Nazionale e l’illusione di un “reddito di cittadinanza” dato a tutti, compreso chi non sa fare un piffero e non ha voglia neppure d’imparare a farlo, il piffero.
Forse pochi hanno notato che ancor meno giornali, quotidiani e riviste, dedicano regolarmente uno spazio alla Cultura (ripeto, dimenticatevi l’Arte) e non fanno eccezione i fogli di destra che al più si limitano a riportare notizie relative a questa o quell’altra mostra – meglio se qualcosa di attinente al Ventennio – ma senza mai produrre ancora una volta un’idea, un pensiero personale, non dico una guida per chi legge, ma almeno una vaga indicazione. Nulla, il nulla auspicato dal Gmork della Storia Infinita di Michael Ende (sì quello di Atreyu, ma che ad “Atreyu” non conoscono evidentemente) è in avanzamento rapido e costante, grazie alle deboli difese messe in campo in questi anni da coloro che invece avrebbero dovuto farne baluardo, il che vale a dire “fondazioni”, associazioni “culturali”, centri “studi” e quant’altro. Un “mea culpa” non basta più, credetemi.
Tra poco abbiamo le elezioni… E quindi prima di svanire e ritornare a prendere uno stipendio per qualcos’altro, il Ministro Fedeli, dall’improbabile e improponibile tintura del crine, ha deciso di sferrare un colpo di coda per devastare definitivamente la già poco riuscita “buona sQuola” renziana, ed ecco che un lampo ha attraversato le sinapsi del Ministro, ha fatto più volte un giro tra i neuroni e siccome da qualche parte doveva pur uscire, in un getto gassoso degno del più possente geyser di Yellowstone, si è palesato al volgo come la proposta di abolire sia per gli esami di licenza media inferiore (la stessa di cui è titolare il Ministro dell’Istruzione ) sia per quelli di Maturità, nientepopodimenoche il tema d’italiano!
Un applauso è d’obbligo perché la trovata rasenta la genialità nel campo di un progetto perfido, studiato scientemente a tavolino con l’unico obiettivo dell’abbassamento totale di ogni minima capacità intellettiva e non solo intellettuale, delle future generazioni. Sì perché non soltanto in tal modo si annullano, sconfessano e distruggono, tutte le basi culturali, etiche, estetiche, filosofiche che hanno fatto grande questo paese per quasi tremila anni; non solamente si manda a quell’altro paese ben più frequentato l’operato di Dante, di Boccaccio, di Foscolo, di Leopardi e di tutta quella serie di inutili imbecilli che hanno deciso di sprecare il loro tempo a scrivere qualcosa che rendesse immortali noi prima di loro, ma così facendo si crea un popolo di futuri cittadini perennemente connessi allo smartphone, in un’amalgama priva di qualsiasi identità, origine e tradizione che supinamente accetterà tutto. Questo è il Paese dove si fanno levate di scudi per pochi centesimi su un sacchetto della frutta ma nessuno s’incazza sul serio quando ci fanno pagare tasse assurde o appunto – come in questo caso – si falcia via la Cultura e la libertà d’espressione sin dalla base. Ma non ho mai visto levarsi “sentinelle in piedi” quando vengono approvati scempi architettonici e urbanistici, quando chiudono gallerie, musei e librerie, quando crollano siti archelogici… No, per quello mai nessuno s’incazza.
E allora, lasciatemelo dire, la colpa è nostra – no mia no perché io lo urlo da anni facendomi una pletora di nemici, mediocri, ma sempre nemici – perché siamo noi che consentiamo a gente come il ministro rubedocrinito di prodursi in simili azioni, siamo noi, popolo di pecoroni invigliacchiti (come gridava Don Bastiano dal patibolo ne “Il Marchese del Grillo”), seduti sul divano con il plaid sulle ginocchia, con lo sguardo fisso sul Grande Fratello Vip, siamo noi la causa dei nostri mali.
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